Non c’è niente da fare, per quanto lo rilegga, il pezzo di
Sandro Veronesi su Lettura, inserto domenicale del Corriere della Sera, mi
sembra irrimediabilmente canzonatorio (http://lettura.corriere.it/debates/le-mie-olgettine-a-220-euro/).
Buona stampa. No, in realtà, oltre all’ironia sul tizio decrepito e sui valori (?) di cui si
atteggia a difensore, c’è anche altro, ma prevale indubbiamente l’intento di
deriderlo e di aggiungere un altro tassello al mosaico che si va
componendo da anni, costruito soprattutto da Berlusconi stesso, quasi dominato
dall’ansia di dimostrarsi il peggiore ritrattista di sé.
Andrebbe tutto bene e potrei anche finire qui se non fosse
che, purtroppo, in questo paese l’ironia si concentra soprattutto sul tizio
decrepito (che se la merita tutta, ovviamente), ma sfiora a stento gli altri
leader. Un po’ perché, che ci piaccia o no (a me no), tra i cosiddetti o sedicenti
intellettuali prevalgono quelli schierati a sinistra, quindi assai poco
propensi a farsi gioco di Viavà & Co. per timore di essere allontanati
dalla mensa.
Un po’ perché, a ben vedere, non vale la pena di perdere
tempo con Casini o Monti o Ingroia.
Un po’ perché, sebbene i numeri (GRAZIE AL CIELO!) diano loro
torto, lo psiconano+barba-Mediaset e il suo puparo fanno ancora paura,
soprattutto perché capaci di una violenza verbale (e non solo) che avrebbe
suscitato ammirazione persino in Hitler.
Santi, poeti e navigatori non ce ne sono rimasti, abbiamo
abbondanza di lacchè e di aspiranti pensatori unici (anche per interposto
Grillo). Pas grand-chose...
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