Chi di voi ha seguito il mio suggerimento e ha visto la
puntata di 8 e mezzo con Rosy Bindi, sa che alla trasmissione aveva partecipato
anche Beppe Severgnini, giornalista del Corriere. Ebbene, nel corso della
trasmissione, la Bindi aveva detto le parole che, con una certa
approssimazione, avevo riportato e che mi avevano fatto imbestialire.
Severgnini, presente e in condizioni di fare qualche obiezione, a mio parere
aveva assunto un atteggiamento troppo mite (sono buono).
Oggi, forse perché stimolato da qualcuno, ha deciso di
tornare sulla questione nel fondo del Corriere, nel quale, tra l’altro, cita le
parole della Bindi: «A una macchina in corsa puoi chiedere di rallentare, non
di fermarsi. E se non arriva almeno una tranche dei rimborsi previsti, si rischia
di non arrivare alla campagna elettorale». Bene, le riprendo per chi non avesse
(comprensibilmente) avuto voglia di sorbirsi questo giovane talento della
politica nazionale che ha saputo dar prova di tanta saggezza. E vi suggerisco
di leggere l’articolo di Severgnini perché, sebbene ancora un po’ troppo
tenero, alla fin fine si preoccupa di quel che possono pensare i cittadini più
di quanto dimostrano di voler fare tutti i signori della politica, i quali si
ostinano a non considerarsi la malattia e non intendono consentire le cure
indispensabili. E così, gente alla quale in un paese civile non affiderebbero
neppure le trasmissioni comiche in televisione, poco per volta, aggrega il malessere
e conquista il consenso di persone che, politici veri, con attributi
intellettuali e morali adeguati (niente di trascendentale, non mi aspetto che
appaiano tipi come Alcide De Gasperi, Ugo La Malfa, Sandro Pertini, tanto per
fare tre nomi di galantuomini intelligenti e inflessibili prima di tutto con se
stessi) saprebbero orientare ben altrimenti, senza demagogia e senza populismo.
Questo è il link al pezzo di Severgnini: http://www.corriere.it/editoriali/12_aprile_19/un-po-di-misura-e-piu-fiducia-beppe-severgnini_454bec10-89dd-11e1-a379-94571f4a698e.shtml.
Buona stampa.
Tornerei per un attimo al mio omonimo Governatore della
Lombardia, al quale la Repubblica pone alcune domande che non hanno avuto
risposta nel corso del forum ospitato dal Corriere della Sera martedì. In
particolare, anch’io mi chiedo come mai, dopo aver parlato di viaggi di gruppo
in cui ognuno pagava qualcosa e poi alla fine si regolavano le diverse partite,
Formigoni non abbia ritenuto di presentarsi in Via Solferino con tutti gli
estratti conto per far vedere immediatamente che, come solennemente affermato,
aveva rimborsato Daccò. Mi tocca chiedere ancora: Roberto, perché ti chiami
anche tu Roberto? Comincio a vergognarmi di dividere il mio nome con certi
tipi… Purtroppo, anche chi, come me, ha ben poca simpatia per la magistratura
italiana e ritiene che essa abbia colpe gravissime nel malfunzionamento del
nostro paese, di fronte alla spudoratezza con cui i nostri politici si
sottraggono alle proprie responsabilità, non può che augurarsi un intervento
esterno per spazzare via gente che non ha alcun senso etico e che pensa di essere
al di sopra di tutto e che mostra di disprezzare la pubblica opinione.
Questo il link a Repubblica: http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/04/19/news/le_risposte_che_formigoni_non_ha_dato-33579302/?ref=HRER2-1.
Buona stampa.
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