Molte mani grondano sangue questa sera.
Quelle dei vigliacchi assassini che hanno ucciso gli autori
di Charlie Hebdo e altre persone innocenti. Di loro si occuperà, spero, la Giustizia francese. E
sicuramente lo farà il loro Dio, che non è per nulla simile a quello che
descrivono e che elogiano mentre uccidono a sangue freddo persone senza colpa.
Quelle dei furbi opportunisti, sedicenti califfi e imam, che
alimentano e sfruttano il disagio di tanti giovani che non riescono, per le più
diverse ragioni (non ultimi anche nostri errori), a far parte delle nazioni in
cui sono spesso nati o hanno vissuto la gran parte delle loro vite.
Quelle dei governanti di paesi di religione musulmana che
alimentano con le proprie ricchezze movimenti la cui violenza favoriscono
purché non tocchi le loro nazioni e li aiuti a raggiungere i loro obiettivi di
potere.
Quelle dei leader occidentali (non ne faccio i nomi, li
conoscete meglio di me) che hanno perseguito interessi inespressi ammantando la
loro azione con la fandonia dell’esportazione della democrazia.
Quelle degli intellettuali che hanno sostenuto la fandonia,
preoccupati di farsi paladini d’illusioni in cui non credevano gli stessi
ipotetici beneficiari e indifferenti alle conseguenze di quegli avventati e velleitari interventi
cosiddetti umanitari che, demolendo Stati gestiti da dittatori esecrabili,
riportavano, però, milioni di persone alle condizioni di barbarie dalle quali,
per quanto male, erano stati sottratti.
Quelle dei politici, in particolare europei e italiani, che
continuano a non capire che ci troviamo di fronte a problemi che non si
risolvono con slogan e con “cinguettii”, ma che richiedono un vero, formidabile
sforzo di comprensione e di azione decisa e duratura.
Vi lascio con le parole di Charb, il direttore di Charlie
Hebdo, una poesia scritta qualche mese fa e recuperata da Il Sole 24 Ore
nell’edizione on line: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-01-07/la-bellissima-poesia-charb-contro-l-intolleranza-175833.shtml?uuid=ABJ62AaC.
Buona stampa.
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