Non vado al cinema da oltre dieci anni. E’ un cruccio, ma ho
problemi di udito e non riesco a seguire la maggior parte dei dialoghi, quindi
ho rinunciato. Non ho, tuttavia, smesso di leggere recensioni di film, di
ascoltare Hollywood Party su Rai
Radio3 e di seguire le vicende dei festival.
E parliamo di cinema proprio a proposito di festival perché
a riguardo, come saprete già, in questi giorni stiamo dando pessima prova di
noi.
Succede che Marco Muller, fino a pochi giorni fa Direttore
della Mostra di Venezia, sia in predicato di diventare Direttore del Festival
di Roma e verrà sostituito alla Biennale dal suo predecessore Alberto Barbera.
Il tutto, e questo è il motivo per cui la vicenda m’interessa (e mi procura
l’ennesima arrabbiatura), con un patetico contorno di bassa politica. Potete
farvene un’idea leggendo Paolo Mereghetti sul Corriere di qualche giorno fa (http://archiviostorico.corriere.it/2011/dicembre/27/Liti_auto_candidature_idea_del_co_9_111227033.shtml)
oppure Paolo Boccacci su Repubblica (http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/12/28/news/festival_del_cinema_e_bufera_su_muller-27301852/index.html?ref=search).
Penso che bastino, ma se volete, potrete trovare tanti altri articoli che
descrivono questo desolante spettacolo, in cui anche i critici cinematografici
danno il peggio di sé, schierandosi con l’una o l’altra parte così da indurre a
sospettare che, probabilmente, il cinema italiano è in crisi perché divorato da
feroci lotte intestine. Chissà perché, mentre scrivo, mi viene in mente un
branco di sciacalli che litiga con un gruppo di iene per pulire le ossa di
un’antilope già completamente divorata dai ghepardi…
Sto divagando, anche se non tanto… Forse, anziché fare due
nozze con i fichi secchi, sarebbe meglio organizzare una festa di matrimonio nella
quale gli ospiti siano serviti decentemente, così come accade altrove, con un
po’ di dignitoso buon gusto, lasciando fuori dalla porta gli amici dei padroni
di casa affamati di favori. E magari anche i presunti padroni di casa,
invadenti e maleducati.
Forse la Signora Polverini e il Signor Alemanno dovrebbero
preoccuparsi di altro. La prima, che so, del disavanzo della sanità regionale e
il secondo delle voragini che ci sono in troppe aziende controllate dal comune
di Roma, come ci ha raccontato il mastino dal muso truce (http://archiviostorico.corriere.it/2011/dicembre/28/Carica_dei_Dipendenti_Roma_Sono_co_9_111228009.shtml).
Buona stampa.
Anche dalle mie parti, però, potrebbero provare a pensare più in italiano che
in dialetto.
Penso di essermi spiegato…
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