mercoledì 1 agosto 2012

Una scheggia qua, una fenditura là


Riprendo e amplio l’argomento del post di ieri mattina, quello in cui vi ho suggerito di leggere il pezzo del mio concittadino Zingales.
Nel mercato finanziario si colgono segnali un po’ sorprendenti, indice di come, a forza di scandali e di operazioni non sempre cristalline, quello che un tempo pareva un monolite impossibile da scalfire oggi mostra qualche piccola scalfitura, se non vere crepe.
Le grandi istituzioni finanziarie mondiali, che sino a pochi mesi orsono si opponevano all’unisono alle ventilate norme volte a incrementare i controlli sul loro operato, oggi si muovono un po' meno compatte e persino coloro che, in qualche misura, possono essere considerati gli artefici della nascita dei colossi del credito attivi in tutti i settori (banca commerciale, banca d’investimento, assicurazioni, broker di borsa, ecc), manifestano pubblicamente dubbi sulla validità del modello di banca da loro stessi sviluppato.
Ecco quindi che, negli Stati Uniti, le parole di Sandy Weill, ideatore della crescita di Citigroup e della sua trasformazione in una “banca universale” (per saperne di più potete leggere questo articolo di Forbes: http://www.forbes.com/sites/stevedenning/2012/07/25/rethinking-capitalism-sandy-weill-says-bring-back-glass-steagall/) stanno favorendo una riflessione sugli effetti dell’abolizione, avvenuta nel 1999, del Banking Act del 1933 (noto come Glass-Steagall Act dal nome dei due parlamentari che lo avevano proposto).
Ne riferisce brevemente anche Marco Valsania, sul 24 Ore di oggi (http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-08-01/focus-spezzatino-064253.shtml?uuid=Ab6uYWHG&fromSearch), ma di questo argomento sentiremo parlare ancora, credo anche in conseguenza delle osservazioni di Zingales, professore a Chicago, nell’Università dove insegnò Friedman, che certo non era un fautore dell’intervento dello Stato nell’economia e della regolamentazione dei mercati. E questo non è un caso.
Sempre Valsania dà conto, in un articolo più corposo, della possibilità che un altro mercato sia stato oggetto di manipolazione, quello delle obbligazioni delle amministrazioni locali americane: http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-08-01/sotto-inchiesta-bond-municipali-064241.shtml?uuid=AbBqYWHG&fromSearch.
E anche il fronte delle azioni legali fornisce motivo di riflessione. Dopo la piccola banca di New York che ha deciso di far causa a quelle grandi coinvolte nell’aggiustamento dei tassi interbancari, oggi leggiamo che UBS, la più grande dei due colossi svizzeri, farà causa al Nasdaq, la cosiddetta “borsa tecnologica” di New York, per i danni subiti in seguito al malfunzionamento dei sistemi di negoziazione sul titolo Facebook nel primo giorno di quotazione. Vi segnalo un breve articolo del 24 Ore che spiega la vicenda in modo più esauriente: http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2012-08-01/boomerang-facebook-064029.shtml?uuid=AbZrXWHG&fromSearch.
Buona stampa. E' un giudizio collettivo.
Insomma, segni di qualche fessura che si è aperta nel monolite. Che poi, da questo, possa derivare un migliore funzionamento dei mercati e un maggiore controllo che impedisca il ripetersi di vicende che hanno originato, almeno in parte, la crisi finanziaria che stiamo vivendo, non mi sentirei di scommetterci. Da una parte dell’Atlantico abbiamo Obama alle prese con una rielezione tutt’altro che agevole e già abbastanza malvisto da Wall Street (che non scuce nemmeno una frazione dei finanziamenti di quattro anni fa). Dall’altra abbiamo l’Unione Europea che conosciamo, incerta e disunita. Sarà, dunque, piuttosto difficile vedere interventi rapidi e incisivi imposti dai governi.
Eppure ce n’è davvero bisogno, come, assai meglio delle mie, spiegano le parole pronunciate da Mario Draghi a Londra la scorsa settimana. Se avete voglia di leggere, in inglese, il sito LaVoce.info vi offre la possibilità di scoprire che cosa ha effettivamente detto San Mario Salvatore: http://www.lavoce.info/binary/la_voce/documenti/Discorso_di_Mario_Draghi_al_Global_Investment_Conference.1343380245.pdf.

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