L’alba si è colorata di rosso non solo nel cielo, ma anche
sull’asfalto e sulla terra ucraini. Non imprevedibilmente: il lancio di razzi
di ieri ha dato luogo a una ritorsione, seguita, apparentemente, da una contro
ritorsione. Forse va bene così: normale spargimento di sangue da far pesare al
tavolo del negoziato previsto a Minsk.
Un aggiornamento da Il Sole 24 Ore, firmato da Alberto
Negri, esperto di politica internazionale: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-02-11/ucraina-strage-continua-45-morti-un-giorno-notte-vertice-minsk-103641.shtml?uuid=ABTidtsC.
Cronaca. Oltre a questo pezzo scritto per l’edizione on
line, Negri ha firmato un commento pubblicato sul cartaceo odierno che vi suggerisco di
leggere: http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-02-11/putin-piu-pericoloso-milosevic-075011.shtml?uuid=ABUZqqsC.
Buona stampa.
Sempre in tema, anche il Corriere della Sera offre un
commento che mi pare meriti di essere letto. E’ scritto da Bernard-Henry Lévy,
il filosofo francese, s’intitola La minaccia di Putin chiama l’Europa a nuove
responsabilità e non è disponibile on line. Lavora, perciò, lo scanner.
Buona stampa. Negli ultimi anni, in molti suoi articoli, Lévy
ha sostenuto la necessità che l'Europa appoggiasse tutte le rivolte popolari, soprattutto
quelle nei paesi arabi. Quest’orientamento ha probabilmente influenzato la
decisione francese di intervenire in Libia, di fatto costringendo altri Paesi
occidentali a fare altrettanto, col bel risultato che sappiamo: non un punto a
favore del filosofo, anzi. Io, però, riesco a liberarmi dai pregiudizi e
l’analisi di Bernard-Henry Lévy sulla situazione ucraina e, soprattutto, su Putin mi trova d’accordo.
Auguriamoci che il Presidente russo sappia cogliere, come
suggerisce Obama, l’opportunità che gli viene offerta dall’incontro di Minsk.
Veniamo alle faccende di casa e lo facciamo con la vignetta
di Giannelli dal Corriere di oggi, che mi sembra cogliere bene l’essenza del
rapporto tra Salvini e Berlusconi. Anche qui abbiamo bisogno dello scanner.
Come detto, con Salvini non sono d’accordo su nulla, salvo
in fatto di donne (almeno per quel che riguarda la sua presunta attuale
fiamma). E la sua battaglia per l’uscita dell’Italia dall’Euro è una
farneticazione sulla quale esistono fior di commenti da parte di persone molto
più competenti di me, mi limito a segnalarvi un esauriente pezzo (già segnalato a suo tempo) di Angelo
Baglioni da LaVoce.info: http://www.lavoce.info/archives/18592/uscire-euro-no-grazie-europa-crisi/.
Buona stampa.
Il problema di Salvini, purtroppo, è che non si cura molto della relazione tra ciò che propone e ciò che si può effettivamente fare. Ieri sera mi è capitato di ascoltare un breve pezzo
della trasmissione de La7 Di martedì proprio mentre parlava il Segretario della
Lega. A parte il fatto che, ancor più di certi lacchè del tizio decrepito,
Salvini non lascia mai parlare chi la pensa diversamente da lui, riesce anche a
enunciare proposte del tutto irrealistiche, buttate là giusto per conquistare
l’approvazione di qualche sprovveduto incapace di comprendere con quale materia
sono assemblate.
Tra le altre, ieri, per esempio, ha sostenuto che le truppe della
Nato, anziché andare a fare la guerra alla Russia come, secondo lui, starebbero
facendo, dovrebbero andare a combattere l’Isis e tutti gli altri movimenti
islamici attivi tra l’Africa e l’Asia. Ecco il video da YouTube:
Quanto vi sia di ragionevolezza e di fattibilità in questa
idea, mi sembra non sia neppure il caso di dire.
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