martedì 19 febbraio 2013

Quanta gente con problemi di memoria...


Pur non avendone mai parlato, nutrivo interesse per il progetto politico di Oscar Giannino, tradottosi nel partito Fare per Fermare il declino. Lo vedevo (e qualcuno tra i miei tre lettori lo sa) come un movimento che, senza derivare nel populismo e nel paradossale annientamento nel leader di quello di Grillo, proponeva un rinnovamento significativo del nostro paese e si era tenuto lontano dagli schieramenti politici tradizionali (incluso quello che fa riferimento al Presidente del Consiglio Monti, nel quale, malauguratamente, abbondano i residuati rugginosi della Prima e della Seconda Repubblica).
Tra ieri e oggi, si è scoperto che Giannino avrebbe “taroccato” il proprio curriculum, inserendo titoli che non avrebbe conseguito, in particolare un Master ottenuto presso The University of Chicago Booth School of Business, nella quale, tra l’altro, insegna Luigi Zingales, che è stato uno degli animatori di Fare per Fermare il declino e che, proprio per questo, ha rivelato la vicenda del curriculum menzognero e ha preso le distanze da Giannino (ma, a quanto pare, non dal movimento).
La vicenda riempie le pagine dei quotidiani, sia su carta sia on line. Vi segnalo solo un paio di link. Il primo è al Corriere della Sera, che presenta i due curriculum di Giannino, quello presente sul sito dell’Istituto Bruno Leoni fino a qualche giorno fa e quello che è visibile oggi (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/Speciali/2013/elezioni/pop_curriculum.shtml). Il secondo è a La Stampa, che sintetizza la vicenda e dà conto dell’intenzione di Giannino di farsi da parte: http://www.lastampa.it/2013/02/19/italia/politica/giannino-pronto-al-passo-indietro-41BonB45PYsIaMOeo7HbKP/pagina.html.
Cronaca. Io avrei un paio di cose da aggiungere.
La prima riguarda Fare per fermare il declino. Oscar Giannino, infatti, è il capolista in molte circoscrizioni elettorali del paese (http://www.fermareildeclino.it/sites/default/files/users/fabio.lazzari/camera.pdf). Qualsiasi cosa decida di fare la Direzione del partito, difficilmente si potrà “cancellare” Giannino dalla competizione, visto che le liste sono state presentate da tempo. Al massimo, il giornalista potrà pubblicamente assumersi l’impegno, nel caso in cui fosse eletto in una o più circoscrizioni, a rinunciare al mandato parlamentare. E sarebbe una toppa decente a una vicenda della quale, sinceramente, credo il paese avrebbe fatto volentieri a meno.
Per una volta, spero mi perdonerete, manco all’impegno di non ricorrere al turpiloquio, ma qui c’è soltanto una parola che spiega la situazione: sputtanamento. Giannino ha dato un contributo fondamentale allo sputtanamento del paese, inserendosi alla grande nella scia dei tanti che, da anni, lavorano per far apparire l’Italia assai peggiore di quanto non sia. Certo, il povero Giannino ha colpe molto inferiori a quelle di altri. Pensiamo soltanto al tizio decrepito…
A proposito del tizio decrepito, ieri, quando si è saputo del post di Zingales, ha pensato bene di chiedere le dimissioni di Giannino. Riporto un brano di un articolo del Sole 24 Ore firmato da Lina Palmerini (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-02-19/giannino-mente-master-chicago-064116.shtml?uuid=AbZn0jVH&fromSearch):
“…Silvio Berlusconi, per esempio, prima ha provato con l'umorismo – «Giannino doveva essere in coalizione con noi ma quando l'abbiamo fatta era a Chicago a prendere un master» – poi ha chiesto le sue dimissioni «come accadrebbe in un paese come la Germania dove un ministro ha lasciato per una tesi copiata».
Cronaca. Alla quale, diversamente dal solito, aggiungo un voto: così e così. La motivazione la trovate più avanti.
Con le parole che ho riportato, il tizio decrepito supera anche se stesso nella faccia tosta e nell’assurdo (lui e Formigoni devono partecipare a qualche forma di competizione segreta…). A parte il fatto che non capisco da cosa Giannino dovrebbe dimettersi, visto che non ha incarichi pubblici, ricordo che nell’ultimo governo presieduto dal tizio decrepito sedeva un sottosegretario che aveva fatto esattamente come Giannino, ossia aveva manomesso il proprio curriculum e accampato titoli non conseguiti. Parliamo di Daniela Santanchè (http://archiviostorico.corriere.it/2011/marzo/24/Ecco_corso_della_Santanche_alla_co_9_110324017.shtml e
http://www.corriere.it/politica/11_marzo_22/santanche-bocconi-oggi_3ea66fe2-54a1-11e0-a5ef-46c31ce287ee.shtml). Costei rimase in carica e il tizio decrepito, che ieri si è ricordato il caso Zu Guttemberg, allora non vide il nesso…
Niente di cui stupirsi, intendiamoci, in molte persone anziane si riscontrano problemi di memoria, non necessariamente strumentali. Mi pare di aver già parlato del diradarsi dei neuroni e del loro interfacciarsi in maniera imperfetta… Credo sia questa la ragione per cui il tizio decrepito, oltre a dimenticare il caso della sua sottosegretaria Santalacchè… ooops, Santanchè, ha dimenticato anche che la Germania è il nostro nemico acerrimo, da cui nulla viene di buono, men che meno esempi in tema di correttezza istituzionale o moralità.
Della vicenda della Santalacchè (mi piace) avrebbe dovuto ricordarsi anche la Palmerini e scriverne. Per questo le ho dato un voto non positivo.
Quanto a Giannino, ora dia un esempio maiuscolo e svanisca, per sempre e da ovunque, con i suoi completini (lui e Formigoni devono partecipare a qualche forma di competizione segreta...).


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