mercoledì 24 ottobre 2012

Libertà di stampa


Cosa spaventa maggiormente una classe politica che accoglie non pochi personaggi dal passato e dal presente più che discutibili? Una stampa che sia libera di analizzare il comportamento di chi amministra, a tutti i livelli, la cosa pubblica e che possa informare i cittadini senza nessun vincolo e senza nessuna minaccia. Si chiama libertà di stampa ed è un diritto fondamentale in uno stato democratico moderno.
Che cosa succederà se dovesse essere approvato il pessimo disegno di legge promulgato dalla Commissione Giustizia del Senato?
Buona stampa. Non sono pezzi paragonabili per dimensione e per caratura, ma non è il caso di sottilizzare. Quel che conta è che quel disegno di legge resti tale e che non si arrivi a vederlo trasformato in un provvedimento definitivo. Abbiamo bisogno di tante cose, certamente non di una classe politica (e, più in generale, di una classe dirigente) che possa intimidire la stampa più di quanto già la intimidisce.
Sempre a proposito di giornali, sembra che si chiuda definitivamente il rubinetto del finanziamento pubblico a quelli più o meno riconducibili a partiti e associazioni varie. Me ne sono occupato nei primi tempi del blog: non posso certo dispiacermi per il fatto che, finalmente, si ponga fine a quello che, in gran parte dei casi, era semplicemente uno spreco di denaro pubblico se non peggio (ricordate Valterino Lavitola e la sua lettera a Silvio Berlusconi?).
Il dubbio è se il provvedimento sarà definitivo… Spero lo sia, ma dubitare è lecito, anzi, in questo caso, doveroso. Mi dispiace soltanto trovarmi d'accordo con Beppe Grillo. Spero sia la prima e l'ultima volta.

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