Due giorni fa, Il Foglio ha pubblicato un articolo in cui Salvatore
Merlo descrive un incontro con il Segretario Generale del Consiglio di Stato.
Potete leggerlo qui: http://www.ilfoglio.it/articoli/v/118336/rubriche/consiglio-di-stato/consiglio-stato-magistratura.htm.
Buona stampa. Che lascia un tale amaro in bocca da spingere
a non fare commenti per evitare di guastarsi non già la giornata, ma la settimana…
il mese… l’anno...
Dirò soltanto che mi sarebbe piaciuto, da parte di Merlo,
oltre all’apprezzabile, ma blanda ironia, una maggiore incisività. Avrebbe, per
esempio, potuto chiedere a quel tale (il cui nome mi ripugna scrivere) quali
siano le differenze di retribuzione tra lui e i suoi colleghi inglesi,
tedeschi, francesi, norvegesi, australiani… scegliete voi il paese, non c’è
nessuna democrazia occidentale avanzata che paghi i funzionari pubblici quanto li
paga l’Italia e non c’è nessuna democrazia avanzata in cui il capo della
“suprema magistratura amministrativa” abbia la spudoratezza di dire che serve
maggiore efficienza nella pubblica amministrazione, come se la cosa dipendesse
da altri e non da lui e da tutti i suoi inefficienti e strapagati colleghi. E quel tale ha la sfrontatezza di sostenere che lui e i suoi colleghi "sono lo Stato".
Hanno parti anatomiche fungibili. Non posso esprimermi diversamente.
Vi suggerisco, invece, di leggere questo pezzo di Roger Abravanel
sul Corriere di ieri: http://meritocrazia.corriere.it/2014/06/21/burocrati-energia-test-universitari-per-le-riforme-renzi-da-solo-non-basta/#more-530.
Buona stampa. Nutro anch’io seri dubbi sulla capacità del
Ministro Madia di mettere ordine in una pubblica amministrazione come la
nostra, che ha prosperato sull’inettitudine della classe politica dell’ultimo
ventennio e che può contare sul sostegno di uno dei poteri forti più forti del
paese, ossia i sindacati, i quali, detto fuori dai denti, hanno fatto
l’impossibile per far svanire anche la minima traccia di merito nella
valutazione dei dipendenti pubblici, con i risultati che sappiamo in termini di
prestazioni e di responsabilità. E credo anch'io che non tutti i membri del governo in carica siano all'altezza degli impegni presi e delle promesse fatte.
Sempre dal Corriere, un articolo un po’ meno recente di
Salvatore Bragantini: http://www.corriere.it/opinioni/14_giugno_16/burocrazia-ritardo-due-secoli-c9595638-f523-11e3-ac9a-521682d84f63.shtml.
Buona stampa. Anche se è un pezzo un po’ arzigogolato,
apparentemente scritto di fretta, ma merita il plauso per la sottolineatura
delle assurdità del corrente sistema di valutazione dei pubblici dipendenti
(che, per l’appunto, possono fare quel che vogliono nella sicurezza di non essere mai chiamati a rispondere delle proprie colpe e dei propri errori).
Vi do anche il collegamento all’articolo di Armellini citato
da Bragantini:
Buona stampa. Anche se, lo ammetto, ho faticato a dare un
giudizio positivo perché Armellini, ambasciatore con un variegato percorso
professionale, è tutto fuorché estraneo alla pubblica amministrazione che pure
critica. E proprio la sua carriera sembra indicare che, finché è durata, non si
è mai messo a strillare perché non gli piaceva come andavano le cose attorno a
lui.
Chiuderei, per quel che riguarda la stampa, con un doveroso
e grato inchino a Gramellini che, per il Buongiorno di ieri, merita l’eterna
riconoscenza di chi non intende arrendersi al degrado italiano, che passa,
eccome se ci passa, anche per la rilevanza e per l’attenzione che ottengono
individui come il centravanti della nazionale (anche il suo nome non mi va di
scriverlo). Ecco il link: http://www.lastampa.it/2014/06/21/cultura/opinioni/buongiorno/un-paese-immobile-xL4AEdtrcitpVT40nAcniO/pagina.html.
Buona stampa. L’ho già detto…
Ho cambiato idea, parliamo ancora di stampa: non posso tralasciare un articolo dal Sole 24 Ore di
qualche giorno fa. Firmato da Mariano Maugeri, offre un piccolo, però significativo ritratto
del Veneto durante la presidenza di Galan (http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2014-06-17/le-polizze-ulss-venete-finiscono-consiglio-stato-063709.shtml?uuid=ABqPwtRB&fromSearch).
Buona stampa. Maugeri è un ottimo investigatore, se avete
tempo e voglia potete trovare altri suoi articoli interessanti, sia sul Veneto che
su altro.
E veniamo alla musica. Sarò generoso di suggerimenti perché
per qualche giorno difficilmente avrò modo di scrivere e proporvi ascolti
musicali.
Il primo brano è I o
co tyle milczenia di Anna Maria Jopek, cantante polacca di cui vi ho già
parlato. Non c’è nulla di particolarmente pregiato, ma l’esibizione mi sembra
divertente e lei, come ho avuto modo di dire, ha una bella voce (è anche una
bella donna, e questo, le signore lettrici, che sono meno di tre, mi perdoneranno, non guasta).
Continuiamo con un’altra interprete femminile, di
diversa epoca e di diversa formazione. Blossom Dearie (http://en.wikipedia.org/wiki/Blossom_Dearie)
è stata una pianista e cantante americana attiva negli anni centrali del secolo
scorso. Non molto conosciuta, a me pare un po’ a torto. Vi propongo Manhattan, brano vagamente malinconico,
in cui si può apprezzare la voce, che sa modulare in modo assai vario.
Concludiamo con un’altra pianista, l’islandese Sunna Gunnlaugs
(http://www.sunnagunnlaugs.com/).
Accompagnata da basso e batteria, interpreta Distilled. Non si
può negare che qua e là si affaccino echi di pianisti famosi, ma non mancano i
tocchi personali.