I danni della pioggia a Genova sono nulla in confronto a
quelli prodotti dalla vergognosa inettitudine dello Stato, a tutti i livelli e
in tutti i suoi apparati. Fedele alla regola di affidarmi a chi sa fare le cose
meglio di me, vi suggerisco Gramellini nel Buongiorno su La Stampa di ieri (http://www.lastampa.it/2014/10/11/cultura/opinioni/buongiorno/questa-specie-di-stato-dXc287ftVcfdsopiAglx4K/pagina.html)
e Gian Antonio Stella nell’editoriale del Corriere, sempre di ieri, (http://www.corriere.it/cronache/14_ottobre_11/pasticcio-lavori-torrente-fermi-4-anni-chi-paga-l-incuria-b070574e-510c-11e4-8503-0b64997709c2.shtml),
Buona stampa. Stella è tornato sull’argomento anche oggi, ma
l’articolo, interessante, non è disponibile on line. Comprate un Corriere ogni
tanto, vale ancora il prezzo e contribuirete a tenere in vita un organismo che
potrebbe estinguersi.
Non lo dico io, lo dice il puparo dello
psiconano+barba-Mediaset, che ha previsto per la fine del prossimo decennio la
scomparsa dei quotidiani.
Il geniale Ca((zz)sal)eggio, che, in piena sintonia con il
suo compagno di cene a base di tartufo (http://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/11705964/M5S--malore-per-Beppe-Grillo.html),
ha dato al Circo Massimo la misura della sua intelligenza e della sua
educazione, oltre che del suo rispetto per gli altri, per le loro idee e per il
loro lavoro.
Degli sproloqui di questa micidiale accoppiata danno conto
tutti i quotidiani. Io vi rimando a soli due pezzi, se ne volete sapere di più
cercate voi.
Il primo è Il Giornale, con un commento di Stefano Filippi
che spinge lo sguardo oltre l’evento del M5S: http://www.ilgiornale.it/news/politica/quelle-piazze-rimaste-vuote-che-i-governi-non-temono-pi-1059019.html.
Buona stampa.
Il secondo, tratto da La Repubblica, è più un pezzo di
cronaca che un commento, quindi non ha valutazione: http://www.repubblica.it/politica/2014/10/11/news/grillo_a_circo_massimo_stasera_lanciamo_referendum_su_euro_cori_e_insulti_contro_giornalisti-97861159/?ref=HRER1-1.
Quando s’insiste, come Grillo e Casaleggio, nell’indicare
l’uscita dall’euro come un toccasana per il paese, si va al di là di ogni
limite nell’opportunismo politico. E nel farneticare in materia di cui non
sanno un bel nulla. Tra l’altro nessuno, forse nemmeno alla BCE, è in grado di
spiegare come un paese possa “uscire” dall’euro. Non è la prima volta che ne
parlo, non voglio dilungarmi, vi rimando a un pezzo esauriente di Angelo
Baglioni dal sito LaVoce.info: http://www.lavoce.info/uscire-euro-no-grazie-europa-crisi/.
Buona stampa. Vi suggerisco di leggere anche il seguito: http://www.lavoce.info/uscire-dalleuro-unoccasione-ripresa-nuova-recessione/.
Ah, quanto avremmo bisogno di una classe politica che
somigliasse anche vagamente a quella descritta da Claudio Magris nel pezzo che
vi ho suggerito ieri! E’ difficile non rimpiangere persone come quelle che
ressero le sorti italiane dal dopoguerra agli anni 70, molto difficile…
A ben vedere, il rimpianto riguarda anche la qualità dei
politici di altri paesi, in particolare quelli ai quali siamo legati da
affinità culturali e alleanze storiche. Come non provare senso di smarrimento e
di sconforto nel vedere, ancora una volta, l’Occidente assistere senza muovere
un dito al massacro di intere popolazioni. Come non sentirsi dolorosamente
feriti dal modo in cui lasciamo che l’ISIS prosegua nella conquista di
territori e nel genocidio di chi non si sottomette al suo potere. Kobane sta
per cadere sotto gli occhi indifferenti di quasi tutti. E sarà soltanto un
altro passo verso un cambiamento degli equilibri mondiali che Europa, Stati
Uniti e loro alleati tradizionali non riescono a controllare, come ben spiega
Angelo Panebianco nell’editoriale di oggi del Corriere della Sera: http://www.corriere.it/editoriali/14_ottobre_12/kobane-sotto-assedio-l-occidente-8e50c4dc-51d9-11e4-b208-19bd12be98c1.shtml#.
Buona stampa.
Passiamo alla musica. Qualche giorno fa, quando vi ho proposto la versione di Brad
Mehldau e Joshua Redman, avevo promesso un ascolto multiplo di The Nearness of You (http://en.wikipedia.org/wiki/The_Nearness_of_You).
E mantengo la promessa.
Avrei voluto cominciare, direi necessariamente, dall’esecuzione orchestrale
dell’autore della musica, Hoagy Carmichael, pianista che, oltre a comporre
numerose colonne sonore, ha avuto anche ruoli cinematografici (http://www.imdb.com/name/nm0005994/?ref_=nv_sr_1). Purtroppo, per uno di quei misteri del web che non so risolvere, YouTube mi consente di vederlo, ma non di includerlo in questo post. Mah...
Allora cambiamo brano. Tra i film in cui Carmichael ha lavorato c'è To Have and Have Not
(Acque del Sud), accanto a Humphrey Bogart e Lauren Bacall, e proprio insieme a lei Carmichael esegue How Little We Know. Ve li faccio ascoltare in omaggio a entrambi. In particolare a Lauren Bacall, in questo film semplicemente stupenda.
E veniamo alla prima versione, per oggi, di The
Nearness of You, quella di un trombettista italiano molto interessante,
Fabrizio Bosso (http://www.fabriziobosso.eu/).
Facciamo poi un bel salto e passiamo a una versione decisamente diversa, quella dei Rolling Stones, dal vivo a Parigi nel 2003. La voce non è quella di Mick Jagger, bensì quella di Keith Richards.
Ultima versione, per oggi, è quella cantata dalla voce di
Norah Jones, che si accompagna al piano dal vivo alla Royal Festival Hall di
Londra nel 2012.
Nessun commento:
Posta un commento