Credo che la qualità principale di Daniela Santanchè sia la
misura. E’ una donna che non alza la voce, che rifugge dal linguaggio volgare,
che usa sapientemente le dita delle mani. Insomma, ha una classe che Grace
Kelly se la sarebbe sognata…
Quando poi si passa ad analizzare il contributo al dibattito
politico italiano della gentildonna pidiellina, beh, non posso certamente
confrontarmi con i professionisti, quindi affido a Massimo Gramellini il
commento, di ieri, sulle ultime ponderate riflessioni di Santanchè (http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/hrubrica.asp?ID_blog=41).
Buona stampa.
Sul caso Morosini, troverete un’enorme mole di notizie su
tutti i giornali. Io vorrei concentrarmi sul comportamento dei vigili urbani
che hanno lasciato la loro auto parcheggiata così da impedire all’ambulanza
l’accesso allo stadio.
Penso che si tratti dell’ennesima dimostrazione di come la
carenza di senso civico sia ben diffusa anche là dove dovrebbe, invece,
concentrarsi il massimo rispetto della legge e la volontà costante di dare
l’esempio ai cittadini.
Vero che il Governo ha tanti problemi, ma credo che il
Ministro Cancellieri dovrebbe trovare qualche giorno per prendere in mano le
norme che riguardano le forze dell’ordine ed eliminare quelle che, sottraendole
senza ragione alle regole cui sono sottoposti gli italiani senza divisa,
favoriscono la diffusione dell’idea che un poliziotto o un carabiniere o un vigile
urbano sia al di sopra della legge anziché al suo servizio.
Sempre dalla Stampa, ma di oggi, vi rinvio a Jena per i
trentotto anni trascorsi dalla strage di Brescia senza arrivare a punire i
colpevoli (http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/hrubrica.asp?ID_blog=44).
Buona stampa.
Mi piacerebbe che il Governo dei tecnici togliesse i
lucchetti dagli armadi nei quali si nasconde almeno parte della verità sul
ventennio delle stragi e del terrorismo. Ci sono troppe persone che hanno
perduto persone care o che hanno avuto la vita sconvolta, se non distrutta: per
loro, in un paese civile, i massimi organi dello Stato dovrebbero sentirsi in
dovere di fare il possibile, e anche l’impossibile, per far chiarezza su tante
vicende nelle quali hanno giocato un ruolo quanto meno oscuro anche parti dello
Stato stesso.
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