Ci sono giorni nei quali i quotidiani offrono poco da
leggere e altri nei quali si arriva all’ora di andare a dormire con un po’ di
rammarico perché resta ancora qualche articolo interessante che, generalmente,
si fatica a riprendere nei giorni successivi. Questo è vero per me, quantomeno.
Ieri, per esempio, era uno di quei giorni. Il Sole 24 Ore
era denso di pezzi tutti degni di lettura e di riflessione. Ci torneremo tra un
attimo, dopo una rapida divagazione.
Ho già detto del mio disamore per il calcio, in particolare
quello italiano di club. Un sentimento che si è nutrito dell’emergere continuo
di “scandali scommesse” (che scandali, quindi, non sono più, visto che paiono
regola e non eccezione) e dell’affermarsi di personaggi, in campo e fuori,
semplicemente disgustosi.
Per questo, ieri sera, leggere il pezzo dedicato da
Francesco Piccolo a Dino Zoff su La Lettura è stato veramente un momento emozionante, perché la vita del più grande portiere
italiano di tutti i tempi è di quelle che mettono in pace non soltanto con il
mondo del calcio. Questo è il collegamento: http://lettura.corriere.it/dino-zoff-un-anti-italiano-vero/.
Buona stampa. E, soprattutto, un Uomo.
E veniamo al Sole 24 Ore e ai tre articoli che mi sembra
giusto consigliarvi, tra i tanti.
Cominciamo con un personaggio che ha avuto un ruolo essenziale
nella vita di una città straordinaria e affascinante come Hong Kong: Chris
Patten (http://en.wikipedia.org/wiki/Chris_Patten), l’ultimo Governatore di Sua Maestà Elisabetta IIa, quello
che nel luglio del 1997 ha raccolto la bandiera del Regno Unito ammainata per
l’ultima volta, sostituita da quella della Repubblica Popolare Cinese.
Non è un caso, dunque, che il suo articolo offra molti punti
interessanti per valutare la ribellione della popolazione di Hong Kong di
questi giorni. Un evento che può avere ripercussioni anche lontano dal Mar
Cinese Meridionale. L’articolo di Chris Patten lo trovate qui: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-10-05/a-hong-kong-gioco-stabilita-cinese-142259.shtml?uuid=ABRtOD0B&fromSearch.
Buona stampa. Che alimenta in me un tenue rimpianto per non
aver potuto, nel 1997, realizzare il desiderio di assistere al passaggio della
città dal Regno Unito alla Cina. Un desiderio dettato dal ricordo di due brevi,
ma significativi soggiorni a Hong Kong, di cui avevo potuto percepire
l’atmosfera seducente e anche vagamente torbida. Una città davvero unica.
Il secondo articolo è di Luigi Zingales, mio illustre
concittadino, che offre un’analisi molto puntuale e comprensibile dei problemi
dell’unione monetaria europea: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-10-05/bruxelles-faccia-rotta-unione-fiscale-081102.shtml?uuid=AB3YhA0B&fromSearch.
Buona stampa. Zingales non ha paura di farsi qualche nemico
o di alimentare qualche inimicizia. Questo mi piace.
Ultimo suggerimento, il pezzo del direttore, Roberto
Napoletano, per l’inserto culturale:
Buona stampa. Nella sua rubrica Napoletano cerca sempre di
raccontare persone o eventi che possano attenuare il pessimismo per il futuro
del nostro Paese. Anche in questo caso lo fa, ma in maniera che mi pare
particolarmente rasserenante, anche grazie allo schizzo di un grande della
nostra letteratura come Raffaele La Capria. E un po’ lo invidiamo, ma anche lo
ringraziamo, perché ci porta con sé da Ferrara a Capri, due tra le tante
meraviglie d’Italia. Meraviglie che la mamma descritta da Napoletano certamente
non merita. E come lei, purtroppo, tanti italiani.
Un grande del jazz, un vero monumento: John Lewis (http://en.wikipedia.org/wiki/John_Lewis_%28pianist%29),
il pianista che è stato il leader, a tratti controverso, di quella formazione straordinaria che era il
Modern Jazz Quartet (http://en.wikipedia.org/wiki/Modern_Jazz_Quartet).
Ve lo propongo in una versione un po’ inconsueta, ossia come solista, in un
brano che s’intitola I Can’t Get Started.
Per chiudere, corre l’obbligo, ascoltiamo il gruppo, nella
formazione con Lewis al piano, Percy Heath al basso, Milt Jackson al vibrafono
e Connie Kay alla batteria. Il pezzo è Softly,
as in a Morning Sunrise.
P.S. Una concessione ai ricordi personali. Nel Luglio del 1985,
alla Rocca Brancaleone (http://it.wikipedia.org/wiki/Rocca_Brancaleone)
di Ravenna ho avuto la fortuna di ascoltare, nella stessa serata, il Modern
Jazz Quartet e il Trio di Keith Jarrett. Una serata memorabile di musica in uno
dei tanti preziosi scenari italiani.
Nessun commento:
Posta un commento