giovedì 19 aprile 2012

Tra un pranzo e una cena


Non è poca la nebbia che avvolge i ricordi di quanto ho studiato all’università, eppure qualcosa mi spinge a dubitare della capacità delle persone che guidano i maggiori paesi e le principali istituzioni del mondo. Un esempio lo trovate in questo bell’articolo del Financial Times di oggi (gran bel giornale): http://www.ft.com/intl/cms/s/0/f9d42a96-8a35-11e1-93c9-00144feab49a.html#axzz1sQmXZhNc.
Buona stampa.
C’è una quantità di signori molto ben pagati dai contribuenti di mezzo mondo che s’incontrano a Washington per discutere se fornire (e quante) risorse al FMI perché possa intervenire nel caso (tutt’altro che ipotetico) che la situazione economica internazionale si deteriori ulteriormente in conseguenza di un aggravamento della crisi di nazioni come la Spagna o l’Italia.
Tutto questo continuare a parlarsi addosso dei signori (e delle signore) molto ben pagati dai contribuenti di mezzo mondo (in particolare quelli europei) dura da molti anni ormai: se ve lo siete dimenticati, Lehman Brothers fu lasciata fallire nel 2008, esattamente il 15 Settembre. Oggi, credo, è il 19 Aprile del 2012 e non è stato fatto quasi nulla per arrestare le conseguenze di quella disastrosa decisione dell’Amministrazione americana (il Presidente era ancora George W. Bush) che è stata l’interruttore di un meccanismo di cui nessuno aveva capito la complessità e le dimensioni.
Se tutto andrà per il meglio, forse verso la fine del 2012 si avranno gli strumenti ideati da tecnici e politici per cercare di contrastare gli effetti combinati della speculazione, tuttora libera di operare ovunque e su qualunque titolo finanziario o su qualunque bene, e delle politiche di rigore estreme adottate in Europa e innestate su anni di gestione irresponsabile dei bilanci pubblici.
In realtà, ammesso e non concesso che si arrivi realmente a mettere insieme le risorse di cui riferiscono i giornali, ciò accadrà ancora una volta con grave ritardo (forse troppo tardi) e senza che si sia fatto nulla per contrastare il peggior nemico della crisi del debito pubblico europeo e della sostanziale inattività del sistema creditizio di molti paesi: la mancanza di sviluppo.
Un problema aggravato dal rallentamento dell’economia cinese e di altri paesi la cui crescita era considerata una locomotiva capace di trascinare le altre nazioni fuori dalle secche in cui si trovano.
Tutto questo mentre la ricchezza accumulata nel tempo dai piccoli e medi risparmiatori di gran parte del mondo subisce una costante e inesorabile erosione e non viene impiegata per produrre nuova ricchezza, visto che il sistema bancario, soprattutto in Europa, ma anche altrove, non esercita più il proprio ruolo istituzionale e non trasferisce il risparmio alle imprese.
I signori e le signore molto ben pagati dai contribuenti di mezzo mondo, però, continuano a organizzare i loro lunch e i loro dinner a Washington.

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