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domenica 6 dicembre 2015

Le seconde domande se le dimenticano sempre

Grazie a una condivisione su Facebook della mia amica Barbara, ho scoperto questo articolo di Fulvio Scaglione su Famiglia Cristiana: http://m.famigliacristiana.it/articolo/blair.htm.
Buona stampa. Anch’io penso, e non da ieri, che la decisione di invadere l’Iraq di Saddam Hussein sia stata un drammatico errore per le popolazioni locali e anche per noi occidentali. Quella guerra, ingiustificata e iniziata senza nessuna visione a medio e lungo termine e nessun piano per il dopoguerra, ha aperto un periodo di instabilità per tutto il Medio Oriente e di terrore per le popolazioni di molti paesi dell’area e anche per larga parte del mondo.

venerdì 20 marzo 2015

Non li fermeremo con le chiacchiere


Questa mattina, sul mio profilo Facebook (https://www.facebook.com/roberto.frigo.12), ho condiviso e commentato l’editoriale odierno di Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della Sera: http://www.corriere.it/editoriali/15_marzo_20/strage-tunisi-noi-assediati-troppo-timidi-europa-jihad-isis-c2251716-cec7-11e4-8db5-cbe70d670e28.shtml.
Buona stampa. Da tempo Galli della Loggia ci ricorda (semplifico) che non possiamo illuderci di preservare la nostra civiltà con le chiacchiere, ma che dobbiamo sporcarci gli anfibi. Ha ragione, anche se pochi sembrano capirlo, soprattutto tra coloro che reggono le sorti delle nazioni occidentali.
A proposito, mi corre l’obbligo di suggerirvi anche la lettura di un articolo di Alberto Negri da Il Sole 24 Ore di oggi: http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2015-03-20/un-piano-marshall-mai-decollato-e-mediterraneo-torna-polveriera-063703.shtml?uuid=ABqNJMCD&fromSearch.
Buona stampa. Giusto per non dimenticare quante promesse e quante parole abbiamo rifilato ai paesi che, uno dopo l’altro, sono diventati bersaglio dell’estremismo islamico. E sempre Negri, sempre sul 24 Ore e sempre oggi mette in luce la debolezza della Tunisia: http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2015-03-20/una-guerra-all-occidente-063514.shtml?uuid=ABhEIMCD&fromSearch.
Buona stampa.

domenica 22 febbraio 2015

Ancora e sempre dalla parte della musica


Oggi ci occupiamo soltanto della battaglia dalla parte della musica. Andremo di qua e di là con diversi ascolti, ancora non so bene quanti, lo scoprirete insieme a me…
Il primo ascolto arriva da lontano e non è per niente casuale. Si tratta del Corale dalla Passione Secondo San Matteo di Johann Sebastian Bach.


In alternativa a questa prima esecuzione, di cui purtroppo YouTube non offre alcun riferimento, vi propongo quella diretta da Toscanini, credo con la NBC Simphony Orchestra. Dovete avere un po' di pazienza perché la musica è preceduta da una breve introduzione parlata (se volete saltarla, dovete avanzare il filmato di 1' e 30" circa).


Un rapidissimo balzo in avanti nel tempo e nei generi, ci portiamo al 1973 con i Genesis, senz'altro uno dei gruppi inglesi di maggior successo. Il brano, abbastanza lungo, che ho scelto è Firth of Fifth tratto dall'album Selling England by The Pound, uno dei loro più fortunati.


Un altro cambio di genere abbastanza deciso... Veniamo a due musicisti di diversa cultura, Ballaké Sissoko (di cui vi ho già parlato, ma per chi avesse scordato: http://en.wikipedia.org/wiki/Ballak%C3%A9_Sissoko) e Ludovico Einaudi, che hanno prodotto un album bellissimo, Diario Mali, da cui vi faccio ascoltare Chanson d'Amour.


Non posso evitare di dedicare un po' di spazio al mio prediletto jazz, che pure non mi impedisce di amare tutte le musiche, soprattutto quella che mi piacciono...
E ascoltiamo un grande (che ho, direi inevitabilmente, scelto come primo brano inserito nel mio profilo Facebook) Keith Jarrett da un meraviglio album doppio del 1989, Tribute. Il brano, di una straordinaria vitalità, s'intitola U Dance.


Per chiudere non posso fare a meno di proporvi la versione italiana di una meravigliosa canzone francese contro la guerra, Le Deserteur, scritta da Boris Vian (http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=1&lang=it#lyrics_song). La ascoltiamo cantata da Ivano Fossati nella versione di Giorgio Calabrese.