Oggi avevo promesso a me stesso di non scrivere. Anzi, di
più, di non leggere! La mia parola, però, non vale nulla. Lo ammetto e mi
scuso, ma non potevo restare zitto. Leggete un po’ questa: http://corrieredelveneto.corriere.it/veneziamestre/notizie/politica/2012/11-dicembre-2012/brunetta-imu-non-ho-soldi-pagare-seconda-rata-2113116174601.shtml.
Se ve lo siete scordato, Renato Brunetta è il tale che ha
sostenuto di non aver conseguito il Premio Nobel per l’economia avendo
preferito dedicarsi alla politica. E’ lo stesso tale che il Bleso della
Valtellina trattava come una pezza da piedi in Consiglio dei Ministri e non
solo.
E’ quel medesimo tale che, in occasione dei sobri
festeggiamenti per le sue sobrie nozze (costate poche migliaia di euro, boom,
e, fra scorte e ammennicoli vari, niente ai contribuenti, multiplo boom carpiato)
ha creato qualche problema in una località come Ravello, notoriamente
predisposta per accogliere cerimonie i cui ospiti arrivano nel modo più discreto possibile. E' lo stesso tale che, negli ultimi giorni, si è prodigato per formulare le proposte economiche del tizio decrepito (quelle che tanta ammirazione hanno suscitato nei leader mondiali e sulla stampa internazionale). Insomma, Renato Brunetta è il tubetto di concentrato degli ultimi
vent’anni (davvero i più desolanti della nostra storia politica). Ebbene, siccome
pensa di non aver già dato il peggio di sé, oggi se n’è uscito in quel modo. Un
laccio rosso, anzi due, sai mai che uno non bastasse per un uomo della sua
statura (cribbio, parliamo di un Nobel mancato!).
Giusto per fare il punto della situazione: questo signore percepisce dallo Stato Italiano,
cioè da noi, una somma che, posso sbagliare di poco e per difetto, sta, come dicono i
matematici, nell’intorno dei quindicimila euro al mese. E ancora: non ne ho la certezza,
ma è molto plausibile che anche i suoi spostamenti gravino sulle casse del Ministero
dell’Interno (quello, per intenderci, al quale mancano i soldi per il
carburante dei mezzi di Polizia, Carabinieri e Vigili del Fuoco), ossia sempre su di noi. Dico, ma vi
rendete conto dell’enormità delle sue parole? Che immobili possiede questo
signore, che, prima di rinunciare al Nobel, perché tanto non lo prendeva comunque, e di dedicarsi alla politica
(secondo me l’ordine giusto è questo), faceva il professore universitario? Ha
comprato la Reggia di Versailles?
Caspita, pover’uomo, e se l’avesse comperata a sua insaputa?
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