Il Bleso della Valtellina, come altri, probabilmente sente
odore di elezioni e avverte su di sé la polvere e le ragnatele che gli sono
scivolate addosso in questi mesi trascorsi lontano dai lussuosi uffici romani e dagli
studi televisivi. Non lo fanno entrare neppure a Palazzo Grazioli, dove pure
non vanno troppo per il sottile…
Credo sia per questo che ha deciso di darsi una bella
scrollata e di farlo cercando di rendere edotti gli italiani del fatto che non
è ancora né emigrato nelle isole Fiji né, men che meno, defunto, ma solamente
messo nel dimenticatoio da tutti o quasi.
Eccolo, dunque, riapparire a Cortina per presentare un nuovo
libro, in cui sicuramente avrà previsto tutto quello che è successo negli
ultimi anni. Lui prevede sempre perfettamente tutto ciò che è già accaduto. E’
l’Harry Potter delle previsioni ex-post.
Non mi dilungo. Ricorderò soltanto, per chi lo avesse
dimenticato, quando, nel 2001, subito dopo essere diventato Ministro
dell’Economia del 2° Governo Berlusconi, il Bleso amasse trascorrere le serate
negli studi televisivi, in particolare quello di Vespa (che un’ospitata a un
potente non si sogna neppure di negarla, anzi) spiegando che aveva trovato un
enorme buco nei conti. Stava in televisione, mostrava cartelloni, scriveva
numeri, si citava, tanto occupato in queste essenziali funzioni di governo da
scordarsi che, di lì a pochi mesi, sarebbe entrata in circolazione nel paese
una nuova moneta e che poteva essere opportuno studiare dei meccanismi per
evitare che il passaggio dalla lira all’euro avvenisse con eccessive
variazioni dei prezzi. Mi fermo qui, chi ha orecchie per intendere ha inteso.
Il bleso, purtroppo per noi, non ha inteso allora e non intende adesso. E non è
ancora andato a vivere nelle isole Fiji, dove, a quel che mi dicono, in realtà
non è che siano così ansiosi di vederlo arrivare…
Il resoconto delle ultime stille di scienza e di bonaria
valutazione dei presunti errori altrui (è pur sempre un professore anche lui)
lo trovate in questo pezzo del Sole 24 Ore:
Cronaca.
Che potevano anche risparmiarci. Tremonti dovrebbe
semplicemente tacersi. Trovare un posto confortevole in cui rimanere nascosto
per i prossimi cent’anni e godersi le svariate decine di milioni di euro
accumulate quando, come avvocato esperto di materie fiscali, aiutava i suoi clienti ad adattarsi nel modo più vantaggioso alle normative.
Passiamo a un altro personaggio che ispira in me profonda
simpatia e gratitudine per quanto ha dato e continua a dare all’Italia.
Alludo a Fini, il quale è al centro di una nuova polemica, nata da un pezzo di
Libero, relativa al costo della sua scorta. Andiamo all’originale: http://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/1068314/Fini-fa-in-ferie-in-Maremma--80mila---per-l-hotel-della-scorta--.html.
Stampa così e così. Per lo stile, non per il contenuto: non
mi piace questo voler procedere con immagini che, alla fine, ben poco
aggiungono alla notizia e che, mi sembra, finiscono per apparire canzonatorie
anche nei confronti di chi, come i poliziotti della scorta, nella vicenda non
sono protagonisti. Ad ogni modo, come altre volte, non mi sembra che Fini si
difenda in maniera molto convincente.
Lasciamo ancora la parola a Libero, visto che la storia è
partita da loro, mi par giusto: http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/1068382/Il-ministero-indaga-sulla-scorta-di-Fini-e-lui-querela-Libero.html.
Stampa così e così. Anche in questo caso. Molto meglio
limitarsi a prendere atto della nota di Fini (senza andare a ripescare i pur
discutibili fatti pregressi).
Io mi limiterò a sottolineare come il Presidente della
Camera, forse, potrebbe anche suggerire alle autorità competenti di non
eccedere nel servizio di scorta alla sua persona. Chi, meglio di lui, potrebbe
dare un buon esempio e contribuire a ridimensionare tutto l’armamentario dell’ostentazione
del potere che, oggi più che mai, appare intollerabile ai normali cittadini.
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