Il Buongiorno di Gramellini di ieri parte dal tizio
decrepito (che, dalle parti del Vicedirettore de La Stampa, è divenuto
innominabile come dalle mie) per arrivare ai magistrati che decidono di
intraprendere la carriera politica. Ci sono il buonsenso e l’ironia che ci si
aspetta da Gramellini e anche un’osservazione acuta sul modo in cui si passa da
un ambito istituzionale all’altro. Io mi permetterei di aggiungere un punto: se
un magistrato vuole dedicarsi alla politica, dovrebbe poterlo fare solo dopo un
buon numero di anni dalla fine, naturale o anticipata, della carriera, direi
almeno tre, il tempo necessario per lasciare sbiadire l’eventuale notorietà
conquistata con inchieste più o meno clamorose (e più o meno concluse
positivamente).
Il Buongiorno lo trovate qui: http://www.lastampa.it/2012/12/28/cultura/opinioni/buongiorno/uguale-per-tutti-8eOxRd4Hv7rYFksOtB1ngN/pagina.html.
Buona stampa.
Sulla situazione politica e sulle ultime farneticazioni del
tizio decrepito, per oggi, preferisco non aggiungere altro a quanto dice
Gramellini e alla mia modesta proposta (e non dubito che me ne sarete grati).
Un auspicio, però, me lo posso permettere. Mi piacerebbe
proprio che l’anno nuovo portasse almeno un germoglio di speranza per il nostro
paese, un segno anche piccolo di un cambiamento positivo, un leggero schiarire
del cielo che resta cupo per l’ottusità con cui la politica si rifiuta di riformare
se stessa, passaggio indispensabile e propedeutico per riformare le istituzioni
e la nazione. Non credo accadrà, ma auspicarlo non costa nulla...
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