Continua lo scontro politico sulla questione dei migranti e, a quanto pare, neppure il Papa può permettersi di esprimere la propria opinione senza essere oggetto di risposte beffarde da parte del Felpo o di altri, i quali pretenderebbero che il Pontefice la pensasse come loro e non ammettono che la pensi diversamente. Ecco un rapido punto della situazione da Il Sole 24 Ore di ieri:
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-08-08/migranti-blog-grillo-attacca-stretta-permessi-e-piu-rimpatri-131102.shtml?uuid=ACX86ye.
Cronaca. Voi tre conoscete la mia scarsa simpatia sia per Grillo e il suo movimento sia per Salvini e il suo partito. Eppure, in questo caso, faccio fatica a non trovarmi almeno parzialmente d’accordo con il consigliere comunale torinese del M5S Vittorio Bertola, citato nell’articolo. Nel gestire il flusso dei migranti che arrivano (o vorrebbero arrivare) sulle nostre coste, come ho già scritto, ci dimostriamo generosi cialtroni e non facciamo quasi nulla di quello che sarebbe giusto (e che l’Europa si attende da noi per sostenerci economicamente nel far fronte al problema).
Quanto a Salvini, meglio non aspettarsi da lui analisi e proposte degne di questo nome. Il suo modo di intendere la politica, ammesso che si sia mai posto il problema di capirne il significato, non è certo quello che offre la Treccani (http://www.treccani.it/vocabolario/politica/), di cui riporto un breve, ma significativo passaggio:
“l’attività svolta per il governo di uno stato, il modo di governare, l’insieme dei provvedimenti con cui si cerca di raggiungere determinati fini, sia per ciò che riguarda i problemi di carattere interno (p. interna), sia per ciò che riguarda le relazioni con altri stati (p. estera, p. internazionale)”.
E con questo, sul tema, mi fermo osservando che, in un Paese normale, nessun politico degno di questo nome (e nessun umano decente) si sognerebbe di mettere in mezzo il Papa per procurarsi qualche attenzione dalla stampa o qualche "like" su Facebook..
Vorrei, invece, riprendere per un attimo la vicenda delle nomine alla RAI. La scelta di Maggioni, per la presidenza, e di Campo Dall’Orto, per la direzione generale, mi sembrano concludere peggio una vicenda cominciata male… Condivido, quindi, la valutazione che ne dava giovedì Guido Gentili su Il Sole 24 Ore: http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-08-06/partenza-tutta-salita-ora-prova-fatti-070525.shtml?uuid=ACaamld&fromSearch.
Vorrei, invece, riprendere per un attimo la vicenda delle nomine alla RAI. La scelta di Maggioni, per la presidenza, e di Campo Dall’Orto, per la direzione generale, mi sembrano concludere peggio una vicenda cominciata male… Condivido, quindi, la valutazione che ne dava giovedì Guido Gentili su Il Sole 24 Ore: http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-08-06/partenza-tutta-salita-ora-prova-fatti-070525.shtml?uuid=ACaamld&fromSearch.
Buona stampa. E già, alla RAI sono contenti perché pensano di ripescare due vecchi programmi di successo del passato. E sperano, con questo, di essere effettivamente paragonabili alla BBC? Farebbero meglio a leggersi questo articolo corposo di Roberto Perotti, pubblicato lo scorso anno dal sito LaVoce.info: http://www.lavoce.info/wp-content/uploads/2014/06/perche_rai_ebook_lavoce_final.pdf.
Buona stampa. Maggioni e Campo Dall’Orto dovranno dimostrarsi molto capaci e molto determinati per demolire i silos di cui parla Gentili (riferendo le parole di Anna Maria Tarantola) e, più ancora, per cercare di avvicinare effettivamente la RAI all’esempio che tutti citano, piuttosto a sproposito. A cominciare dal Presidente del Consiglio, sulla cui reale volontà di cambiare a fondo la televisione pubblica non scommetterei nemmeno un centesimo, sia per come ha gestito la vicenda delle nomine sia in considerazione del deterioramento del quadro politico e del declino della sua popolarità. Mi pare che Renzi stia facendo di tutto per tirare avanti e molto poco per cambiare il Paese. Spero di sbagliare, per l’Italia, ovviamente, non certo per Renzi.
Nella battaglia per la cultura e per la musica, torniamo al jazz. A un grande album di Miles Davis, un disco che può essere considerato un'autentica pietra miliare: Birth of The Cool (https://en.wikipedia.org/wiki/Birth_of_the_Cool). Ne ascoltiamo due brani. Il primo è Moon Dreams.
Il secondo è Rocker.
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