giovedì 9 maggio 2013

Lo dicevo io...


Buona stampa. Come di consueto. Folli mantiene il pregio di parlare delle vicende politiche quotidiane con concretezza, senza perdersi in ardite e inutili speculazioni o senza divertirsi a spiare dal buco della serratura. Il quadro che emerge, purtroppo, è tutt’altro che rassicurante e mostra come le nubi sopra la nostra testa, lungi dall’essersi disperse, si vadano appesantendo e scurendo. Niente di buono all’orizzonte con la situazione che si è creata con il voto del 24 e 25 Febbraio.
Il secondo pezzo che vi propongo è l’editoriale di Francesco Giavazzi dal Corriere della Sera di oggi: http://www.corriere.it/editoriali/13_maggio_09/burocrazia-inossidabile_1c2f7c84-b862-11e2-8563-aab5ecf30b92.shtml.
Buona stampa. Detto, senza falsa modestia, perché quello che scrive Giavazzi io l’ho già scritto più volte. E, al posto suo, sarei stato anche più pesante.
Com’è mia abitudine, quando i temi mi sembrano spingere al pessimismo e al malumore, cerco di andare a trovare qualche brano musicale, possibilmente ricco di ritmo e di vitalità.
Si addice senz’altro allo scopo un brano dei Traffic, gruppo inglese attivo tra la fine dei 60 e l’inizio dei 70, le cui vicende hanno risentito, nel bene e nel male, della presenza un po’ prepotente di Steve Winwood. Il pezzo è Glad, l’album si intitola John Barleycorn Must Die e fu pubblicato nel 1970. Dura quasi sette minuti, per stasera può bastare.


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