Torniamo a
guardare un po’ oltre l’orizzonte angusto della nostra mediocre e malvissuta
politica.
Si
avvicinano le elezioni presidenziali in Francia e non ho dubbi sul fatto che il
cattivo andamento delle borse e dei differenziali dei tassi d’interesse
nell’ultima settimana abbia parecchio a che fare con l’incertezza che grava
sulla sfida, apparentemente ristretta a Sarkozy e Hollande.
Sul
Financial Times di ieri c’era un interessante articolo nel quale si mettevano a
confronto i programmi economici, in verità assai poco nitidi, dei due
contendenti principali; ecco il link: http://www.ft.com/intl/cms/s/0/0a88e6be-7fdd-11e1-b4a8-00144feab49a.html#axzz1rN1y6Wd1.
Buona
stampa.
Devo
ammettere che sorprende non poco leggere una frase come questa:
“But markets
are concerned that neither candidate has been sufficiently radical on spending
cuts or the kinds of structural reforms now being pursued by Mario Monti in
Italy that would underpin economic recovery…”
Avreste mai
pensato, solo qualche mese fa, che saremmo diventati addirittura la pietra di
paragone per valutare l’efficacia del programma dei due candidati principali
delle presidenziali francesi? Beh, quando si dice che abbiamo recuperato
credibilità internazionale, evidentemente, non si dice una sciocchezza. Quanto
a Sarkozy e Hollande, per quel che vale la mia opinione, temo che si tratti di
due figure molto mediocri (il primo lo ha dimostrato con determinazione nel
mandato ormai al termine) e che, come ho già avuto modo di osservare nei mesi
scorsi, la Francia non è in una situazione poi tanto migliore della nostra e
che, per non diventare il prossimo, e drammaticamente conclusivo, bersaglio
della speculazione, dovrà porre in atto misure assai più incisive di quelle che
promettono entrambi i principali aspiranti all’Eliseo.
Mi pare
molto sconfortante che in nessun paese europeo si veda emergere una figura di
leader politico dotato di una certa statura. Intendiamoci, ho aspirazioni
modeste: non chiedo qualcuno che sia paragonabile a personaggi come, giusto per
non andare troppo lontano nel tempo, Kohl o Mitterand, con tutti i loro difetti
e i loro errori anche gravi. Vorrei, però, qualcuno che non sia così privo di
spessore e di carattere e di coraggio.
Non c’è più
la capacità di guardare lontano, nessuno si fa sfiorare dall’idea di porsi
obiettivi neppure a medio termine, si naviga a vista, anzi, si fa piccolo
cabotaggio. Se dalle nostre parti abbiamo tizi che si dimenticano le promesse
dopo pochi istanti e che scrivono lettere cui non segue mai un bel nulla, in
Europa abbiamo gente poco diversa, politici che da mesi farfugliano di voler
fronteggiare la crisi del debito e difendere l’euro, ma di risultati non ne
abbiamo visti.
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