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mercoledì 16 settembre 2015

E se peccasse di ottimismo?

Ecco un imprevisto di quelli che Matteo Renzi non considera quando si lascia andare ai suoi giudizi sulle condizioni economiche italiane, e invece farebbe meglio a tenerne conto. Il Sole 24 Ore di oggi illustra i risultati delle verifiche effettuate dalla Corte dei Conti sul bilancio della Regione Piemonte dell’esercizio 2013, mentre era ancora Presidente Roberto Cota, uno dei pupilli di Bossi quando era il capo indiscusso (chissà perché mi veniva da scrivere la parola “padrone”?) della Lega. Ecco il link all’articolo firmato da Gianni Trovati: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-09-16/nei-conti-piemonte-maxi-buco-5-miliardi-063516.shtml?uuid=AC9Ciiy.
Buona stampa. Di questa situazione è un po’ che si parla, anche a proposito di altre regioni, dove, come in Piemonte, si è deciso di utilizzare in maniera del tutto impropria i fondi che il Governo Letta aveva messo a disposizione per ridurre i debiti delle pubbliche amministrazioni nei confronti delle imprese private. 

giovedì 5 marzo 2015

Rabdomanti e medium?


Oggi, verso metà pomeriggio (più tardi del solito), come accade quasi ogni giorno, sono andato sul sito di Bloomberg. E ho trovato un link a questa pagina: http://www.moneynews.com/MKTNewsIntl/stock-market-crash-warren-buffett-indicator/2014/10/03/id/598461/?dkt_nbr=ufos34vz&utm_source=taboola&utm_medium=referral.
Mala stampa. Al momento non so nulla di questo moneynews, vedrò di trovare informazioni; ci sono “cascato” perché viene citato “l’indicatore di Warren Buffett” e, onestamente, quando si parla di Warren Buffett io vado a leggere, perché si tratta di una delle persone che, a mio modestissimo avviso, rappresenta un esempio nel mondo della finanza. Se non mi credete, cercate da soli argomenti per darmi torto. Non c’è dubbio che nel suo atteggiamento modesto, quasi dimesso, ci sia autocompiacimento, però sa investire bene e lo fa non solo per sé, ma anche per gli altri.
Se vi piace la materia o se solo siete curiosi e già non lo conoscete, andate a vedere il sito della sua società, la Berkshire Hathaway: http://www.berkshirehathaway.com/. Dice tutto. Soprattutto quello che deve sapere chi decide di affidare i propri risparmi a Warren Buffett. Ci trovate semplicità e chiarezza. E nessuna promessa.
Torniamo all’origine. Nel pezzo che vi ho indicato sopra, si parla di un signore che suggerisce di investire comperando i titoli in certi determinati giorni e vendendoli in certi determinati altri. Magari ci ha anche azzeccato qualche volta, ma, per quel poco che so di matematica e statistica (e ne so davvero pochissimo, però quanto basta), stiamo parlando di qualcuno che si muove più o meno a livello di lotteria.
Per certi aspetti, la questione sarebbe divertente: mi fa pensare ai rabdomanti che cercano l’acqua con forcelle di legno e alle sedute spiritiche con il bicchiere. Purtroppo, però, non è divertente, perché si parla di persone alle quali vengono affidati risparmi da gestire. E poi, quando ci si ritrova con un pugno di mosche?
Non c’è niente di più semplice che investire il proprio denaro. Scherzo soltanto in parte. Investire è molto difficile, ma lo è soprattutto se non si sa quel che si vuole e se si vuole più di quel che si può ottenere. E ci s’informa in modo inadeguato.
E torniamo in battaglia. Vi propongo un brano in argomento, una scelta facile, quasi banale. I Pink Floyd di Money.


venerdì 20 febbraio 2015

A sua insaputa


Cronaca. In questo Paese può succederti di tutto a tua insaputa! Per fortuna che Briatore ha annunciato querele a destra e a manca, così potrà far piazza pulita delle insinuazioni della mediocre stampa nazionale.
Passiamo oltre: i giudici di Roma non hanno trovato di meglio da fare che occuparsi della espulsione di Lusi dal PD (tra tutti, vi segnalo il pezzo di Lettera 43: http://www.lettera43.it/politica/lusi-i-giudici-illegittima-l-espulsione-dal-pd_43675159290.htm).
Cronaca. Beh… non c’è da stupirsi: con un sistema giudiziario efficiente e rapido come il nostro, ovvio che la Magistratura dedicasse attenzione a un fatto tanto grave, che ha intaccato le possibilità di espressione di un individuo come l’ex tesoriere democratico (sic). Meglio non aggiungere altro.
Proseguendo con un tema assai più rilevante, mi piace il taglio che Franco Venturini ha dato al suo editoriale sul Corriere della Sera di oggi, dedicato all’atteggiamento ondivago del governo sulla questione libica: http://www.corriere.it/editoriali/15_febbraio_20/troppi-giri-valzer-libia-e728a8f4-b8cc-11e4-b4ca-88f092eacdcb.shtml#.
Buona stampa. Anche se non condivido il giudizio su Gentiloni e Pinotti: le persone serie, secondo me, si comportano diversamente dai due ministri italiani e si guardano bene dal servirsi di un tema così grave per procurarsi qualche minuto di attenzione. D’altronde, un governo serio, su una questione così preoccupante, non si permette di offrire un’immagine come quella offerta da quello presieduto da Renzi, ma questo mi sembra trasparire dalle parole di Venturini piuttosto nettamente.
Chiudiamo con un appello di Massimo Gramellini (http://www.lastampa.it/2015/02/20/cultura/opinioni/buongiorno/dillo-in-italiano-Ei6qP1ITGukFhxFOvO1aiI/pagina.html) e Michele Serra (il suo testo non è disponibile perché l’edizione in rete de La Repubblica non consente di leggere quasi nulla gratuitamente…). Voi tre ricordate che anche a me non piace l’uso dell’inglese dove non ha ragione d’esistere. Ovvio che, dunque, condivida l’appello di Gramellini e Serra e vi proponga di firmare la petizione: https://www.change.org/p/un-intervento-per-la-lingua-italiana-dilloinitaliano?source_location=trending_petitions_home_page&algorithm=curated_trending.
E finiamo con la nostra battaglia quotidiana. Sempre dalla parte della musica. E siccome, per vincere, bisogna servirsi di buone armi, ecco i Pink Floyd e un loro grande classico, The Dark Side of The Moon.