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venerdì 27 luglio 2012

Qualche dubbio rimane. Al Giornale, però, una certezza...


Non era difficile prevedere che le parole di Draghi suscitassero reazioni contrastanti. Potete trovare su La Repubblica (http://www.repubblica.it/economia/2012/07/27/news/la_bundesbank_gela_i_mercati_la_bce_non_acquisti_titoli_di_stato-39821189/) una sintesi di chi sono e di cosa pensano coloro che osteggiano le affermazioni di Draghi.
Ovviamente queste prime dichiarazioni hanno rispedito borse e differenziale dei tassi sull’otto volante, poi ha parlato il governo tedesco e l’andamento è tornato positivo. La notizia che persino il Ministro delle Finanze Schaeuble condivide e sostiene l’orientamento di Draghi la trovate su tutti i quotidiani nostrani, ovviamente. Per tutti, vi rimando a Libero (http://www.liberoquotidiano.it/news/home/1065784/La-Germania-attacca-Draghi--Le-Borse-di-nuovo-giu.html).
Cronaca, nessun giudizio.
Non mi sembra che siano stati spazzati via i dubbi e direi che rimane incertezza sulla qualità e la quantità di armi che la Bce potrà impiegare. Il problema, purtroppo, è ancora una volta politico. Draghi può anche spingersi ad assumere certi impegni e, nel farlo, non viola il suo mandato. Il problema è la misura del supporto politico su cui può contare. E questo, francamente, mi sembra difficile da quantificare in questo momento. I governanti europei ci hanno abituati a cambiamenti di posizione piuttosto frequenti. Aspettiamo ancora qualche giorno…
Sono il solo a essere scettico? Non direi. Dei dubbi del Financial Times ho parlato già ieri, oggi trovo conferma alla mia prudenza in un articolo di Bastasin sul Sole 24 Ore (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-07-27/indipendenza-coraggio-064703.shtml?uuid=AbjJhUEG).
Buona stampa.
In conclusione, torno su un vecchio argomento che mi sta particolarmente a cuore: il già Celeste Formigoni, il quale, forse, più che preoccuparsi della Procura di Milano dovrebbe preoccuparsi di chi pensa di difenderlo. Leggetevi questo pezzo di Sallusti: http://www.ilgiornale.it/news/interni/825477.html.
Mala stampa.
Mi soffermo soltanto su un punto, per il resto trovate dei commenti sul sito del Giornale. Riporto la frase:
“Formigoni ha commesso l'ingenuità di frequentare (pure da ospite in vacanza) personaggi come Daccò che gravitavano nel ricco mondo della sanità lombarda. Capita. Per esempio, un altro numero uno dello stesso settore, Rotelli, frequenta il Corriere della Sera al punto da sedere nel consiglio di amministrazione. Eppure, giustamente, nessuno sospetta di scambi di favori e cortesie illegali tra il quotidiano di via Solferino e uno dei suoi amici-padroni.”
Allora, per cercare giustificare le cattive frequentazioni di Formigoni, il monumento al giornalismo indipendente e razionale, il geniale Sallusti, confronta la posizione del già Celeste con quella di Rotelli, proprietario di un grande gruppo privato attivo nel settore della sanità, all’interno del Corriere della Sera, società privata, nella quale Rotelli pesa, ma come altri soci. Più che un paragone mi sembra un paracarro, bello grande e molto solido, sul quale si schianta ogni (eventuale) residua credibilità del direttore del Giornale. Se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo uno così… Mi viene da ridere soltanto a pensare che esiste. E mi devo rimproverare per averlo trascurato così a lungo. Prometto di dargli più spazio. Lo merita tutto. Speriamo che Berlusconi, nel suo fervore ri-rivoluzionario (sic), oltre a privarci della sua eccellente igienista dentale, non decida di affidare la direzione del Giornale a qualcuno privo dello straordinario umorismo di Sallusti.

venerdì 20 luglio 2012

Ubi maior minor cessat 2


Sempre in omaggio alla regola di cedere la parola a chi sa servirsene molto meglio rispetto a me, vi suggerisco un articolo di Carlo Bastasin sul 24 Ore di oggi. Se ne apprezza la sintesi impeccabile nel descrivere il progresso della crisi del debito (in particolare per quel che ci riguarda) e la nitida compostezza con cui richiama la nostra classe dirigente ai suoi doveri: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-07-20/vero-scudo-credibilita-063550.shtml?uuid=Ab3W8fAG.
Buona stampa.
Tutto quel che serve per farci dimenticare, almeno per un paio d’ore, come la nostra stampa, purtroppo, si sia in gran parte adeguata alla qualità dei nostri politici. E di prestarsi ai loro giochi con inaccettabile disponibilità. Poche schiene diritte, anche nelle testate di maggior prestigio. 
Ho il sospetto, comunque, di aver perso un po’ di grinta… O forse di preferire la lettura di che merita buoni giudizi. Vedremo di occuparci degli ultimi della classe nei prossimi giorni.

mercoledì 18 luglio 2012

Sprezzante del ridicolo


Oggi parliamo di calcio. Il Corriere della Sera dedica un simpatico articolo alla campagna acquisti (forse sarebbe meglio dire campagna vendite) del Milan e alle frasi dei massimi dirigenti che hanno scandito le vicende in questione. L’autore è Alberto Costa e questo è il collegamento:
Buona stampa.
Mi chiedo e vi chiedo: ma Galliani e Berlusconi pensavano di farla franca? Evidentemente la risposta è sì: pensavano di farla franca. Pensavano che nessuno li avrebbe posti di fronte alle loro affermazioni.
In realtà, questo atteggiamento è molto diffuso e, purtroppo, è dilagato da anni in ambiti assai più importanti del calcio.
In questo paese nessuno come i politici si sente autorizzato a dire qualsiasi cosa senza preoccuparsi delle conseguenze e, soprattutto, senza preoccuparsi di essere minimamente coerente (e non parliamo di sincerità). L’importante è parlare, non dire. Quel che conta è ottenere un po’ di attenzione da parte dei mezzi di comunicazione (continuiamo a chiamarli così anche se la definizione è sempre meno appropriata).
Ricordate l'articolo di Bastasin che vi ho segnalato qualche giorno fa? Se lo avete dimenticato, tornate a leggerlo: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-07-13/sconfiggere-disillusione-063548.shtml?uuid=AblBL56F.
Mi viene da pormi un’altra domanda: Berlusconi si dedicherà a prendere in giro soltanto i tifosi del Milan o lo farà anche con gli italiani? Se uno mente ai tifosi della squadra che possiede e presiede, se realmente si ri-candiderà alla Presidenza del Consiglio (sesta volta, sempre che ricordi correttamente), potrebbe rifilare panzane mica da poco anche agli elettori.
Sprezzante del ridicolo come sempre.
Dovevo parlare di calcio, o sbaglio?

venerdì 13 luglio 2012

Programmi e sondaggi

E' vero, come osserva più che correttamente Galli della Loggia, che non c'è nessun italiano legittimato a proclamarsi innocente per le condizioni in cui versa il nostro paese. Che i politici, però, siano persino peggio di quel che ci meritiamo, anche questo mi sembra un'affermazione corretta. Pur senza dirlo espressamente, mi pare che il giudizio emerga anche da quest'articolo di Carlo Bastasin sul Sole 24 Ore di oggi: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-07-13/sconfiggere-disillusione-063548.shtml?uuid=AblBL56F.
Buona stampa.
Quanto al ritorno in pista di Berlusconi, La Repubblica pubblica dei sondaggi (http://www.repubblica.it/politica/2012/07/13/news/sondaggio_politico_luglio-38982396/?ref=HRER3-1) che gli darebbero torto e, ben più grave, una cocente delusione, giacché parrebbe valere quanto Alfano, notoriamente privo del quid. Non c'è da stupirsi, comunque, che sia il quotidiano diretto da Ezio Mauro a smentire le speranze di Berlusconi...
Stampa così e così.
Da quelle parti calcano troppo la mano. Mi sembrano degni dell'avversario, e non è un complimento.

giovedì 17 maggio 2012

Aria romana a Londra?


Oggi ci sarebbe da mettere molta carne al fuoco, ma forse è meglio concentrarci.
Cominciamo dal Regno Unito e dal Financial Times, che riporta alcune opinioni sul futuro dell’Eurozona del Primo Ministro Cameron e del Cancelliere dello Scacchiere Osborne (http://www.ft.com/intl/cms/s/0/2479afa0-9f67-11e1-a255-00144feabdc0.html#axzz1v6wGqFsn).
Buona stampa.
La mia, direi congenita, simpatia per i sudditi di Sua Maestà (cui auguriamo lunghissima vita perché gli eredi mi sembrano così e così) non m’impedisce di vedere nell’atteggiamento inglese verso la Ue e l’Eurozona motivi per sospettare, come molti osservatori più esperti di me, che il Regno Unito abbia sempre sfruttato tutte le opportunità e tratto tutti i vantaggi dall’appartenenza all’Ue, salvo poi frenare ogni vero processo d’integrazione o rimanerne estraneo. Il che rende persino un po’ irritanti le considerazioni di Cameron e Osborne, i quali, tra l’altro, si guardano bene dal ricordare quanto le istituzioni finanziarie con sede a Londra abbiano contribuito alla crisi finanziaria che stiamo vivendo e continuino ad alimentarla con notevole perseveranza. Istituzioni finanziarie che, contrariamente a quanto auspicato dagli altri paesi dell’Unione Europea, il Governo di Sua Maestà vuole proteggere sia da misure di controllo più rigide sia da nuove forme d’imposizione fiscale volte a rendere meno attraenti le operazioni maggiormente speculative.
Se poi pensiamo all’amicizia di Cameron con Rebekah Brooks viene quasi da sospettare che i virus italiani si siano diffusi anche a Westminster e Downing Street.
Sempre in tema di crisi del debito e di Eurozona, oggi sul 24 Ore c’è un pezzo di Carlo Bastasin che trovo interessante, ma che, nello stesso tempo, mi sembra aspirare ben oltre quello che ci possiamo aspettare dalla Germania, soprattutto dopo anni nei quali le esortazioni provenienti da quasi tutto il mondo si sono scontrate contro la più teutonica ostinazione e sono scivolate via sulla più sconcertante inerzia della classe politica europea. Questo il link all’articolo: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-05-17/signora-merkel-basta-bluff-063615.shtml?uuid=Abp8qjdF.
Stampa così e così. Principalmente perché parlare di bluff di fronte al rigore della Merkel mi pare un po’ azzardato.
Venendo a faccende italiane, il buon Lusi (il gentiluomo che “amministrava” i fondi della Margherita) sembra aver deciso di seguire, almeno in parte, gli insegnamenti dei terroristi suicidi: si è stretto una fascia di esplosivo speciale attorno alla pancia e l’ha fatta brillare così da spargere sostanze maleodoranti qua e là.
Tutti i quotidiani ne parlano, vi rimando a Libero (http://www.liberoquotidiano.it/news/home/1016285/Lusi---Ho-dato-soldi-a-Renzi--proteggevo-Rutelli-.html) perché, ovviamente, è anche più pungente degli altri. Voi, però, potete anche cercare altrove.
Adesso, quelli che Lusi ha coinvolto, sono tutti arrabbiati, protestano la propria innocenza e minacciano querele. Aspettiamo e vediamo: in questo paese, purtroppo, alla fine di tante storie si scopre che i colpevoli erano innocenti e gli innocenti erano colpevoli.

venerdì 30 marzo 2012

Mi dispiace, ma il gioco è questo


Non credo di aver letto Il Riformista più di cinque o sei volte in vita mia, quindi non sono in alcun modo autorizzato a valutarne la qualità. Ovviamente mi dispiace che cessi le pubblicazioni, come sempre mi dispiace quando un’avventura imprenditoriale non ha esito positivo, tuttavia non abbandono la mia convinzione che, in un sistema economico concorrenziale, ai frutti di un possibile successo debbano contrapporsi le conseguenze di un eventuale insuccesso. E che la presenza di forme di sostegno esterno (come i contributi pubblici per l’editoria di cui Il Riformista ha ampiamente goduto e di cui vi ho parlato nelle prime settimane di vita del blog) finisca per favorire gli insuccessi più che i successi, poiché altera la capacità di prendere decisioni efficaci per la vita dell’impresa. Nello specifico, poi, ritengo sia sbagliato che venga concesso un sostegno pubblico ai quotidiani politici, e non soltanto perché questo tipo di sostegno costituisce uno dei tanti rivoli in cui i partiti drenano risorse collettive a proprio vantaggio. Mi pongo (e vi pongo) una semplice domanda: quale beneficio pubblico offre l’esistenza di questo tipo di giornali? Siamo sicuri che ce ne sia uno? Le idee dei diversi partiti, in Italia, vengono già ampiamente diffuse dalla RAI e dalle altre reti televisive, oltre che dalla stampa cosiddetta indipendente che, nei fatti, offre alla politica uno spazio assai maggiore di quello che viene riservato in altri paesi.
No, mi dispiace che Il Riformista cessi le pubblicazioni, ma resto favorevole alla selezione della specie, senza interventi che alterino il processo competitivo.
Se volete saperne di più sulla vicenda, ecco il pezzo che ha dedicato La Stampa: http://www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/448343/.
Stampa senza voto: pura cronaca, nessuna valutazione; mi limito a osservare che questo articolo conferma quanto sostenuto riguardo allo spazio riservato alla politica anche dai quotidiani indipendenti.
Passiamo ai temi economici: il peggioramento del divario tra i nostri titoli di Stato e quelli tedeschi, che oggi sembra essersi attenuato, ma è stato molto forte nella giornata di ieri, deriva da varie ragioni, sia interne che internazionali. Le difficoltà incontrate dal Governo nel far accettare la propria impostazione ai partiti in materia di lavoro e di corruzione rientrano tra le prime e la perdurante incertezza rispetto alle dimensioni e alle modalità di azione dei due cosiddetti Fondi Salvastati europei rientrano tra le seconde.
Molto illuminante a riguardo è Carlo Bastasin su Il Sole 24 Ore di oggi (http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2012-03-29/lezione-crisi-stata-capita-223731.shtml?uuid=AbIIG8FF).
Buona stampa.
Sempre in tema di economia, ma guardando alle implicazioni della globalizzazione due pezzi che parlano delle condizioni di lavoro nei paesi in via di sviluppo.
Il primo, dal Corriere della Sera, dovrebbe far riflettere sull’acquisto dei jeans artificialmente scoloriti (http://www.corriere.it/ambiente/12_marzo_29/sabbiatura-jeans-dannosa-per-i-lavoratori_1a4869b8-799c-11e1-a69d-1adb0cf51649.shtml), mentre il secondo, dal Financial Times, spiega come Apple stia cercando di stimolare uno dei principali fornitori cinesi a migliorare la situazione dei propri lavoratori (http://www.ft.com/intl/cms/s/0/ff2a84c4-79df-11e1-9900-00144feab49a.html#axzz1qXdL2JkW).
Buona stampa.
E' vero, posso non sentirmi colpevole per i jeans, visto che non ne compro da decenni, però ho in tasca un IPhone... una maggiore consapevolezza, come consumatori, dovremmo averla tutti.
E' finalmente disponibile sul sito del Corriere l'intervista realizzata da Monica Guerzoni di cui ho parlato più volte (http://archiviostorico.corriere.it/2012/marzo/28/Posizioni_lontane_dal_sono_preoccupato_co_9_120328003.shtml): l'intervistato è Cicchitto e promette che il PDL non proporrà misure in qualche modo destinate a influire sui processi di Berlusconi. Suggerisco che salviate il testo nel vostro hard drive e andiate a rileggerlo se mai verrà promulgata la normativa contro la corruzione. Io evito di scommettere, ma penso che...
 

mercoledì 18 gennaio 2012

A chi le venderà le BMW e le Mercedes?


Mi rendo conto che finirò per apparire anche più noioso di quanto realmente sono, ma non posso fare a meno di tornare a parlare della Signora Merkel e del costo che sta facendo pagare a buona parte dell’Europa con la sua intollerante politica di severità a senso unico. Sul Sole 24 Ore di oggi l’argomento è affidato a due esperti di Germania ed Europa: Adriana Cerretelli (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-01-17/peso-mancate-risposte-angela-232819.shtml?uuid=AaJUXNfE&fromSearch) e Carlo Bastasin (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-01-18/miope-difesa-berlino-064613.shtml?uuid=Aab9ROfE&fromSearch).
Questo per quel che riguarda il quadro di riferimento politico e storico. Sono sicuro che basti.
Buona stampa.
Spostando l’attenzione su aspetti più tecnici in ambito finanziario, sempre dal Sole 24 Ore, vi segnalo due pezzi di Claudio Gatti, un ottimo giornalista investigativo, che ci parla del debito greco (http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-01-17/avvoltoi-finanza-carneficina-greca-215453.shtml?uuid=AaB0XLfE&fromSearch e http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-01-17/lipotesi-bancarotta-tabu-222846.shtml?uuid=AaGCrMfE&fromSearch).
No, non ho perduto le mie modeste facoltà mentali, anche questo ha a che fare con Angela Merkel. A consentire ai gentiluomini descritti da Gatti di mettere le mani, direttamente e indirettamente, su una quota considerevole del debito greco e di porre in atto la propria spietata strategia ha contribuito parecchio il tempo che si è perso (e ancora si perde) nel discutere se e come aiutare la Grecia a far fronte al proprio passivo. E la Signora Angela è sicuramente responsabile della lentezza con cui, forse, si procede verso una soluzione.
Buona stampa.
Per dimostrare che, nell’usare la parola carneficina, Gatti non esagera, vi propongo due letture in inglese e una in italiano. Cominciamo (sarò snob?) con una testimonianza che sono andato a trovare niente meno che a Taiwan (http://www.taipeitimes.com/News/editorials/archives/2012/01/01/2003522107/1, ma in realtà è un pezzo ripreso dal Guardian: http://www.guardian.co.uk/world/2011/dec/28/greek-economic-crisis-children-victims) e continuiamo con la BBC (http://www.bbc.co.uk/news/magazine-16472310). In italiano, non recentissimo, un pezzo che mi aveva colpito sul Fatto Quotidiano (http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/10/29/grecia-gli-effetti-sanitari-della-crisi-finanziaria/167230/).
Buona stampa.
Forse la lettura di questi articoli gioverebbe anche alla Signora Merkel. E farebbe meglio a dar retta a chi, persino in Germania, si sforza di farle capire come, con il suo ottuso oltranzismo, finirà per tagliare le gambe alla crescita non solo in Europa, ma anche nel resto del mondo.