Oggi, come ieri con l'editoriale dei Mastini, il Corriere della Sera dedica spazio ai costi
dei partiti e aspetti collegati. C’è un lungo articolo che ricostruisce le vicende del
finanziamento pubblico da quando, nel 1993, venne abrogato con un referendum il
cui risultato, evidentemente, ai partiti interessava poco… Il pezzo è firmato
da Enrico Marro: http://www.corriere.it/politica/13_marzo_03/un-tesoro-da-centinaia-di-milioni-cresciuto-di-dieci-volte-in-14-anni-enrico-marro_57d97ff0-83c4-11e2-9582-bc92fde137a8.shtml.
Buona stampa. Non ho nulla da aggiungere.
Vi è poi un’intervista di Monica Guerzoni a Livia Turco sulla quale, invece, ho
qualcosa da aggiungere: http://www.corriere.it/politica/13_marzo_03/pensione-fra-2-anni-assunta-dal-partito-monica-guerzoni_57a45eec-83c4-11e2-9582-bc92fde137a8.shtml.
Stampa così e così. La Guerzoni non ha certamente usato la
mano pesante. Non ci è andata neppure vicina…
Prima osservazione: Turco mi pare contraddirsi, nel senso
che sostiene di aver lasciato l’insegnamento per la politica e che, perso
l’incarico di parlamentare, torna al suo vecchio lavoro. Forse c’è un passaggio
poco chiaro, ma mi sarei aspettato che riprendesse l’insegnamento e non a fare
il funzionario di partito.
Secondo, cito testualmente: E ora, avendo acquisito grande esperienza sui temi sociali e
dell'immigrazione, mi piacerebbe cercarmi un lavoro. E domando: perché non
se lo cerca sul serio, anziché farsi assumere dal Pd? Turco, come tutti i
deputati non rieletti, riceverà una congrua somma che, con un provvedimento che
sicuramente anche lei avrà votato, si sono concessi per rendere meno traumatico
il ritorno alla vita di semplice cittadino. Non abbia tutta questa fretta… non
prenda un posto qualsiasi… cerchi quello in cui potrà mettere a frutto
queste competenze preziose che ha maturato. Riceverà diverse migliaia di euro
dallo Stato proprio perché non senta la pressione di trovare immediatamente un impiego.
Se va a lavorare al Pd, cosa le diamo a fare quei soldi?
Ancora, sempre citando testualmente: Tra due anni, quando ne compirò 60, io prenderò la pensione. Come tutti.
Mi piacerebbe che la Guerzoni avesse perso qualche istante per chiedere un po’
di numeri precisi. Ad ogni modo, per quel che ne so, sono ben pochi quelli che,
in seguito alla riforma Fornero, possono pensare di andare in pensione a 60
anni. Posso sbagliarmi, proprio perché non ci sono dati puntuali e certi, ma
sarei portato a dire che qualche vantaggio, rispetto ai comuni lavoratori,
Livia Turco sembrerebbe averlo.
Ultima, ma certamente non meno importante: lo stipendio che
le verserà il Pd da dove arriva? Se andate sul sito del Pd potete consultare il
bilancio del 2011, l’ultimo disponibile, dal quale risulta che oltre il 90% dei
proventi sono costituiti da contributi dello Stato per rimborsi elettorali
(vedi sopra). In parole semplici: lo stipendio di Livia Turco lo pagheranno gli
italiani. Come la sua pensione, che, per quanto sia stata oggetto di qualche
ritocco, sarà di gran lunga superiore a quella dei comuni cittadini della sua
età. E non parliamo di quelli che, per loro sfortuna, sono nati più recentemente. I
giovani italiani sono le vere vittime della generazione di Livia Turco e,
purtroppo, anche della mia e di qualche altra che li hanno letteralmente
depredati. Io almeno lo ammetto e, nel mio piccolo, cerco di aiutare chi vuol
cambiare questo stato di cose.
Spazziamo via un po’ dei cosiddetti diritti acquisiti dei
politici di vario livello. Ne verrà solo del bene alla collettività.
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