Buona stampa. No, in realtà, oltre all’ironia sul tizio decrepito e sui valori (?) di cui si
atteggia a difensore, c’è anche altro, ma prevale indubbiamente l’intento di
deriderlo e di aggiungere un altro tassello al mosaico che si va
componendo da anni, costruito soprattutto da Berlusconi stesso, quasi dominato
dall’ansia di dimostrarsi il peggiore ritrattista di sé.
Andrebbe tutto bene e potrei anche finire qui se non fosse
che, purtroppo, in questo paese l’ironia si concentra soprattutto sul tizio
decrepito (che se la merita tutta, ovviamente), ma sfiora a stento gli altri
leader. Un po’ perché, che ci piaccia o no (a me no), tra i cosiddetti o sedicenti
intellettuali prevalgono quelli schierati a sinistra, quindi assai poco
propensi a farsi gioco di Viavà & Co. per timore di essere allontanati
dalla mensa.
Un po’ perché, a ben vedere, non vale la pena di perdere
tempo con Casini o Monti o Ingroia.
Un po’ perché, sebbene i numeri (GRAZIE AL CIELO!) diano loro
torto, lo psiconano+barba-Mediaset e il suo puparo fanno ancora paura,
soprattutto perché capaci di una violenza verbale (e non solo) che avrebbe
suscitato ammirazione persino in Hitler.
Santi, poeti e navigatori non ce ne sono rimasti, abbiamo
abbondanza di lacchè e di aspiranti pensatori unici (anche per interposto
Grillo). Pas grand-chose...
Cominciamo con una notizia rassicurante: non dobbiamo
preoccuparci per i parlamentari, non rieletti o non ricandidati, che non hanno
trovato anche in questa legislatura un seggio alla Camera o al Senato. Il Sole
24 Ore ci offre qualche dettaglio riguardo alle loro prospettive:
Buona stampa. Trovo anche rassicurante che il povero Fini
continui per altri 10 (DIECI) anni a beneficiare di buona parte dei privilegi
di cui godono (chissà quanto meritatamente?) gli ex Presidenti dei due rami del
Parlamento Italiano. Spero proprio che, in preda a qualche assurdo impeto
francescano, lui e Casini, ma anche Bertinotti o Pera, non si sognino di
seguire l’esempio di Grasso e della Boldrini. Non vorrei mai che decidessero
spontaneamente di rinunciare in tutto o in parte a vantaggi che SI sono
assegnati. Lo troverei, come dire?, deprimente… tutta una vita dedicata al
servizio del paese, senza nessun tornaconto personale, e poi, nel momento della
dolorosa separazione dal compito pubblico svolto con tanto impegno (un paio di
giorni la settimana per pochi mesi l’anno), rinunciare alla giusta ricompensa,
appena un po’ superiore a quella che spetta a qualsiasi comune cittadino.
Andiamo, basta con questi luoghi comuni dell’antipolitica!
E’ un gran sollievo che almeno Schifani sia stato rieletto e
possa spostare in là il momento del ritorno alla vita normale, quella in cui
non potrà più esprimere pienamente le doti di uomo straordinariamente
attento al bene della collettività, così sopra le parti da non aver mai
espresso nessuna opinione men che equilibrata e sobria per tutta la durata del
mandato di Presidente del Senato. Un’imparzialità e un distacco dagli interessi
di bottega (quelli del partito, ossia quelli del padrone del partito, ossia il
tizio decrepito) che gli è valsa la nomina a capogruppo del Pdl al Senato.
Cronaca. Strano destino quello del tizio decrepito: a dar
retta alle maldicenze, quasi vent’anni fa, avrebbe iniziato la sua avventura
politica per salvare le proprie aziende in difficoltà e sé stesso da possibili
problemi con la giustizia. E adesso, quando ormai è plausibile che la sua
parabola di politico possa continuare ancora per pochi anni, si ritrova al
punto di partenza, anzi, con qualche problema in più, almeno sul piano
giudiziario.
Oddio, le cose potrebbero cambiare ancora: bisogna dargli
atto di saper recuperare magistralmente (anche se con il prezioso contributo
degli avversari, sempre pronti a fare di tutto pur di aiutarlo), potrebbe
riuscire anche nel colpo più grosso di tutti, farsi mandare al Quirinale… Ve lo
vedete, il tizio decrepito Presidente della Repubblica e, quindi, anche del
Consiglio Superiore della Magistratura? Sarebbe senz’altro divertente, magari
non utile al paese, ma certamente divertente.
Lui, lo psiconano+barba-Mediaset, intanto non demorde: convinto
A TORTO (come il tizio decrepito e lo smacchiatore di giaguari) di
rappresentare la maggioranza degli italiani, intende imporre la propria visione
a tutti, calpestando i più elementari principi della democrazia e della
politica. E nella sua irrefrenabile logorrea riesce a raggiungere vette di
impressionante assurdità. Definire “puttanieri” alcuni noti politici italiani è
del tutto sbagliato… o meglio, è sbagliato in quasi tutti i casi… Scherzo, ma
in realtà non c’è proprio nessuna ragione per scherzare. Mentre lo
psiconano+barba-Mediaset farnetica e il tizio decrepito pretende di dettare
condizioni dal basso del suo quasi dimezzato peso politico e lo smacchiatore di
giaguari consulta anche il portiere del palazzo di Viale della Pace 27, mentre
tutto questo accade, i nostri problemi, quelli della grandissima maggioranza
degli italiani, non solo non vengono risolti, ma si aggravano.
Ci meritiamo un po’ di musica. Anzi, più di un brano.
Cominciamo con un pezzo storico: la più celebre cover di With a Little Help from My Friends, quella di Joe Cocker al
festival di Woodstock nel 1969. Otto minuti indimenticabili.
Cambiando completamente genere, vi proporrei di ascoltare un
brano eseguito da Dexter Gordon, grande sassofonista cui ho accennato mesi fa
come protagonista del film Round Midnight.
Vi suggerisco di ascoltarlo in un classico, Body
and Soul, registrato dal vivo a Montreux nel 1970.
E finiamo con un altro cambio radicale di genere. Un nuovo
ascolto di Philip Glass, si tratta del brano Labyrinth, godetevi anche le immagini del video, non solo la musica.
Tutto si potrà di Pier Ferdinando Casini, tranne che manchi
di coraggio. Oggi il Sole 24 Ore ospita una sua lettera la cui lettura vi
suggerisco non per la qualità del contenuto, ma per vostra opportuna conoscenza
(http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2012-04-29/futuro-tecnici-politici-150521.shtml?uuid=AbdCuJVF).
Al posto di Casini, il quale, come ricorderete meglio di me, fa politica da
ben oltre vent’anni e ha avuto ruoli di grande rilievo e ha fatto parte di
parecchie maggioranze parlamentari, io mi guarderei bene dal commentare le
vicende politiche italiane come se fossi sceso dall’astronave cinque minuti
prima. Se la politica in Italia è ridotta come sappiamo, non è che Casini si
può permettere di fare il commentatore distaccato e sostenere che sta lavorando
per consentire quel cambiamento di cui abbiamo effettivamente un bisogno
disperato: lui non è stato un testimone, ma è stato un protagonista dello
scempio. E lo è ancora, visto che, tanto per dirne solo una, ha partecipato alla stesura di quel pasticcio di riforma elettorale di cui si legge sui giornali.
Forse Casini se n’è scordato, ma era Presidente della Camera quando è
stata promulgata la legge elettorale nota come Porcellum piuttosto che tutta una serie di norme sulla giustizia
che rispondevano a esigenze, come dire?, particolari… Anche lui, che (come dicevano i nostri nonni) ha fatto un buon matrimonio (il secondo; però voi non dovete mai
separarvi e men che meno risposarvi perché alla Chiesa non piace. Lui può, ma
voi no) e percepisce qualche euro più di noi dallo Stato ogni mese, sarebbe il caso che evitasse di
prenderci in giro e si togliesse di torno. Da uno come Casini, scusate, non
ci possiamo aspettare nulla di buono se non proclami, chiacchiere e lettere inconcludenti. Qualsiasi cosa dica, pure lui è la malattia, non la cura.