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domenica 19 aprile 2015

Animali e umani


Apparentemente, parleremo di cani. In realtà, l’argomento è l’uomo e vedremo come mai, checché ne dica il mio amico Dario (le cui ragioni, peraltro, comprendo e condivido in buona parte), mettere “animali” e “umani” sullo stesso piano comporti il rischio di sopravvalutare l’uomo e sottovalutare l’animale.
Dario dice che esistono “animali” pericolosi e “umani” interessanti. Il che, ovviamente, è molto vero. E, tuttavia, la pericolosità degli “animali” ha origini assai diverse da quella che, così mi pare, il mio amico attribuisce implicitamente anche agli “umani”.
C’è un argomento sul quale mi sono trovato spesso a riflettere e che oggi non posso evitare di proporre anche a voi. Parlo dell’influsso drammatico che alcuni atteggiamenti degli uomini hanno sulla vita dei cani.

lunedì 3 marzo 2014

E se davvero vive in un altro mondo?


Sono abbastanza vecchio da poter dire che, negli ultimi trentacinque-quaranta anni, non si è mai raggiunto un livello di tensione internazionale come quello scaturito dall’invasione russa della Crimea. Escludo, per il semplice fatto che non riuscirebbero a mandare i loro cittadini a morire per l’Ucraina, un intervento diretto dei paesi occidentali per contrastare le forze armate di Putin (il quale, ancora per un po’ quantomeno, può mandare i suoi cittadini a morire dove crede).
Voglio essere equilibrato e guardare la cosa senza cedere al pessimismo o all’ottimismo. Certo è che mi sembra a dir poco preoccupante trovare questo giudizio su Putin attribuito ad Angela Merkel: «Vive in un altro mondo» (http://www.corriere.it/esteri/14_marzo_03/ucraina-non-cedera-mai-crimea-567931aa-a2c2-11e3-b600-860f014e2379.shtml).
In queste ore, ovviamente, c’è molto da leggere sull’argomento. A me è piaciuta questa analisi del Financial Times: http://www.ft.com/intl/cms/s/0/24896ca4-a2c3-11e3-ba21-00144feab7de.html?siteedition=intl#axzz2uv2Fh6OK.
Buona stampa.
Comunque vada a finire questa storia, temo che non ci farà compiere passi avanti verso un mondo migliore. A meno che la Piazza Rossa non diventi come Piazza Maidan. Oltre che poco probabile, questo evento, però, non è forse neppure auspicabile. Purtroppo, nel XXII Secolo, le piazze che invocano la democrazia finiscono per ottenere ben altro.
Buona notte e buona fortuna.
E un altro augurio, attraverso un brano musicale. Credo non servano spiegazioni: si tratta di Graceful Touch, eseguito dal trio formato da Tord Gustavsen al piano, Harald Johnsen al contrabbasso e Jarle Vespetad alla batteria. L’album da cui è tratto, del 2003, s’intitola Changing Places.