Guarda un po’! La notizia del giorno di ieri, che aveva
fagocitato la notizia del giorno precedente, è stata fagocitata dalla notizia
del giorno di oggi. Insomma: Berlusconi è sempre in politica, anche se non è
chiaro in che ruolo. Di certo c’è solo che è un po’ più condannato.
Affido all’articolo scritto il 25 Ottobre da Massimo
Gramellini il compito di sintetizzare, come lui sa far assai bene, la
parabola, forse conclusa o forse no, del politico Silvio Berlusconi: http://www.lastampa.it/2012/10/25/cultura/opinioni/buongiorno/l-ultimo-discorso-del-centravanti-che-scelse-la-panchina-klybsAFntiiiPuYkq7zvaN/pagina.html.
Buona stampa.
E, come giusto riconoscimento all’inventiva e alla simpatia
di Gramellini, vi suggerisco anche la lettura del Buongiorno di ieri, che non è
poi così estraneo al tema: http://www.lastampa.it/2012/10/26/cultura/opinioni/buongiorno/ultima-fermata-dallas-CgTBZsl054RsjBjOSjQIWJ/pagina.html
Buona stampa. E con questo, per quel che mi riguarda, non
intendo perdere altro tempo con l’ennesimo tira e molla berlusconiano e con le
sparate contro la giustizia, il cui antico e indiscutibile malfunzionamento ha
tratto nuova linfa da numerose pessime leggi emanate dai diversi Governi
presieduti da Berlusconi.
Veniamo a temi più importanti, anzi a un tema cruciale sul
quale ho più volte attirato la vostra attenzione: l’origine delle maggiori
resistenze al rinnovamento del nostro paese.
Con un editoriale impeccabile, Angelo Panebianco ritorna
sull’argomento, già trattato in passato, e lo affronta con un piglio deciso e
senza mezze misure. Questo il link: http://www.corriere.it/editoriali/12_ottobre_27/vacui-riformatori-veri-resistenti-panebianco_1a405830-1ff6-11e2-9aa4-ea03c1b31ec9.shtml.
Buona stampa. Leggendo questo articolo davvero ottimo, ho
riflettuto ancora una volta su come il blocco politico-amministrativo-giudiziario
di cui parla Panebianco (la cui principale ossatura è, necessariamente, la
burocrazia pubblica) abbia potuto consolidarsi sino a diventare un potere così pervasivo
e formidabile da apparire addirittura invincibile.
E, come ogni altra volta, mi sono convinto che il blocco
politico-amministrativo-giudiziario è diventato quel che è grazie alla
mediocrità della classe politica, il cui progressivo scadimento (iniziato oltre
vent’anni fa) ha comportato che individui privi di adeguata cultura ed
esperienza arrivassero a occupare posizioni di grande rilievo, per le quali
erano del tutto inadeguati. Questi personaggi poco o nulla competenti,
soddisfatti per la meta raggiunta e preoccupati soltanto di godersi il potere e
la visibilità offerti dalla carica, non hanno saputo far altro che delegare quasi
completamente i loro compiti a burocrati di vario livello (Consiglieri di Stato
o Ambasciatori piuttosto che Segretari Comunali o funzionari statali periferici).
Il risultato è sotto gli occhi di tutti noi. Giorno dopo giorno, quelli che
Panebianco chiama i cani da guardia immiseriscono il nostro futuro, sia quello
di noi diversamente giovani (come ci chiama Gramellini) sia quello dei giovani
veri.
E con quel che si sente dire dai politici in questi giorni
c’è da non farsi illusioni sulla reale capacità di capire e condividere l’ovvia
verità affermata da Mario Monti, ossia che l’Italia ha bisogno di riforme
radicali.
Di Berlusconi abbiamo già parlato. I suoi problemi sono
diversi dai nostri sin dal 1994… Temo, tuttavia, che i nemici del cambiamento,
i maledetti cani da guardia, siano più numerosi nel campo di Bersani, se non
altro perché buona parte della linfa del Pd viene proprio dalla burocrazia
pubblica. E, vista l’ora, evito di parlare della questione della segretaria…
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