Non è poca la nebbia che avvolge i ricordi di quanto ho
studiato all’università, eppure qualcosa mi spinge a dubitare della capacità
delle persone che guidano i maggiori paesi e le principali istituzioni del
mondo. Un esempio lo trovate in questo bell’articolo del Financial Times di
oggi (gran bel giornale): http://www.ft.com/intl/cms/s/0/f9d42a96-8a35-11e1-93c9-00144feab49a.html#axzz1sQmXZhNc.
Buona stampa.
C’è una quantità di signori molto ben pagati dai
contribuenti di mezzo mondo che s’incontrano a Washington per discutere se
fornire (e quante) risorse al FMI perché possa intervenire nel caso (tutt’altro
che ipotetico) che la situazione economica internazionale si deteriori
ulteriormente in conseguenza di un aggravamento della crisi di nazioni come la
Spagna o l’Italia.
Tutto questo continuare a parlarsi addosso dei signori (e
delle signore) molto ben pagati dai contribuenti di mezzo mondo (in particolare
quelli europei) dura da molti anni ormai: se ve lo siete dimenticati, Lehman
Brothers fu lasciata fallire nel 2008, esattamente il 15 Settembre. Oggi, credo, è il 19
Aprile del 2012 e non è stato fatto quasi nulla per arrestare le conseguenze di
quella disastrosa decisione dell’Amministrazione americana (il Presidente era
ancora George W. Bush) che è stata l’interruttore di un meccanismo di cui
nessuno aveva capito la complessità e le dimensioni.
Se tutto andrà per il meglio, forse verso la fine del 2012
si avranno gli strumenti ideati da tecnici e politici per cercare di
contrastare gli effetti combinati della speculazione, tuttora libera di operare
ovunque e su qualunque titolo finanziario o su qualunque bene, e delle
politiche di rigore estreme adottate in Europa e innestate su anni di gestione
irresponsabile dei bilanci pubblici.
In realtà, ammesso e non concesso che si arrivi realmente a
mettere insieme le risorse di cui riferiscono i giornali, ciò accadrà ancora
una volta con grave ritardo (forse troppo tardi) e senza che si sia fatto nulla
per contrastare il peggior nemico della crisi del debito pubblico europeo e
della sostanziale inattività del sistema creditizio di molti paesi: la mancanza
di sviluppo.
Un problema aggravato dal rallentamento dell’economia cinese
e di altri paesi la cui crescita era considerata una locomotiva capace di
trascinare le altre nazioni fuori dalle secche in cui si trovano.
Tutto questo mentre la ricchezza accumulata nel tempo dai
piccoli e medi risparmiatori di gran parte del mondo subisce una costante e
inesorabile erosione e non viene impiegata per produrre nuova ricchezza, visto
che il sistema bancario, soprattutto in Europa, ma anche altrove, non esercita
più il proprio ruolo istituzionale e non trasferisce il risparmio alle imprese.
I signori e le signore molto ben pagati dai contribuenti di
mezzo mondo, però, continuano a organizzare i loro lunch e i loro dinner a
Washington.
Nessun commento:
Posta un commento