Per prima cosa, gioiamo: non è Giuliano Amato!
Poi, però, vediamo, con Gian Antonio Stella sul Corriere di
oggi, chi pregustava quella che era ancora la potenziale elezione di Sergio
Mattarella alla Presidenza della Repubblica: http://www.corriere.it/politica/speciali/2015/elezioni-presidente-repubblica/notizie/quirinale-mattarella-dc-e1159412-a914-11e4-96d4-6a68544c2eeb.shtml.
Buona stampa. Più per stima che per reale apprezzamento dell’articolo
nella sua interezza, come spiegherò dopo. Non posso dire che mi renda felice vedere
che a ridere soddisfatti per l’imminente successo di un (ex)democristiano erano
personaggi come Paolo Cirino Pomicino e Rosy Bindi. Mi auguro che il Presidente
della Repubblica vorrà smentire le considerazioni di questi personaggi i quali,
diversamente da lui, rappresentano il peggiore legame con la cosiddetta Prima
Repubblica. Per quel che ho letto, Sergio Mattarella mi sembra una persona
adatta al compito e capace di interpretare il ruolo in modo adeguato ai tempi,
senza farsi sedurre dal presunto fascino del passato. In realtà, se è vero che
il nuovo Presidente ha iniziato la sua carriera politica negli anni 80, è anche
vero che ha occupato posizioni di rilievo anche successivamente e che è stato autore della legge elettorale che, purtroppo, è stata sostituita dalla porcata di Calderoli. Bindi e
Pomicino hanno poco da ridere sotto i baffi: se la cosiddetta Seconda
Repubblica non ha saputo offrire un possibile candidato alla più alta carica
dello Stato è certo per la mediocrità della classe politica emersa negli ultimi
vent’anni (e anche prima). Una classe politica che si è formata principalmente in tre modi
diversi: le scuole di partito del PCI-PDS, i seminari aziendali del tizio
decrepito e i bassi commerci di potere che avevano riempito lo stomaco della
Balena bianca. Niente di buono direi. E lo dimostrano le condizioni in cui
versa il nostro Paese sotto il profilo della corruzione, dell’inefficienza
delle istituzioni, della penetrazione della malavita, delle posizioni di
rendita di molte imprese favorite dalla mancanza di reale concorrenza e via
dicendo.
Invece di perdersi in chiacchiere inutili e grottesche,
Bindi e Pomicino potrebbero fare la cosa che la maggior parte degli italiani
sarebbero ben felici di veder loro fare: si togliessero di torno. Ne abbiamo
avuto abbastanza di loro e abbiamo dato loro abbastanza, anzi troppo per quel
che valgono. E anche Gian Antonio Stella potrebbe metterci del suo, smettendo
di andare a chiedere quel che pensano.
Per chiudere, vi suggerisco la lettura del ritratto di
Sergio Mattarella tracciato da Gramellini nel Buongiorno di ieri su La Stampa (http://www.lastampa.it/2015/01/30/cultura/opinioni/buongiorno/papa-sergio-zero-tituli-Jj7NC284q9D7c1BPzTyHZJ/pagina.html)
e la valutazione di chi esce vincitore o sconfitto dal voto di oggi, sempre da
La Stampa, a firma di Amedeo La Mattina (http://www.lastampa.it/2015/01/31/italia/speciali/la-partita-del-colle-chi-ha-vinto-e-chi-ha-perso-BZzJOlgJ4WlTbSP9dVSdoJ/pagina.html).
Buona stampa. Per entrambi. Vale la pena di vedere il video dell’intervista (è un monologo per la verità) a Mattarella disponibile sul sito de La Stampa (http://www.lastampa.it/2015/01/30/multimedia/italia/ecco-lintervista-a-sergio-mattarella-dellottobre-7sTPrmZHyz1Te4ZAsm5mUJ/pagina.html),
se non altro per ascoltare la voce del nuovo Presidente della Repubblica. Non
credo che la sentiremo spesso, ma questo potrebbe essere un bene.
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