sabato 14 gennaio 2012

Morti assurde e gaglioffi internazionali



La settimana che si chiuderà domani mi sembra una gran brutta settimana, mi vien da dire pessima.
Non si può evitare di pensare alla morte di Nicolò Savarino, testimonianza intollerabile di come, ormai, nella società italiana stiano svanendo i valori essenziali per la civile convivenza. Non credo si possa immaginare un gesto di più assurda e inammissibile bestialità.
E uso la parola bestialità molto a malincuore. Neppure una bestia immonda, infatti, potrebbe compiere un omicidio come quello che ha compiuto l’autista del SUV di Milano. Spero di non dover più leggere le chiacchiere vacue (mi modero) di chi, nell’intento di solleticare le pance dei propri sostenitori, vede in eventi tragici come questo un pretesto per conquistare qualche riga di giornale o qualche secondo di radio e televisione.
Non servono le chiacchiere, abbiamo bisogno di ricreare le condizioni perché nessuno, quale che sia la sua origine etnica e sociale, possa diventare una creatura così inumana come l’assassino di Nicolò Savarino.
E anche la morte dei passeggeri della Costa Concordia appare intollerabile nell’era del GPS e dell’informatica diffusa. E’ presto per fare valutazioni, ma non credo di essere il solo a essere sbigottito che sia potuto accadere un simile incidente.
Passando a altro, i gaglioffi di Standard & Poors hanno colpito ancora, consapevoli della propria impunità: da anni, in ogni parte del mondo, l’agire delle sedicenti agenzie di rating è oggetto di contestazioni e critiche, ma il tempo è passato invano e i governi si sono ben guardati dal porre in essere qualsiasi misura capace di contenere i rischi insiti nel modo in cui S&P, Moody’s e Co. svolgono la loro attività.
Non avete bisogno di me per sapere che, sull’argomento, i commenti si sprecano. Come sempre, in situazioni simili, scelgo in base al mio gusto e, se volete una visione più ampia e orientata diversamente, dovete fare un po’ di fatica per conto vostro.
Il primo articolo, di Mario Deaglio per la Stampa, in realtà parla più di questioni interne, mettendole in relazione con il declassamento del nostro debito (http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=9646).
Anche Francesco Forte sul Giornale, sia pure solo in conclusione e di sfuggita, non rinuncia a un’osservazione di carattere politico (e di parte), tuttavia l’analisi è completa e degna di attenzione (http://www.ilgiornale.it/interni/attacco_orologeria_alleuro_il_gioco_sporco_re_rating/14-01-2012/articolo-id=566766-page=0-comments=1).
Sul Sole 24 Ore, Alessandro Merli sottolinea, non diversamente da tanti altri osservatori, come il taglio del rating sia per l’intera Europa e non per i singoli paesi colpiti, anche se il conto lo pagheranno soprattutto le nazioni interessate, ovviamente (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-01-14/passi-italiani-ritardi-europei-081016.shtml?uuid=Aa2jmwdE).
Buona stampa. Per tutti e tre. Voi, però datevi un po’ di pena a lavorare da soli…
Chiudo con un filmato di Natalino Balasso, così, giusto per provare a farvi ridere, anche se le ragioni per farlo, ahimè, sono proprio pochine.



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