Sulle promesse del tizio decrepito torneremo sicuramente,
nulla e nessuno può rallentare la sua corsa sfrenata, certamente non i lacchè che
lo circondano e che sanno soltanto dargli ragione, timorosi di cadere in
disgrazia. E, ovviamente, non si preoccupano, loro come il tizio decrepito,
delle conseguenze di quelle che vengono spacciate per proposte realistiche.
Dimenticando quante altre proposte realistiche sono state fatte e quali sono
stati i risultati sui conti pubblici.
Non val neppure la pena ch’io mi dilunghi, vi basterà
leggere quel che spiega, assai meglio di quanto potrei fare io, Tito Boeri sul
sito LaVoce.info: http://www.lavoce.info/berlusconi-tasse-promesse-elettorali-spread-paradisi-fiscali-im/.
Buona stampa. Mi piacerebbe sentire cosa ne pensa quello
che, se potesse, si conferirebbe il Nobel per l’economia da solo… Di certo schiaffeggerebbe
l’aria con le sue manine sbuffando, infastidito da quelle che giudicherebbe
considerazioni irrilevanti.
Vien da ridere a pensare che, quando stavano insieme al
governo, Tremonti e Brunetta erano come cane e gatto, litigavano e si
insultavano e non si trovavano d’accordo su nulla, anche se prevaleva il primo,
forse perché oggettivamente più brillante (non si tratta di un apprezzamento,
ma di una constatazione).
Strano questo contrasto continuo e ineliminabile:
appartengono alla stessa scuola, quella di coloro i quali non hanno gran
dimestichezza con la contabilità nazionale e che, come osserva giustamente
Boeri, son più pratici di scoperture che di coperture.
Le promesse che vanno prese sul serio e apprezzate
e, magari, anche premiate con il voto sono quelle il cui conto non ci viene
fatto pagare. Il tizio decrepito ce ne ha fatti pagare tanti di conti, alcuni dei
quali per favori che lui ha fatto ai non pochi italiani che non hanno
dimestichezza con la legalità (dalle quote latte ai condoni edilizi, tanto per
dirne un paio). Adesso basta, per favore.
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