Mi pare ovvio che la Grecia, presentando per qualche anno
dati alterati della propria contabilità nazionale, si sia conquistata la
sfiducia dei partner europei. E che da questa sfiducia derivi la particolare rigidità delle istituzioni, europee e non solo, cui la Grecia si è
rivolta per evitare il fallimento, anche questo mi sembra un fatto scontato e
legittimo. Forse, però, da qualche parte si comincia a esagerare, come spiega
questo articolo del Financial Times (http://www.ft.com/intl/cms/s/0/33ab91f0-4913-11e1-88f0-00144feabdc0.html#axzz1kjq4aAtC).
Buona stampa.
Ho l’impressione che si stia perdendo il senso della
moderazione, così prezioso in gran parte delle vicende umane. E temo, inoltre,
le conseguenze drammatiche portate da questo crescendo di severità che si
pretende di imporre alla Grecia e agli altri paesi con debiti eccessivi, Italia
compresa.
Forse la Signora Angela Merkel vincerà le prossime elezioni
politiche a casa sua, ma perderà la partita con la Storia e sarà ricordata
soprattutto come un’ottusa e mediocre ragioniera. E non è detto che stroncando
le prospettive di crescita di non pochi paesi europei, favorirà quelle della
Germania. Oggi Deutschland AG sostituisce i suoi storici partner commerciali con i BRICS, ma non sta scritto
da nessuna parte che sia una scelta sicuramente vincente nel lungo periodo. Io
sono sempre perplesso di fronte alle certezze assolute in materie altamente
aleatorie, specie quando, ad esempio, considero i dati sulla crescita cinese,
in calo, o quelli dei consumi di idrocarburi, così importanti per i portafogli
degli amici magnaschei di Vladimir Putin.
La classe politica, ovunque, non sembra capace di liberarsi
dall’assillo delle prossime elezioni e di svolgere quel ruolo di guida che dovrebbe
essere irrinunciabile.
Sul tema, ma anche su altro, vi
suggerisco un articolo di Morya Longo sul 24 Ore di oggi (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-01-28/denaro-facile-diventa-strategia-081103.shtml?uuid=AaUo3WjE&fromSearch).
E così, se già non lo sapevamo, abbiamo anche capito meglio che cosa sia questo
benedetto quantitative easing.
Buona stampa.
Venendo alle cose di casa (ammesso che l’Europa non sia
casa…), mi pare rassicurante che, in poco più di due mesi, il Governo Monti
abbia preso già diverse misure importanti. C’è ancora molto da fare, ma quel
che sta accadendo dimostra non tanto che Monti e il suoi ministri sono bravi,
ma che erano (e restano) molto mediocri i politici ai quali abbiamo affidato la
gestione del paese negli ultimi vent’anni.
A riguardo, come di consueto, è divertente il quadretto
romano che ci fornisce oggi Ugo Magri sulla Stampa (http://www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/440181/).
Buona stampa.
Aggiungo che ha ragione Stefano Folli, che sul Sole 24 Ore
ripete da tempo che i politici stanno perdendo tempo e sprecando una preziosa
occasione: mentre il Governo Monti fa il “lavoro sporco” in campo economico,
quel lavoro che una classe politica priva di coraggio e paralizzata dagli
interessi (e dai conflitti d’interesse) ha rinunciato a fare per anni, i
partiti dovrebbero mettere mano ad altri provvedimenti indispensabili, di
carattere prettamente politico (legge elettorale, riforme costituzionali,
regolamenti parlamentari, ecc.). Dovrebbero, ma non lo fanno.
E nel frattempo, anche personaggi di primo piano (ricordatevi: essere di primo piano, da
queste parti, non vuol dire essere di prima qualità) sembrano interessati solo
a continuare le loro baruffe da ballatoio, alla disperata ricerca di visibilità
che impedisca ciò che temono di più, ossia il giusto loro destino: l’oblio. In
questo credo che la stampa dovrebbe darci una mano ed evitare di dare spazio
agli starnazzi di figure di cui, onestamente, possiamo fare senz’altro a meno.
Anzi, figure che, se si cavassero dai piedi, darebbero finalmente un contributo
al bene del paese.
Non faccio nomi e cognomi, non ne avete bisogno.
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