Dobbiamo fare ancora un passo indietro perché gli articoli
che vi segnalo e sui quali voglio fare qualche riflessione sono apparsi
soltanto oggi sul sito del Corriere della Sera, ma erano sul cartaceo di ieri.
Il primo argomento è che la forza e la ricchezza di un
quotidiano indipendente (nei limiti in cui è possibile l’indipendenza in un
mondo in cui la proprietà dei giornali è al centro di complessi intrecci
finanziari) stanno nella possibilità di offrire, nella medesima pagina, due
visioni diverse di una questione che, in larga parte, è la stessa: i due
articoli di ieri che vi suggerisco di leggere erano stampati uno sopra l’altro,
così da essere quasi in contrappeso anche “fisicamente”, non soltanto per le
opinioni espresse.
La seconda considerazione riguarda il modo di scrivere, sia
sul piano dei contenuti sia sul piano della forma. I due pezzi in questione,
dal punto di vista della sostanza, costituiscono un interessante esempio di
come si possa affrontare lo stesso tema in maniera da spingere il lettore a
valutarne le implicazioni con la propria testa oppure così da fornire una ricetta
preconfezionata, basata sulla volontà di affermare le proprie convinzioni
ideologiche e culturali. E mostrano, sul piano della forma, come chi vuole affermare
la propria visione sia costretto a scrivere in maniera poco lineare e poco
conseguente, inserendo divagazioni estranee al ragionamento.
Rileggete il motto che ho scelto per questo blog, per
favore.
Ancora, quando l’intento non è far capire, ma “fare
proselitismo”, si sceglie anche di distorcere la realtà, dimenticando elementi
che, affrontando un certo argomento, non potrebbero assolutamente essere
trascurati. Citerò, quindi, l’art. 67 della Costituzione della Repubblica
Italiana: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue
funzioni senza vincolo di mandato”.
Se leggerete i due articoli, capirete perché l’ho citato.
Non aggiungo altro: leggete e decidete da soli chi vi sembra più comprensibile e
più convincente.
Gli autori sono Piero Ostellino e Antonio Polito e questi i
rispettivi link: http://archiviostorico.corriere.it/2011/dicembre/21/Alle_origini_del_vizio_corporativo_co_9_111221058.shtml
e http://archiviostorico.corriere.it/2011/dicembre/21/Tecnici_piacciono_meno_del_Cavaliere_co_9_111221006.shtml.
Buona stampa.
Mala stampa.
L’ordine del giudizio è casuale e non è detto che rifletta
il mio pensiero, formatevi la vostra opinione, che, ovviamente, mi piacerebbe
sapere se coincide con il mia.
L'articolo di Polito mi era piaciuto anche sul giornale di carta. Ostellino non lo leggo su carta e non lo leggo via web, se lo vedo in tv cambio canale
RispondiEliminaMarco
PS belle foto, freddo a Vescovana questi giorni