sabato 7 aprile 2012

Anche altrove è difficile scegliere


Torniamo a guardare un po’ oltre l’orizzonte angusto della nostra mediocre e malvissuta politica.
Si avvicinano le elezioni presidenziali in Francia e non ho dubbi sul fatto che il cattivo andamento delle borse e dei differenziali dei tassi d’interesse nell’ultima settimana abbia parecchio a che fare con l’incertezza che grava sulla sfida, apparentemente ristretta a Sarkozy e Hollande.
Sul Financial Times di ieri c’era un interessante articolo nel quale si mettevano a confronto i programmi economici, in verità assai poco nitidi, dei due contendenti principali; ecco il link: http://www.ft.com/intl/cms/s/0/0a88e6be-7fdd-11e1-b4a8-00144feab49a.html#axzz1rN1y6Wd1.
Buona stampa.
Devo ammettere che sorprende non poco leggere una frase come questa:
“But markets are concerned that neither candidate has been sufficiently radical on spending cuts or the kinds of structural reforms now being pursued by Mario Monti in Italy that would underpin economic recovery…”
Avreste mai pensato, solo qualche mese fa, che saremmo diventati addirittura la pietra di paragone per valutare l’efficacia del programma dei due candidati principali delle presidenziali francesi? Beh, quando si dice che abbiamo recuperato credibilità internazionale, evidentemente, non si dice una sciocchezza. Quanto a Sarkozy e Hollande, per quel che vale la mia opinione, temo che si tratti di due figure molto mediocri (il primo lo ha dimostrato con determinazione nel mandato ormai al termine) e che, come ho già avuto modo di osservare nei mesi scorsi, la Francia non è in una situazione poi tanto migliore della nostra e che, per non diventare il prossimo, e drammaticamente conclusivo, bersaglio della speculazione, dovrà porre in atto misure assai più incisive di quelle che promettono entrambi i principali aspiranti all’Eliseo.
Mi pare molto sconfortante che in nessun paese europeo si veda emergere una figura di leader politico dotato di una certa statura. Intendiamoci, ho aspirazioni modeste: non chiedo qualcuno che sia paragonabile a personaggi come, giusto per non andare troppo lontano nel tempo, Kohl o Mitterand, con tutti i loro difetti e i loro errori anche gravi. Vorrei, però, qualcuno che non sia così privo di spessore e di carattere e di coraggio.
Non c’è più la capacità di guardare lontano, nessuno si fa sfiorare dall’idea di porsi obiettivi neppure a medio termine, si naviga a vista, anzi, si fa piccolo cabotaggio. Se dalle nostre parti abbiamo tizi che si dimenticano le promesse dopo pochi istanti e che scrivono lettere cui non segue mai un bel nulla, in Europa abbiamo gente poco diversa, politici che da mesi farfugliano di voler fronteggiare la crisi del debito e difendere l’euro, ma di risultati non ne abbiamo visti.

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