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domenica 7 aprile 2013

Un piccolo post domenicale


Non c’è niente da fare, per quanto lo rilegga, il pezzo di Sandro Veronesi su Lettura, inserto domenicale del Corriere della Sera, mi sembra irrimediabilmente canzonatorio (http://lettura.corriere.it/debates/le-mie-olgettine-a-220-euro/).
Buona stampa. No, in realtà, oltre all’ironia sul tizio decrepito e sui valori (?) di cui si atteggia a difensore, c’è anche altro, ma prevale indubbiamente l’intento di deriderlo e di aggiungere un altro tassello al mosaico che si va componendo da anni, costruito soprattutto da Berlusconi stesso, quasi dominato dall’ansia di dimostrarsi il peggiore ritrattista di sé.
Andrebbe tutto bene e potrei anche finire qui se non fosse che, purtroppo, in questo paese l’ironia si concentra soprattutto sul tizio decrepito (che se la merita tutta, ovviamente), ma sfiora a stento gli altri leader. Un po’ perché, che ci piaccia o no (a me no), tra i cosiddetti o sedicenti intellettuali prevalgono quelli schierati a sinistra, quindi assai poco propensi a farsi gioco di Viavà & Co. per timore di essere allontanati dalla mensa.
Un po’ perché, a ben vedere, non vale la pena di perdere tempo con Casini o Monti o Ingroia.
Un po’ perché, sebbene i numeri (GRAZIE AL CIELO!) diano loro torto, lo psiconano+barba-Mediaset e il suo puparo fanno ancora paura, soprattutto perché capaci di una violenza verbale (e non solo) che avrebbe suscitato ammirazione persino in Hitler.
Santi, poeti e navigatori non ce ne sono rimasti, abbiamo abbondanza di lacchè e di aspiranti pensatori unici (anche per interposto Grillo). Pas grand-chose...

mercoledì 27 marzo 2013

Sincero sollievo


Cominciamo con una notizia rassicurante: non dobbiamo preoccuparci per i parlamentari, non rieletti o non ricandidati, che non hanno trovato anche in questa legislatura un seggio alla Camera o al Senato. Il Sole 24 Ore ci offre qualche dettaglio riguardo alle loro prospettive:
Buona stampa. Trovo anche rassicurante che il povero Fini continui per altri 10 (DIECI) anni a beneficiare di buona parte dei privilegi di cui godono (chissà quanto meritatamente?) gli ex Presidenti dei due rami del Parlamento Italiano. Spero proprio che, in preda a qualche assurdo impeto francescano, lui e Casini, ma anche Bertinotti o Pera, non si sognino di seguire l’esempio di Grasso e della Boldrini. Non vorrei mai che decidessero spontaneamente di rinunciare in tutto o in parte a vantaggi che SI sono assegnati. Lo troverei, come dire?, deprimente… tutta una vita dedicata al servizio del paese, senza nessun tornaconto personale, e poi, nel momento della dolorosa separazione dal compito pubblico svolto con tanto impegno (un paio di giorni la settimana per pochi mesi l’anno), rinunciare alla giusta ricompensa, appena un po’ superiore a quella che spetta a qualsiasi comune cittadino. Andiamo, basta con questi luoghi comuni dell’antipolitica!
E’ un gran sollievo che almeno Schifani sia stato rieletto e possa spostare in là il momento del ritorno alla vita normale, quella in cui non potrà più esprimere pienamente le doti di uomo straordinariamente attento al bene della collettività, così sopra le parti da non aver mai espresso nessuna opinione men che equilibrata e sobria per tutta la durata del mandato di Presidente del Senato. Un’imparzialità e un distacco dagli interessi di bottega (quelli del partito, ossia quelli del padrone del partito, ossia il tizio decrepito) che gli è valsa la nomina a capogruppo del Pdl al Senato.
A proposito degli interessi del tizio decrepito, ecco, da La Repubblica, un breve pezzo che illustra l’andamento dei conti di Mediaset nel 2012 e nei primi mesi del 2013: http://www.repubblica.it/economia/finanza/2013/03/26/news/mediaset_primo_rosso_dalla_quotazione_perdita_da_287_milioni_e_nessun_dividendo-55410119/.
Cronaca. Strano destino quello del tizio decrepito: a dar retta alle maldicenze, quasi vent’anni fa, avrebbe iniziato la sua avventura politica per salvare le proprie aziende in difficoltà e sé stesso da possibili problemi con la giustizia. E adesso, quando ormai è plausibile che la sua parabola di politico possa continuare ancora per pochi anni, si ritrova al punto di partenza, anzi, con qualche problema in più, almeno sul piano giudiziario.
Oddio, le cose potrebbero cambiare ancora: bisogna dargli atto di saper recuperare magistralmente (anche se con il prezioso contributo degli avversari, sempre pronti a fare di tutto pur di aiutarlo), potrebbe riuscire anche nel colpo più grosso di tutti, farsi mandare al Quirinale… Ve lo vedete, il tizio decrepito Presidente della Repubblica e, quindi, anche del Consiglio Superiore della Magistratura? Sarebbe senz’altro divertente, magari non utile al paese, ma certamente divertente.
Lasciamo perdere… Andiamo dalle parti del M5S: quanto a disponibilità al dialogo e a capacità di porsi in discussione, lo stile di Grillo, purtroppo, ha fanatici seguaci tra i suoi sostenitori, come dimostra quanto accaduto a Fiorello (http://www.corriere.it/politica/13_marzo_27/fiorello-crimi-cinque-stelle-non-scherzi-cruccu_6c87660a-96bc-11e2-b7d6-c608a71e3eb8.shtml).
Lui, lo psiconano+barba-Mediaset, intanto non demorde: convinto A TORTO (come il tizio decrepito e lo smacchiatore di giaguari) di rappresentare la maggioranza degli italiani, intende imporre la propria visione a tutti, calpestando i più elementari principi della democrazia e della politica. E nella sua irrefrenabile logorrea riesce a raggiungere vette di impressionante assurdità. Definire “puttanieri” alcuni noti politici italiani è del tutto sbagliato… o meglio, è sbagliato in quasi tutti i casi… Scherzo, ma in realtà non c’è proprio nessuna ragione per scherzare. Mentre lo psiconano+barba-Mediaset farnetica e il tizio decrepito pretende di dettare condizioni dal basso del suo quasi dimezzato peso politico e lo smacchiatore di giaguari consulta anche il portiere del palazzo di Viale della Pace 27, mentre tutto questo accade, i nostri problemi, quelli della grandissima maggioranza degli italiani, non solo non vengono risolti, ma si aggravano.
Ci meritiamo un po’ di musica. Anzi, più di un brano.
Cominciamo con un pezzo storico: la più celebre cover di With a Little Help from My Friends, quella di Joe Cocker al festival di Woodstock nel 1969. Otto minuti indimenticabili.


Cambiando completamente genere, vi proporrei di ascoltare un brano eseguito da Dexter Gordon, grande sassofonista cui ho accennato mesi fa come protagonista del film Round Midnight. Vi suggerisco di ascoltarlo in un classico, Body and Soul, registrato dal vivo a Montreux nel 1970.


E finiamo con un altro cambio radicale di genere. Un nuovo ascolto di Philip Glass, si tratta del brano Labyrinth, godetevi anche le immagini del video, non solo la musica.

domenica 29 aprile 2012

Coraggio o altro?


Tutto si potrà di Pier Ferdinando Casini, tranne che manchi di coraggio. Oggi il Sole 24 Ore ospita una sua lettera la cui lettura vi suggerisco non per la qualità del contenuto, ma per vostra opportuna conoscenza (http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2012-04-29/futuro-tecnici-politici-150521.shtml?uuid=AbdCuJVF). Al posto di Casini, il quale, come ricorderete meglio di me, fa politica da ben oltre vent’anni e ha avuto ruoli di grande rilievo e ha fatto parte di parecchie maggioranze parlamentari, io mi guarderei bene dal commentare le vicende politiche italiane come se fossi sceso dall’astronave cinque minuti prima. Se la politica in Italia è ridotta come sappiamo, non è che Casini si può permettere di fare il commentatore distaccato e sostenere che sta lavorando per consentire quel cambiamento di cui abbiamo effettivamente un bisogno disperato: lui non è stato un testimone, ma è stato un protagonista dello scempio. E lo è ancora, visto che, tanto per dirne solo una, ha partecipato alla stesura di quel pasticcio di riforma elettorale di cui si legge sui giornali.
Forse Casini se n’è scordato, ma era Presidente della Camera quando è stata promulgata la legge elettorale nota come Porcellum piuttosto che tutta una serie di norme sulla giustizia che rispondevano a esigenze, come dire?, particolari… Anche lui, che (come dicevano i nostri nonni) ha fatto un buon matrimonio (il secondo; però voi non dovete mai separarvi e men che meno risposarvi perché alla Chiesa non piace. Lui può, ma voi no) e percepisce qualche euro più di noi dallo Stato ogni mese, sarebbe il caso che evitasse di prenderci in giro e si togliesse di torno. Da uno come Casini, scusate, non ci possiamo aspettare nulla di buono se non proclami, chiacchiere e lettere inconcludenti. Qualsiasi cosa dica, pure lui è la malattia, non la cura.