Cominciamo con una potenziale buona notizia: sembra, ripeto:
sembra, che la Consob abbia deciso di imporre che l’operazione
Unipol-FondiariaSai si svolga in maniera diversa da come avrebbero auspicato i
Ligresti, i quali, giova tenerlo a mente, sono gli artefici del sostanziale stato
fallimentare della compagnia assicurativa. Un buon pezzo sulla questione lo
trovate sul Sole 24 Ore a firma di Riccardo Sabbatini (http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-01-29/unipolfonsai-cambia-piano-081240.shtml?uuid=Aa9m8pjE&fromSearch).
Buona stampa. Sempre che, visto che sono in corso proprio
ora i consigli di amministrazione che dovrebbero prendere le necessarie
decisioni, le cose non cambino e che domattina non ci tocchi leggere di qualche
sostanziosa concessione all’Ingegnere e ai suoi cari figlioli… Speriamo di non
restare delusi.
E veniamo alla morte di Oscar Luigi Scalfaro. Nei commenti
dei nostri principali quotidiani mi sembra prevalere una tendenza elogiativa
che, francamente, mi pare assai poco motivata. Si stacca dal coro, e non
sorprende, il Giornale, al quale, a quanto pare, è rimasto sul gozzo il modo in
cui, diciotto anni fa, Scalfaro ha contribuito alla conclusione della prima
esperienza di Berlusconi a Palazzo Chigi (http://www.ilgiornale.it/interni/muore_93_anni_oscar_luigi_scalfaro/oscar_luigi_scalfaro-morto-io_non_ci_sto-presidente_repubblica/29-01-2012/articolo-id=569482-page=0-comments=1).
Davvero, faccio fatica a capire come tutto, al Giornale, venga vissuto come se
fossero allo stadio.
Mala stampa.
Personalmente, trovo che il pezzo migliore sia quello di
Stefano Folli per il Sole 24 Ore, che mette in luce le contraddizioni di
Scalfaro (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-01-29/morto-presidente-oscar-luigi-135614.shtml?uuid=Aaz1gFkE).
Buona stampa.
Se interessa il mio parere, a me pare che sia stato una figura rappresentativa di una cultura che rasentava l’oscurantismo e l’intolleranza. A
conferma di questo, ricorderò l’aneddoto che amava riportare Indro Montanelli,
il quale raccontava come, negli anni 50, Scalfaro, trovandosi in un ristorante
nel quale era presente una signora vestita con un abito scollato, si fosse
sentito autorizzato a schiaffeggiarla per il suo abbigliamento. Chissà perché
mi viene in mente Ahmadinejad?
Aggiungo che credo esista anche il peccato di omissione,
intendo dire che Scalfaro sarà anche stato onesto e che non avrà tratto alcun
vantaggio dalla sua carriera politica, ma è stato un uomo influente della
Democrazia Cristiana per decenni, possibile non abbia capito che si stavano
inoculando nel nostro sistema politico i germi delle patologie che l’hanno reso
fragilissimo e che oggi, anche per effetto della crisi del debito, rischiano
di esserci fatali?
Come dice anche Folli, non poteva non aver intuito, ma non
ha fatto nulla. E’ rimasto lì, poteva andarsene sbattendo la porta…
E finisco con l’editoriale di Angelo Panebianco sul Corriere
di oggi: http://www.corriere.it/editoriali/12_gennaio_29/il-passaggio-piu-insidioso-angelo-panebianco_04ecb588-4a49-11e1-bc89-1929970e79ce.shtml.
Come sempre individua correttamente i problemi e aiuta a tenere in forma i
neuroni.
Buona stampa.
Anzi no, concludo uscendo dai temi abituali, ma mi va di
farlo: ho scritto questo post con il sottofondo del CD dal vivo di Stefano
Bollani e Chick Corea intitolato “Orvieto”. Ottima musica, se vi piace il jazz.
domani forse sapremo qualche cosa in più sui ligresti, potresti aggiornare il testo di oggi. ma io non sarò contento finchè non saranno tutti in una lontanissima isola, a spese nostre purtroppo, ma almeno non potranno più rubarci ancora soldi
RispondiEliminaciao marco