Qualche giorno fa, il mio omonimo di
theboxisthereforareason.com ha pubblicato un interessante scritto che fornisce
utili motivi di riflessione in materia d’investimenti. Ecco il link: http://www.theboxisthereforareason.com/2015/02/03/numbers-may-not-mean-anything/.
Alle considerazioni tecniche di Roberto io mi permetto di
aggiungerne qualcuna di altra natura. Non è affatto casuale che la tabella che
ha originato le sue considerazioni sia stata compilata da una società di
gestione di proprietà di una banca italiana.
Il mercato finanziario del nostro Paese è senza dubbio uno
dei meno trasparenti tra quelli delle nazioni maggiormente sviluppate.
Nonostante le ripetute promesse, non si riescono a imporre gli elementi necessari
a produrre un adeguato livello di concorrenza e di chiarezza dell’informazione.
Anche la disciplina MiFID, introdotta in Italia in base a una serie di
direttive europee (http://it.wikipedia.org/wiki/MiFID),
alla fin fine non ha alterato realmente una situazione che vede il venditore
sempre in condizione di vantaggio sull’acquirente. Detto altrimenti: sebbene la
disciplina europea mirasse proprio a scardinare questo stato di cose, il
mercato italiano è ancora sbilanciato a favore degli operatori finanziari
(banche, assicurazioni, società di gestione del risparmio, ecc.). Questo,
bisogna sottolinearlo, accade anche a causa della modesta diffusione delle
conoscenze in materia. Anche tra coloro che dispongono di importanti somme da
investire, sono pochi quelli che possiedono una cultura finanziaria adeguata a
confrontarsi con la controparte. Per non parlare di quel che può succedere a
chi è privo anche delle minime competenze…
E lasciamo perdere quel che accade allo sventurato che decida
di spostarsi da una banca a un’altra. La cosiddetta portabilità del conto
corrente è ancora una chimera in Italia, e non solo perché le banche fanno
l’impossibile per impedire che si realizzi veramente. Nella loro opera possono
contare anche sul sostegno di aziende come Telecom Italia o alcune
municipalizzate che forniscono gas e altro, le quali, nel momento in cui un
cliente cambia banca, non solo non accettano lo spostamento automatico della domiciliazione
delle bollette, ma rendono l’attivazione di una nuova domiciliazione un’impresa
estenuante. Niente male… Questi carrozzoni gestiti da manager che,
probabilmente, non troverebbero mai lavoro in aziende inglesi o tedesche, non
sanno far di meglio che rendere la vita impossibile a chi vuol automatizzare e
dare certezza ai propri pagamenti. Come li possiamo chiamare i dirigenti di
queste aziende? No… certe parole non le usiamo da queste parti.
Passiamo all’avvenimento del giorno nella politica italiana:
il trasloco di alcuni parlamentari dal partito che si chiamava Scelta Civica.
Si tratta di persone in qualche caso molto rispettabili (penso, ad esempio, a
Irene Tinagli e a Pietro Ichino), ma resto sconcertato da questo via vai, da
questo saltare da destra a sinistra al centro. E’ vero che la Costituzione
esclude il vincolo di mandato per deputati e senatori, ma l’andirivieni è un po’
eccessivo ed emana anche un certo cattivo odore.
Se volete saperne vi propongo due link. Il primo è a Libero:
http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/11753386/Mario-Monti-e-rimasto-solo-in.html.
Il secondo è a Lettera 43: http://www.lettera43.it/esclusive/scelta-civica-monti-e-solo_43675157425.htm.
Buona stampa. Entrambi gli articoli, con diversa intensità, trattano
con ironia l’esito della “salita” in politica di Mario Monti. E, come si dice,
sparano sulla Croce Rossa.
Torniamo a Skylark e ascoltiamo l'interpretazione di Ella Fitzgerald.
Proseguiamo con un'altra grande voce femminile americana, Aretha Franklin.
E chiudiamo con un'interpretazione a cappella da parte di k.d. lang, anche lei possiede una voce di notevole bellezza.
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