Oggi, tanto per non sbagliare, dedico lo spazio
dell’informazione a tre giornalisti che sono lo zoccolo duro del piccolo gruppo
di quelli che apprezzo maggiormente.
Cominciamo dal Buongiorno di Gramellini, più lungo del
consueto e meno ironico, ma non per questo meno degno di attenta lettura, anzi:
http://www.lastampa.it/2013/03/02/cultura/opinioni/buongiorno/le-virtu-del-buon-politico-pKekhgWD3FLbt51STLzrtN/pagina.html.
Buona stampa. E, voi lo sapete già, facilmente il giudizio
positivo si associa al compiacimento perché trovo conferme alle mie opinioni
nel testo di un commentatore che stimo. Fa piacere trovarsi in compagnia di
Gramellini a considerare pericolosa la scarsa trasparenza del movimento di
Beppe Grillo. Nel pezzo, però, c'è molto altro.
Il secondo articolo che vi propongo è l’editoriale odierno
del Corriere della Sera, firmato dai Mastini, Rizzo&Stella: http://www.corriere.it/editoriali/13_marzo_02/un-taglio-serio_1c5507b6-82fb-11e2-839d-17a05d1096bb.shtml.
Buona stampa. Anche qui perché mi viene data ragione…
Riporto testualmente: Ancora: va spezzato
quel rapporto anomalo costruito da una classe politica mediocre con la
burocrazia. Più gli eletti sono scadenti, più devono affidarsi a burocrati
(spesso strapagati) che diventano gli unici in grado di fare e poi interpretare
gli atti. E dunque hanno interesse a rallentare ogni svolta vera che li renda
meno indispensabili. Lo dicono certamente meglio di me, ma si tratta di
tema non estraneo a molti miei post degli ultimi tempi. Anche qui, tuttavia, ci sono altre considerazioni importanti.
E veniamo alla musica. Questa sera vi propongo ascolti un
po’ fuori dagli schemi più tradizionali, in quella terra di confine vasta e
fertilissima tra la classica, il jazz, le musiche etniche in cui molto hanno
seminato i musicisti scandinavi, tra i quali un ruolo di primo piano ha avuto
il sassofonista norvegese Jan Garbarek, che amo particolarmente.
Iniziamo con due brani del
duo formato da Ketil Bjørnstad al pianoforte (http://en.wikipedia.org/wiki/Ketil_Bjørnstad)
e David Darling al violoncello (http://en.wikipedia.org/wiki/David_Darling_%28musician%29).
Sono pezzi tratti da due diversi dischi, non troppo distanti nel tempo l’uno
dall’altro.
Il primo pezzo,
intitolato The River II, è tratto
dall’album The River I-XII del 1997.
Il secondo, Gothic, è tratto da Epigraphs del 1998.
E chiudiamo con un
brano da un album di Garbarek che costituisce un meraviglioso esempio della
capacità di questo musicista di esprimersi nelle forme più diverse, traendo dal
proprio sassofono suoni che sanno combinarsi in maniera stupenda con quelli dei
più diversi strumenti e, come in questo caso, con le voci, non meno
straordinarie, di un coro.
Il disco, del 1994,
s’intitola Officium (http://en.wikipedia.org/wiki/Officium_%28album%29)
ed è frutto del magico incontro tra il soprano di Garbarek e The Hilliard Ensemble. Il brano che vi suggerisco di ascoltare è Parce Mihi Domine.
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