Il fatto del giorno, ça
va sans dire, è la riunione della servitù a casa del padrone svoltasi ieri.
Ci sono varie ricostruzioni nei quotidiani. Si passa, per
citare due casi, da una prudente de La Stampa (http://www.lastampa.it/2013/08/24/italia/politica/berlusconi-vertice-con-i-big-del-partito-MhfwU9axoy1vYmhtgnkEMK/pagina.html) ad una assai più dettagliata di Libero (http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/1299210/Pdl--il-retroscena-da-Arcore--spaccatura-totale-tra-falchi-e-colombe.html).
Cronaca. E navigando qua e là ne troverete in abbondanza. In realtà,
magari sbaglio, leggere questi resoconti importa poco. Il problema non è sapere
cosa ha detto quel valletto o quella servetta. Il problema è capire cosa ha in
testa il tizio decrepito e fino a che punto vorrà anteporre, per l’ennesima
volta, agli interessi degli italiani i suoi. E a nulla servono gli editoriali
come quello di Pierluigi Battista sul Corriere di oggi (http://www.corriere.it/editoriali/13_agosto_25/la-corda-si-sta-spezzando-battista_6190dc12-0d4b-11e3-a0ce-befba0269146.shtml).
Stampa così e così. Perché sostanzialmente inutile,
destinata a restare lettera morta. C’è forse qualcuno pronto a illudersi che le
parole di Battista riescano a incrinare la smisurata considerazione di sé e
delle proprie faccende personali di cui Berlusconi ha dato prova nei
vent’anni di presenza sulla scena politica italiana?
E poi, francamente, mi sarei aspettato che, a questo punto, quello
che si ritiene il più autorevole quotidiano italiano si schierasse con maggiore
coraggio, con maggiore fermezza e, magari, con la voce forte e chiara del suo
Direttore. Mi dispiace e mi stupisce (non tanto, per la verità) che De Bortoli
abbia ritenuto di non farsi sentire.
Non mi stupisce, invece, leggere il commento di Scalfari su
Repubblica. Le posizioni del quotidiano di Carlo De Benedetti sono note e, uno
dei miei tre lettori mi perdonerà per quello che sto per scrivere, sono le
opinioni di un giornale di partito, non di un quotidiano indipendente. Questo
il link all’editoriale di Scalfari: http://www.repubblica.it/politica/2013/08/25/news/silvio_il_rais_che_porta_al_disastro_il_paese-65245675/?ref=HREA-1.
Stampa così e così. Dice cose in parte condivisibili,
ma traspare sempre quella nota faziosa e astiosa che, sbaglierò, non dovrebbe
trovarsi nei commenti di un quotidiano indipendente.
Se devo proprio confidarvi la mia preferenza, oggi mi piace pagina
11 del Sole 24 Ore, che ospita un pezzo di Roberto D’Alimonte molto chiaro sui collegamenti
tra quadro politico e decisioni in materia di legge elettorale e altri articoli
che aiutano a riflettere, non forniscono opinioni da sposare senza riserve.
Purtroppo nessuno di questi, al momento, è disponibile nella versione on line.
Buona stampa.
Vi toccherà comperare l'edizione cartacea, il che, lo dico senza
incertezze, non sarebbe poi una cattiva idea. Nell’abitudine a leggere
gratuitamente i quotidiani si annida un serio pericolo per la qualità della
stampa. Un pericolo tanto più grave in un paese come il nostro, dove esiste un
serio problema di concentrazione del mercato dell'informazione. Un problema che, chissà perché?,
negli ultimi vent’anni si è aggravato.
Adesso vi propongo un brano musicale per darvi un po’ di
sollievo. E’ un piccolo estratto da un album di cui abbiamo già parlato, Shadows and Light di Joni Mitchell. Il
pezzo che vi propongo è l’assolo di Pat Metheny. La qualità video
è molto modesta, ma quella musicale è eccellente.
Fatto questo, posso andarmene fuori.
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