Stefano Folli difficilmente delude. Le sue analisi sono
precise e, soprattutto, sono concrete, diverse da quelle di molti altri
commentatori politici, i quali s’inerpicano sugli specchi e arzigogolano sul
nulla.
Anche oggi il commento pubblicato dal Sole 24 Ore mi sembra
centrato: http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2013-04-11/battaglia-veti-074910.shtml?uuid=AbSKv9lH.
Buona stampa. Concordo certamente sul forte impatto
simbolico che avrebbe l’elezione alla Presidenza della Repubblica di una donna.
Sono meno d’accordo sulla rosa dei nomi indicati da Folli, o, per meglio dire,
non sono contento di vedere tra le possibili candidate il Ministro Cancellieri
e Anna Finocchiaro (Lady Ikea come la chiamo io confidenzialmente). Sulla prima
ho riserve che nascono dall’essere un’esponente di quella burocrazia pubblica
che (con rare eccezioni, di cui probabilmente Cancellieri è una delle più significative)
tanto ha contribuito e contribuisce ai problemi del paese: i cambiamenti di cui abbiamo bisogno richiedono che al Quirinale salga qualcuno che sappia assecondare una vera e drastica riforma della pubblica amministrazione; con tutto il rispetto, mi permetto di dubitare che la Signora Cancellieri riuscirebbe in questo. Di Lady Ikea, beh,
se non bastasse per escluderla l’episodio vergognoso che mi ha suggerito questo soprannome, osservo che si tratta di una figura centrale nella nomenclatura del Pd, una
delle persone di maggior peso all’interno di un gruppo dirigente che, oltre ad
aver perso le elezioni (perché non le ha realmente vinte, checché ne pensino loro), continua a muoversi
con un’arroganza e un’autoreferenzialità a dir poco intollerabili. Mi guardo
bene dallo schierarmi con Renzi, sulle qualità del quale nutro molti dubbi, ma
che lo Stalinuccio di Gallipoli sia corso a Firenze per incontrarlo e cucire una toppa la dice
lunga sullo stato di salute del partito il cui segretario, il mitico Viavà,
probabilmente si ritiene ancora destinato alla guida del Governo. Povero Bersani, non ha
capito che la corriera è passata non da un’ora, ma da qualche giorno. Sulle colline piacentine avrà
tempo per sfornare sempre nuove e sempre mirabolanti metafore inutili.
Per concludere, vale la pena che vi suggerisca, in ritardo, l'editoriale del Corriere della Sera di ieri, firmato da Angelo Panebianco, nel quale tra le tante riflessioni interessanti, c'è quella che le questioni da risolvere non sono quelle che riguardano Viavà e il tizio decrepito, ma quelle, assai più gravi, che interessano tutti noi, tutti i cittadini italiani. Ecco il collegamento: http://www.corriere.it/editoriali/13_aprile_10/due-scenari-da-evitare-editoriale-panebianco_0e1408b8-a19c-11e2-8e0a-db656702af56.shtml.
Buona stampa.
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