Cosa spaventa maggiormente una classe politica che accoglie
non pochi personaggi dal passato e dal presente più che discutibili? Una
stampa che sia libera di analizzare il comportamento di chi amministra, a tutti
i livelli, la cosa pubblica e che possa informare i cittadini senza nessun vincolo
e senza nessuna minaccia. Si chiama libertà di stampa ed è un diritto
fondamentale in uno stato democratico moderno.
Che cosa succederà se dovesse essere approvato il pessimo
disegno di legge promulgato dalla Commissione Giustizia del Senato?
La risposta a due quotidiani assai diversi per orientamento
e per dimensioni. Il primo è Il Giornale (http://www.ilgiornale.it/news/interni/legge-truffa-3-anni-stop-ai-cronisti-condannati-849381.html),
il secondo il Corriere della Sera (http://www.corriere.it/opinioni/12_ottobre_24/ferrarella-norme-assurde-pericolose-notizie_1ef77f28-1daf-11e2-8b20-1919d504f212.shtml).
Buona stampa. Non sono pezzi paragonabili per dimensione e per
caratura, ma non è il caso di sottilizzare. Quel che conta è che quel disegno
di legge resti tale e che non si arrivi a vederlo trasformato in un
provvedimento definitivo. Abbiamo bisogno di tante cose, certamente non di una
classe politica (e, più in generale, di una classe dirigente) che possa
intimidire la stampa più di quanto già la intimidisce.
Sempre a proposito di giornali, sembra che si chiuda
definitivamente il rubinetto del finanziamento pubblico a quelli più o meno riconducibili a partiti e associazioni varie. Me ne sono occupato nei
primi tempi del blog: non posso certo dispiacermi per il fatto che, finalmente,
si ponga fine a quello che, in gran parte dei casi, era semplicemente uno
spreco di denaro pubblico se non peggio (ricordate Valterino Lavitola e la sua
lettera a Silvio Berlusconi?).
Il dubbio è se il provvedimento sarà definitivo… Spero lo
sia, ma dubitare è lecito, anzi, in questo caso, doveroso. Mi dispiace soltanto trovarmi d'accordo con Beppe Grillo. Spero sia la prima e l'ultima volta.
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