Aldo Cazzullo, Nunzio Apostolico presso la redazione del
Corriere della Sera, autore della tostissima intervista a Geronzi, di cui
abbiamo parlato tempo fa, e di questo editoriale (http://www.corriere.it/editoriali/11_settembre_14/l-ingiustizia-di-un-accusa-aldo-cazzullo_c5a4e7c0-de90-11e0-ab94-411420a89985.shtml)
che, per quanto corretto nel porre dubbi formali riguardo al ruolo del
Tribunale Penale Internazionale, dimentica la concretezza sostanziale di un
documentario della BBC di cui vi segnalo le pagine di presentazione (http://news.bbc.co.uk/2/hi/programmes/panorama/5389684.stm,
il video dovrebbe essere reperibile su YouTube), Aldo Cazzullo, sempre lui, oggi ci offre
una nuova intervista, niente meno che a Don Julián Carrón, l’erede di Don Giussani alla
guida di Comunione e Liberazione (non è disponibile sul sito del Corriere, vedremo se arriva
in seguito).
Ho pensato: vuoi vedere che, finalmente, qualcuno ci aiuta a
capire la mutazione di Comunione e Liberazione da movimento religioso in
possente holding, attiva nei più diversi ambiti economici, assai pronta a
sfruttare tutti gli spazi, inclusi quelli generosamente finanziati da risorse
pubbliche. Che stupido sono (non è una novità, voi lo sapete bene)! Credevo fosse un’intervista fatta da un
giornalista per chiarire le idee ai lettori, invece si trattava di un
redazionale…
Mala stampa.
Ovviamente, a Cazzullo sono sicuro non interessi gran
che la mia opinione, ma io la confermo: non mi piace il suo modo di fare il giornalista e non sono per niente
contento che scriva sul Corriere.
Facendo un passo indietro, riprendiamo la questione dei
Ligresti. Marco ha scritto questo commento al mio post di ieri:
ho letto quello breve di riccardo
sabattini e veramente è piacevole. ma cosa sanno i ligresti per ottenere tutto
ciò?
Ha colto nel
segno: come dice anche l’articolo del Sole 24 Ore, la buonuscita dei Ligresti è
del tutto incomprensibile, a meno che non si consideri il fatto che Salvatore Ligresti, formatosi alla scuola di Virgillito, ha attraversato buon parte delle principali vicende finanziarie di questo paese dagli anni Cinquanta. A questo punto, io faccio un passo ulteriore e,
giusto per farvi felici, vi suggerisco di chiedervi chi la pagherà la
buonuscita dei Ligresti. Siete sicuri che non la pagheremo noi?
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