Bell’editoriale oggi sul Corriere della Sera. Lo firma Galli
della Loggia e affronta la questione del nostro paesaggio deturpato
irrimediabilmente negli ultimi vent’anni: http://www.corriere.it/editoriali/12_agosto_27/il-paesaggio-preso-a-schiaffi_d6ab4d26-f004-11e1-924c-1cb4b85f5a80.shtml.
Buona stampa. Condivido quasi tutto, salvo forse la misura
della fiducia che Galli della Loggia sembra nutrire nel governo nazionale
rispetto a quello locale.
Se, infatti, sono persuaso che a livello locale sia molto
facile cercare il consenso ammettendo gli scempi del territorio di cui tutti
sappiamo, dall’altro non credo che al centro siano sempre più attenti. Penso,
ad esempio, alla follia degli impianti fotovoltaici a terra che, almeno dalle
nostre parti, hanno comportato l’utilizzo quasi prevalente di terreni agricoli.
In un territorio come il nostro, amministratori lungimiranti avrebbero
incentivato la realizzazione di impianti sui tetti degli innumerevoli capannoni
sorti nelle innumerevoli zone industriali e artigianali (spesso largamente
inutilizzate) e avrebbero penalizzato quelli a terra, cercando così di porre un
freno alla fagocitazione di aree la cui vocazione è eminentemente agricola. E particolarmente preziosa sempre, non soltanto negli anni di siccità.
La politica degli incentivi alle energie alternative è
fissata a livello nazionale, dunque non abbiamo certezza che, riportata al
centro, la responsabilità sulla gestione del territorio e, quindi, del
paesaggio sarebbe necessariamente in mani migliori.
Cambiando argomento (e per recuperare l’inattività degli
ultimi due giorni) vi vorrei proporre un divertente articolo apparso ieri su La
Lettura, supplemento domenicale del Corriere di cui abbiamo già parlato
positivamente. Purtroppo, al momento, non è reperibile on line: io vi farò
sapere se la situazione cambia, voi, nel frattempo, se vi capita tra le mani La
Lettura, andate a pagina 6 e fatevi qualche risata con le citazioni raccolte da
Luca Bottura.
Buona stampa.
Finiamo con un po’ di musica. E lo facciamo ritornando al
jazz, con uno dei grandi trombettisti attivi tra gli anni 50 e 60, anche se meno famoso di altri, come Miles Davis o Dizzie Gillespie: Lee Morgan. Ho scelto un brano dal ritmo travolgente e vitale, adatto a una giornata che dalle mie parti è
luminosa e limpida. Morgan è affiancato da figure del calibro di Joe Henderson, Billy Higgins e Bob
Cranshaw. Un gruppo di grande caratura.
Anche Lee Morgan appartiene alla nutrita schiera di jazzisti morti
prematuramente. Il suo caso, però, è un po’ diverso da quello dei tanti, come
Parker, la cui vita fu stroncata dall’abuso di droga e di alcol. Lui fu ucciso a
revolverate dalla moglie al termine di un concerto, per ragioni rimaste
incerte, anche se è presumibile che la donna, di oltre dieci anni più vecchia, fosse in preda alla gelosia.
Il brano s’intitola The Sidewinder. E’ lungo, ma merita di
essere ascoltato fino alla fine perché è trascinante, un’iniezione di vitalità.
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