E così, dopo Bossi, Maroni ha pensionato anche Formigoni. In
realtà, a quanto pare, il Segretario della Lega avrebbe preferito tenerlo al
Pirellone ancora per un po’, ma non tutti nel partito la pensavano come lui,
anzi.
Se volete approfondire il tema, molti quotidiani vi
offrono la cronaca delle proteste della base che, alla fine, hanno spinto
Maroni a rimangiarsi l’accordo siglato con lo stesso Formigoni e Alfano.
Quest’ultimo, per la verità, ha fatto altrettanto. Quindi è possibile
ipotizzare che, in realtà, sia Maroni che Alfano ne avessero ormai abbastanza
di Formigoni, ma, essendo di buon cuore, è mancato loro il coraggio per
dirglielo… Lasciamo perdere. L’importante è che, finalmente, quel tronfio
monumento all’egocentrismo e all’autoreferenzialità sia costretto a togliersi
di torno. Lui con tutto il suo grottesco guardaroba da narcisetto attempato.
Più interessante, sempre riguardo alla fine del (troppo)
lungo periodo trascorso da Formigoni alla guida della Lombardia, leggere due
valutazioni su questa esperienza (necessariamente parziali visto che, per la
Storia, dovremo aspettare) pubblicate dal Corriere di oggi: Antonio Polito dal
punto di vista politico e Luigi Ferrarella dal punto di vista giuridico, con
un’interessante lettura che interpreta le vicende lombarde alla luce dei buchi
che si stanno scavando nella legge anticorruzione. Purtroppo l’articolo di
Polito non è ancora disponibile, ma spero lo sarà in seguito; potete leggere
quello di Ferrarella qui: http://www.corriere.it/politica/12_ottobre_14/20121014NAZ34_NAZ01_20_09162886-15c0-11e2-9913-5894dabaa4c4.shtml.
Buona stampa. Per entrambi, fidatevi di me.
Vorrei anche potervi dare il link alla striscia di Stefano
Disegni sul MisFatto, l’inserto satirico del Fatto Quotidiano odierno, ma anche
questa non è ancora disponibile on line. Se lo sarà nei prossimi giorni, ve la
segnalerò senz’altro perché riprende un tema che io ho affrontato ieri e, come
sapete, quando si tratta di gratificare la mia vanità non mi tiro certo
indietro.
Prima di chiudere con un po’ di musica, Gramellini su
Tremonti, qualche giorno fa: http://www.lastampa.it/2012/10/06/cultura/opinioni/buongiorno/giulio-senza-cesare-leB4nWNoJrDXnxTzMRM0bK/pagina.html.
Buona stampa. Gramellini è una garanzia. Difficile che
sbagli un Buongiorno. Aggiungerò, tuttavia, per non sembrare sempre generoso di
complimenti, che ironizzare su Tremonti non è poi così difficile: le munizioni
per sparargli contro le porta lui.
E passiamo alla musica. Sono così profondamente addolorato
dalla fine della carriera di “Governatore” della Lombardia di Formigoni che, dopo attenta
riflessione, ho scelto un brano di Lionel Richie, voce dei Commodores, eccellente gruppo della Motown negli anni 70 e 80. Il pezzo scelto, però, è da un album di
Richie solista. Il brano s’intitola All
Night Long. E non servono certo i fazzoletti, ma uno spazio per scatenarsi.
Evviva! Il mio omonimo peggiore se ne sta andando.
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