Se mai uno dei miei tre lettori mi accusasse di una generica
esterofilia, potrei anche provare a difendermi, ma se mi accusasse di
anglofilia, allora sarei in difficoltà: non posso negare di nutrire ammirazione
per il Regno Unito, paese nel quale, magari a torto, sono portato a vedere
qualità che mi piacerebbe vedere anche in Italia.
Ovviamente anche in Gran Bretagna ci sono cose che
funzionano male o che non funzionano, tuttavia mi sembra che laggiù lo Stato
sappia ancora operare rispettando gran parte del contratto con i suoi cittadini.
Perché tutto questo pistolotto? Perché su The
Guardian di ieri ho trovato questa notiziola: http://www.guardian.co.uk/politics/2013/feb/15/nadine-dorries-investigated-expenses.
Cronaca. Uno potrebbe dire che si tratta proprio di una
notizia da nulla. Io, però, non sono d’accordo. Possiamo davvero pensare di
confrontarci alla pari con una nazione nella quale esiste un’autorità che
controlla le spese dei parlamentari e sanziona quelli che violano le regole?
Dopo tutto quello che siamo venuti a sapere negli ultimi due anni? No, almeno
su questo terreno, il Regno Unito ci lascia al palo! Quanto al fatto che un
parlamentare in carica decida di partecipare a un reality show, beh, che posso dire? Non si può certo definirlo un
comportamento encomiabile, ma forse c’è di peggio…
Lo so, sono un po’ tignoso, ma leggetevi il pezzo di
Ferrarella e Guastella di oggi: http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_febbraio_16/formigoni-dacco-parla-organizzatore-super-vacanze-danzi-2114037703140.shtml.
Buona stampa. Stanno meglio gli inglesi che si ritrovano
quella Nadine Dorries o stiamo meglio noi che ci ritroviamo il già celeste ora più che annerito Formigoni? Io non ho dubbi. Anche perché, magari sbaglio, ma la
Signora Dorries farà fatica a tornare a Westminster,
mentre all’ex Presidente della Lombardia si riapriranno le porte del
Parlamento.
Veniamo ad altro argomento. Nel mio pezzo di questa mattina
(notte) avevo citato l’arresto di Alessandro Proto insieme con quelli di
Rizzoli e Cellino come ulteriore prova della diffusione del malaffare. A chi
non sapesse chi è Proto, mi sembra utile suggerire la lettura di questo pezzo
dal 24 Ore di oggi, a firma del bravo Claudio Gatti: http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-02-16/proto-caronte-traghettava-bufale-170936.shtml?uuid=Abqxz5UH&fromSearch.
Buona stampa. Cose simili, sia chiaro, succedono in tutti i
paesi, però da noi la frequenza con cui si presentano personaggi come Proto (o
Ricucci o Coppola o altri, la lista potrebbe essere di una lunghezza
estenuante) è senz’altro maggiore e poi c’è sempre questo mescolarsi dei
furbetti di turno con la politica. Mi pare un argomento su cui dovremmo
riflettere. E non parlo soltanto di noi quattro, anzi…
Per oggi fine. Prometto di tornare con molta musica.
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