Questo paese è afflitto da una conflittualità politica devastante
(non credo di esagerare, al contrario), le cui origini non sarò certo io a
indicare. Ognuno di noi quattro ha la propria opinione e, visto l’esordio di
questo post, l’ultima cosa che intendo fare è discutere l’argomento. Quello che,
al contrario, sono convinto di poter dire è che mi sconcerta profondamente la
presenza di alcuni personaggi nel Governo presieduto da Enrico Letta.
Per essere più chiaro e, giusto per fare un paio di nomi e
basta, mi chiedo come potrà lavorare in maniera positiva un gruppo del quale
fanno parte Biancofiore e Fassina. E come potrà lavorare in maniera positiva
se, dentro e fuori dal Governo, c’è gente che continua a preoccuparsi di
comunicare ai propri potenziali elettorali esattamente come se fossimo in prossimità
del voto (e probabilmente lo siamo).
E sbagliano i giornali a inseguire le dichiarazioni di
ministri, viceministri, sottosegretari e politici di qualsiasi livello. Abbiamo
bisogno di tutto, fuorché di mezzi che amplificano le affermazioni, spesso inutilmente
aggressive e palesemente mistificatorie, pronunciate al solo scopo di ottenere
attenzione e di conquistare un breve attimo di illusoria importanza, il cui
prezzo è il progressivo imbarbarimento del clima politico al quale siamo
costretti ad assistere da anni.
Mi auguro, anche se non lo credo, che Letta, protetto da
Napolitano, possa controllare la situazione e arrivare ad approvare quel
pacchetto minimo di riforme di cui il paese ha disperato bisogno.
Vedremo…
Cambiando radicalmente argomento, vi segnalo, e questo non è
frutto di una scelta di schieramento, ma solo della convinzione che si tratti
di un articolo che consente di conoscere meglio un fenomeno importante, un
pezzo del Corriere della Sera dedicato all’eutanasia: http://www.corriere.it/cronache/13_maggio_03/eutanasia-raccolta-firme-radicali-video-piera_3609dbb2-b3e5-11e2-a510-97735eec3d7c.shtml.
Buona stampa. Non mi comporto da tifoso quando si tratta di
sport, figuriamoci se mi sognerei di farlo in questo campo, nel quale ognuno ha
il dovere di maturare un’opinione liberamente, possibilmente senza influenze
esterne di qualsiasi genere. E’ un argomento di libertà individuale. E basta.
Nell’articolo ci sono dati che meritano di essere conosciuti e che possono far
riflettere e per questo ne ho suggerito la lettura: perché ognuno li valuti per
proprio conto, liberamente.
Il 30 Aprile era la giornata dedicata dall’Unesco alla
musica jazz. Non ho avuto modo di celebrarla martedì, ma possiamo farlo anche
oggi. E lo facciamo con una piccola selezione di grandi trombettisti, giusto
per darci un tema che leghi alcuni pezzi.
Partiamo da lontano, con un brano di Louis Armstrong della
fine degli Anni 20: When You’re Smiling.
Il passo successivo lo facciamo con Miles Davis, di cui
ascoltiamo Jeru, un pezzo composto da
Gerry Mulligan e tratto dall’album Birth
of the Cool la cui registrazione, se ricordo bene, avvenne a cavallo tra
gli Anni 40 e i 50.
Il brano successivo è la splendida I’ll Remember April eseguita nel 1956 dal gruppo di Clifford Brown
“Brownie” e Max Roach, nel quale militavano Sonny Rollins, Richie Powell e
George Morrow, degni sostegni per Roach e Brown, uno dei tanti jazzisti dalla
vita breve (http://en.wikipedia.org/wiki/Clifford_Brown).
Alla fine degli Anni 50 risale la collaborazione tra Bill
Evans e Chet Baker, due personaggi complicati, con tratti di carattere ed
esperienze di vita simili, ma anche assai diversi, il cui incontro ha prodotti
alcuni eccellenti risultati, come questa Alone
Together, disponibile in una raccolta intitolata The Complete Legendary Sessions.
Un altro grande trombettista, Freddie Hubbard, insieme a
un’altra mitica formazione, The Jazz
Messengers guidati da Art Blakey, nel 1984 celebrava dal vivo il ricordo
del grande Brownie.
E ci fermiamo qui. Almeno per questa sera.
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