venerdì 3 maggio 2013

Sentiremo digrignare i denti


Questo paese è afflitto da una conflittualità politica devastante (non credo di esagerare, al contrario), le cui origini non sarò certo io a indicare. Ognuno di noi quattro ha la propria opinione e, visto l’esordio di questo post, l’ultima cosa che intendo fare è discutere l’argomento. Quello che, al contrario, sono convinto di poter dire è che mi sconcerta profondamente la presenza di alcuni personaggi nel Governo presieduto da Enrico Letta.
Per essere più chiaro e, giusto per fare un paio di nomi e basta, mi chiedo come potrà lavorare in maniera positiva un gruppo del quale fanno parte Biancofiore e Fassina. E come potrà lavorare in maniera positiva se, dentro e fuori dal Governo, c’è gente che continua a preoccuparsi di comunicare ai propri potenziali elettorali esattamente come se fossimo in prossimità del voto (e probabilmente lo siamo).
E sbagliano i giornali a inseguire le dichiarazioni di ministri, viceministri, sottosegretari e politici di qualsiasi livello. Abbiamo bisogno di tutto, fuorché di mezzi che amplificano le affermazioni, spesso inutilmente aggressive e palesemente mistificatorie, pronunciate al solo scopo di ottenere attenzione e di conquistare un breve attimo di illusoria importanza, il cui prezzo è il progressivo imbarbarimento del clima politico al quale siamo costretti ad assistere da anni.
Mi auguro, anche se non lo credo, che Letta, protetto da Napolitano, possa controllare la situazione e arrivare ad approvare quel pacchetto minimo di riforme di cui il paese ha disperato bisogno.
Vedremo…
Cambiando radicalmente argomento, vi segnalo, e questo non è frutto di una scelta di schieramento, ma solo della convinzione che si tratti di un articolo che consente di conoscere meglio un fenomeno importante, un pezzo del Corriere della Sera dedicato all’eutanasia: http://www.corriere.it/cronache/13_maggio_03/eutanasia-raccolta-firme-radicali-video-piera_3609dbb2-b3e5-11e2-a510-97735eec3d7c.shtml.
Buona stampa. Non mi comporto da tifoso quando si tratta di sport, figuriamoci se mi sognerei di farlo in questo campo, nel quale ognuno ha il dovere di maturare un’opinione liberamente, possibilmente senza influenze esterne di qualsiasi genere. E’ un argomento di libertà individuale. E basta. Nell’articolo ci sono dati che meritano di essere conosciuti e che possono far riflettere e per questo ne ho suggerito la lettura: perché ognuno li valuti per proprio conto, liberamente.
Il 30 Aprile era la giornata dedicata dall’Unesco alla musica jazz. Non ho avuto modo di celebrarla martedì, ma possiamo farlo anche oggi. E lo facciamo con una piccola selezione di grandi trombettisti, giusto per darci un tema che leghi alcuni pezzi.
Partiamo da lontano, con un brano di Louis Armstrong della fine degli Anni 20: When You’re Smiling.


Il passo successivo lo facciamo con Miles Davis, di cui ascoltiamo Jeru, un pezzo composto da Gerry Mulligan e tratto dall’album Birth of the Cool la cui registrazione, se ricordo bene, avvenne a cavallo tra gli Anni 40 e i 50.


Il brano successivo è la splendida I’ll Remember April eseguita nel 1956 dal gruppo di Clifford Brown “Brownie” e Max Roach, nel quale militavano Sonny Rollins, Richie Powell e George Morrow, degni sostegni per Roach e Brown, uno dei tanti jazzisti dalla vita breve (http://en.wikipedia.org/wiki/Clifford_Brown).


Alla fine degli Anni 50 risale la collaborazione tra Bill Evans e Chet Baker, due personaggi complicati, con tratti di carattere ed esperienze di vita simili, ma anche assai diversi, il cui incontro ha prodotti alcuni eccellenti risultati, come questa Alone Together, disponibile in una raccolta intitolata The Complete Legendary Sessions.


Un altro grande trombettista, Freddie Hubbard, insieme a un’altra mitica formazione, The Jazz Messengers guidati da Art Blakey, nel 1984 celebrava dal vivo il ricordo del grande Brownie.


E ci fermiamo qui. Almeno per questa sera.

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