Con l’espressione inglese trade finance s’individuano tutte le operazioni bancarie collegate
al movimento delle merci a livello internazionale (per saperne di più: http://en.wikipedia.org/wiki/Trade_finance).
Il Financial Times di oggi segnala che alcune delle
principali banche mondiali stanno cercando di trovare meccanismi che consentano
di trasferire i propri rischi in questo campo agli investitori così da liberare
risorse di capitale per altre operazioni (http://www.ft.com/intl/cms/s/0/45a5d23e-7bdc-11e1-9100-00144feab49a.html#axzz1rXxPSA28).
Buona stampa.
Gli strumenti di cui si parla nell’articolo, i CDO, godono
di pessima fama, ma possono, in realtà, dimostrarsi preziosi. Per fare un
esempio banale e trito, anche la corrente elettrica può uccidere, ma illumina le
nostre case e fa funzionare i nostri elettrodomestici.
Nel caso specifico illustrato dal Financial Times, mi pare
che quello che le grandi banche stanno cercando di fare sia sostanzialmente apprezzabile,
nel senso che il trasferimento ad altri di parte dei propri rischi
consentirebbe di liberare risorse di capitale da destinare a nuovi
finanziamenti, un evento positivo in una situazione di malfunzionamento dei
mercati del credito. Come accade spesso, il pericolo non è nello strumento, ma
nell’uso che se ne fa. Anche collocando sui mercati CDO collegati ai mutui
immobiliari, in linea di principio, le banche ottenevano di liberare risorse
per sostenere altri clienti. I problemi sono nati quando, anziché utilizzare
mutui di qualità normale, si sono garantite le obbligazioni con i cosiddetti subprime, ovvero mutui concessi in
violazione di tutti i principi della corretta gestione bancaria.
Tutto questo pistolotto che vi ho rifilato che scopo ha?
Buona domanda. Oltre ad appagare il mio generoso intento divulgativo (o, se
preferite, l’ansia di sfoggiare la mia supposta conoscenza del tema), quanto
precede serve a parlare, in realtà, di altro. Vorrei, infatti, attirare la
vostra attenzione sul fatto che le banche, magari anche con intenti positivi,
non hanno smesso di cercare di sottrarsi alle pur blande normative introdotte
dalle autorità di controllo per portare un po’ più di rigore nel sistema
bancario. Quel rigore che dovrebbe impedire che si ripresentino condizioni come
quelle che hanno svolto il ruolo di detonatore di questa lunghissima crisi
economica (le cui dimensioni e la cui durata, però, sono state largamente
influenzate da altri fattori).
Anche alla luce di quanto riportato dal Financial Times,
temo che si debba fare ancora moltissima strada prima di poter considerare
raggiunto lo scopo. E le difficoltà saranno tanto maggiori quanto più i singoli
stati vorranno proteggere i loro orticelli, siano essi la posizione di
predominio delle proprie banche o la creazione di posti lavoro legati alla
presenza di mercati finanziari nei propri territori o altro.
Io ho seri dubbi che, ad esempio, il governo americano possa
accettare norme imposte da organismi come il Financial Stability Board che
possano ridimensionare il ruolo e la libertà d’azione di colossi quali Goldman
Sachs o J.P. Morgan. Allo stesso modo, il governo inglese si sta battendo con
determinazione per impedire misure che, in vario modo, potrebbero ridurre la
dimensione e la quantità delle transizioni finanziarie concentrate su Londra.
E, ovviamente, si torna alla politica. In particolare, alla
capacità della politica di difendere l’interesse collettivo di fronte alla
pressione delle lobby che tutelano gli interessi di pochi.
Chiuderei tornando in Italia. La notizia di oggi è che Renzo
Bossi sarebbe intenzionato a dimettersi dal Consiglio Regionale lombardo. Se è
realmente così, va riconosciuto che il Trota è meglio di tanti altri. Non che
ci voglia molto, ma tant’è…
Ricordate l’ottimo Lusi. Lui, che ha dichiarato di aver
rubato e ha persino tentato di patteggiare, lui no. Lui, quel figuro ignobile,
è ancora lì. E rimane lì anche Rosi Mauro, sebbene anche lei, tutto sommato,
non dia proprio lustro alla poltrona che occupa. E anche Calearo, ha annunciato
le dimissioni, ma ancora non le abbiamo viste.
Per fortuna abbiamo Schifani e Fini: sono sicuro che nel
volgere di poche ore metteranno a punto le norme che, oltre a ridurre i costi
delle due Camere, impediranno che vengano eletti o restino in carica personaggi
privi dei requisiti morali per essere Senatori e Deputati.
Quei due tizi sono tosti. Non si perdono in chiacchiere e
non buttano il tempo scrivendo lettere ai quotidiani, loro no, loro stanno
cambiando a spron battuto e radicalmente il Parlamento.
No, non voglio chiudere così arabbiato. Torniamo
all’economia e alla finanza. Niente di cui stare allegri, intendiamoci, ma ieri
Il Sole 24 Ore ha dedicato molto spazio all’analisi della situazione dell’euro
e mi pare giusto suggerirvi, visto che ci sono ancora alcune ore di vacanza, di
leggere un po’. Ecco i link: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-04-08/hedge-fund-ribassisti-europa-081147.shtml?uuid=AbNJYrKF
e http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-04-08/risalgono-volumi-vendite-scoperto-081214.shtml?uuid=Abj4arKF.
Buona stampa.
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