Avere più di cinquant’anni ha molte conseguenze sotto
diversi punti di vista.
Che si viva nella gelida Scandinavia o nell’afa tropicale,
le articolazioni funzionano sempre peggio e l’udito si affievolisce: il
deterioramento può essere più o meno marcato o più o meno rapido, ma si
verifica ovunque. E’ nella natura delle cose.
Il fisico, dunque, subisce l’invecchiamento in qualsiasi
paese.
Diverso è il rapporto tra le nostre convinzioni e quello che
accade intorno a noi. Ogni paese ha una storia diversa e ha istituzioni che
funzionano in modo diverso. Tra quest’ultime, ovviamente, si deve considerare
la stampa.
Io ho più di cinquant’anni nell’Italia del 2012, che, lo
sapete già, mi piace poco. Il punto su cui vorrei attirare la vostra
attenzione, però è un altro. L’Italia in cui mi sono formato come cittadino era
un’Italia diversa, nella quale le istituzioni funzionavano ben altrimenti e
anche la stampa rivestiva un ruolo differente e, credo, aveva un’influenza
diversa.
Oggi, il Direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de
Bortoli, ha scritto un editoriale che mi sembra sostanzialmente corretto, sia
pure, come ho già osservato in altre occasioni, reso meno incisivo dalla sua consueta preferenza
per i toni pacati, per quel garbo che, a questo punto, non credo possa più
considerarsi un merito, anche se non è ancora un demerito.
Lo potete leggere qui: http://www.corriere.it/editoriali/12_dicembre_06/debortoli-zattera-medusa_980e814c-3f6d-11e2-823e-1add3ba819e8.shtml.
Buona stampa. Dice quel che doveva dire, e questo spiega la
valutazione. Il tono, tuttavia, mi sembra inadeguato alla gravità della
situazione innescata dalle scelte e dalle parole di Berlusconi.
Non che mi aspettassi e desiderassi eccessi sul fronte
opposto, ma il Direttore del principale quotidiano italiano, di fronte
all’assurdità dei comportamenti di Berlusconi, avrebbe potuto usare una lama un
po’ più tagliente. Magari non avrebbe ottenuto risultati diversi, ma il segnale
sarebbe stato assai più significativo.
Nei tempi in cui le mie articolazioni erano ancora integre
ed elastiche, un editoriale come quello odierno di de Bortoli avrebbe prodotto
risultati. Difficilmente un politico, “licenziato” dal Corriere della Sera,
avrebbe potuto restare indifferente e proseguire il proprio percorso, incurante
delle conseguenze, prima di tutto quelle sul paese.
In quest’epoca, purtroppo, la voce di de Bortoli, così
discreta e composta, vistosamente diversa da quella dei politici, rischia di
non essere sentita o di essere ignorata. Sono cambiate molte cose,
probabilmente troppe, ma mi piace pensare che se il Direttore del Corriere
della Sera alzasse un po’ la voce, il destinatario del messaggio lo ascolterebbe.
M’illudo, ne sono consapevole, ma non riesco a pensare
diversamente. E anche questo, credo, ha a che fare con gli anni.
La zattera di cui parla de Bortoli è un famoso dipinto, del quale potete trovare informazioni e una riproduzione su Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/La_zattera_della_Medusa.
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