Torniamo alle promesse del tizio decrepito. Uno dei
provvedimenti di cui lui e il suo Ministro dell’Economia, il bleso della
Valtellina, andavano particolarmente fieri era l’introduzione della cedolare
secca sugli affitti degli immobili, a suo tempo presentata come una misura capace di porre fine all’evasione fiscale nel settore e a fornire
allo Stato ingenti risorse.
Le cose, ma guarda un po’!, non sono andate proprio nel modo
previsto dal tizio decrepito e dal bleso, come documenta questo articolo di
ieri del Corriere: http://www.corriere.it/economia/13_febbraio_02/affitti-nero-cgia-cedolare-secca_5e16b658-6d2b-11e2-8cda-116f437864e3.shtml.
Buona stampa. Mi piacerebbe sapere dal tizio decrepito e dal
bleso come pensano di tappare i buchi lasciati nel bilancio statale dal
fallimento della cedolare secca. Mi piacerebbe anche sapere, questo soltanto
dal tizio decrepito (lui e il bleso, a quanto pare, adesso fanno promesse
diverse), come farà a tappare le falle nei conti pubblici che causerà il
rimborso dell’IMU sulla prima casa pomposamente promesso oggi. Potrebbe
spiegare in che modo intende finanziare questo rimborso? Con un accordo con la
Svizzera per tassare i capitali ancora depositati “clandestinamente” nelle
banche elvetiche? Un accordo, giova precisarlo, che è ben lungi dall’essere
definito, con posizioni ancora molto distanti. E poi, ammesso e non concesso che
l’accordo si trovi, ha un’idea il tizio decrepito di quanti minuti ci
metteranno i proprietari di quei capitali a spedirli a Singapore piuttosto che
a Nassau, dove potranno restare tranquillamente ignoti allo Stato italiano e
ben retribuiti esattamente come sono ora in terra svizzera? Ha un’idea di
quanti lo hanno già fatto?
Non dubito che queste domande verranno poste domani con
anche maggior durezza e precisione da tutti i quotidiani italiani… Naturalmente non accadrà e il tizio decrepito continuerà a fare promesse e a dare numeri a caso, tranquillo che nessuno gli rinfaccerà nulla e, se mai accadesse, potrà sempre ripetere il vecchio ritornello che è stato frainteso.
Passando a un altro tema, vi segnalo l'articolo di Giuliano
Amato pubblicato oggi dal Sole 24 Ore: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-02-03/tempo-completare-riforma-081030.shtml?uuid=AbQuvkQH&fromSearch.
Stampa così e così. Apprezzabile l’intento di ripercorrere
la storia del provvedimento che intendeva separare le vicende delle Fondazioni
da quelle delle banche da cui erano originate. Lodevole anche l’esortazione a
riprendere un percorso legislativo interrotto. Assai meno positivo che, quando
si accenna alla mancata traduzione in legge di tutti gli obiettivi del processo
riformatore di cui Amato rivendica la paternità, non venga indicata nessuna
responsabilità, come se i provvedimenti legislativi si scrivessero e si
approvassero da soli… E non si dedica poi neanche un cenno al conflitto che oppose Tremonti alle Fondazioni, uno dei momenti chiave nel processo che ha impedito l'affermarsi dei principi che Amato auspicava fossero tradotti in pratica dalla "sua" legge e dai successivi provvedimenti in materia.
Difficile non pensare che sia il timore di parlare delle
colpe della politica, magari della sua parte politica, a frenare Amato. Il
quale, tra l’altro, è troppo parte di questa storia per poterla raccontare in
maniera adeguata. Intendiamoci, è un ricostruzione che merita di essere letta, ma i peccati di omissione ci sono, eccome se ci sono!
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