Anche oggi l’editoriale del Corriere della Sera è dedicato
alla burocrazia statale del nostro paese. Lo firmano gli economisti Alberto
Alesina e Francesco Giavazzi (quest’ultimo chiamato dal Governo Monti a
studiare il sistema dei contributi alle imprese e le modifiche per migliorarlo,
compito che ha esaurito da tempo, ma gli effetti concreti, in gran parte, sono ancora là da
venire).
E’ un pezzo preciso e chiaro, da bravi professori quali
entrambi sono. Giusto leggerlo:
Buona stampa. Ritroverete nel testo alcune cose di cui avevo
già parlato in passato. E, mi pare, un po’ d’incertezza riguardo alla reale
capacità di modificare questo sistema paralizzante. Incertezza che condivido
pienamente.
Farei, adesso, un passo indietro e vi proporrei l’articolo
di Adriana Cerretelli dal 24 Ore di ieri: non diversamente dal solito, critica
l’agire dei politici europei e, in particolare, di quelli tedeschi, il cui
rigore, come già sappiamo, sta comportando certamente effetti positivi, ma
anche molti negativi.
Mi pare di cogliere, tuttavia, una nota meno pessimista,
quasi che i timidi segnali di disponibilità che arrivano da Berlino, ma non
solo da lì, possano interpretarsi come un tenue e lento mutamento di opinione
da parte dei custodi del rigore.
Mi auguro che Cerretelli abbia ragione. E sono propenso a
credere che in effetti le cose stiano pian piano cambiando (molto pian piano),
se non altro perché i tedeschi cominciano a pagare anche loro un (minimo) prezzo
alla recessione che hanno, di fatto, imposto ai paese meno virtuosi, Italia
inclusa.
Ecco il link: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-12-04/troppo-rigore-uccide-malato-063614.shtml?uuid=AbBVou8G&fromSearch.
Buona stampa.
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