Il primo argomento di oggi è controverso e io non ho ancora un’opinione definitiva a riguardo. E’ legittimo, come ha fatto Ilaria Cucchi, pubblicare su Facebook la foto di uno dei presunti autori del pestaggio che ha portato alla morte suo fratello? Ripeto, personalmente sono tuttora incerto e fatico a dare una risposta alla domanda. Certo, si tratta di un caso, uno tra i tanti e, forse, non il peggiore, in cui la rete viene usata in maniera da sostituire, ceteris paribus, strumenti che la nostra civiltà ha deciso di non utilizzare più, come, ad esempio, la gogna, perché violano diritti fondamentali della persona. D’altro canto, i diritti della persona sono stati violati in maniera intollerabile da parte di coloro che hanno sottoposto il fratello di Ilaria Cucchi a violenze immotivate e smodate, causandone la morte, e che hanno poi depistato le indagini. Si tratta di persone che avrebbero dovuto proteggere la vita di Stefano Cucchi così come dovrebbero proteggere quella di chiunque: sono persone al servizio dello Stato e devono garantire la sicurezza dei cittadini, tutti i cittadini, anche quelli che possono aver violato la legge, ma non costituiscono un pericolo per l’incolumità di nessuno, salvo, eventualmente, la propria.
Quello che succede in Italia e nel mondo, come ne parla la stampa e quel che ne penso io. Con attenzione per politica, economia e finanza.
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martedì 5 gennaio 2016
Da un piazzista all'altro
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martedì 14 ottobre 2014
Non sentivano certo il bisogno di lui
Nella sua abissale insensatezza, lo psiconano+barba-Mediaset
ha ritenuto di andare a ispezionare i Genovesi che stanno faticosamente
rimuovendo tonnellate di fango e detriti dalla loro città.
Potrà negarlo fino alla morte, ma la sua apparizione a Genova
non ha nulla a che fare con la solidarietà o la volontà di individuare azioni
da proporre per dare un po’ di sollievo alla città e ai suoi valorosi
cittadini. Si tratta dell’ennesimo squallido show di un mediocre comico
inspiegabilmente assurto a ruolo di leader (apparente) di un movimento
tragicamente inconcludente, dominato da servilismo persino peggiore di quello
che abbiamo imparato a conoscere nei partiti del tizio decrepito. Sono
trascorsi non so quanti mesi da quando ho scritto che Grillo non era una
risorsa per il Paese. Sono stato facile profeta. Ovviamente grazie al
formidabile contributo di Ca((zz)sal)eggio e del suo patetico pupo.
Tutta la mia simpatia ai Genovesi che l’hanno contestato
come meritava. Per la cronaca della giornata vi rimando, tra tanti, a La
Stampa: http://www.lastampa.it/2014/10/14/italia/cronache/nord-flagellato-ora-il-maltempo-si-sposta-al-sud-genova-respira-si-indaga-per-disastro-colposo-VimwxvrYSsiXFTp91NHcsK/pagina.html.
Vorrei poter dire: passiamo alle cose serie, ma, purtroppo,
che Ca((zz)sal)eggio e Grillo abbiano un ruolo importante nella vita pubblica
italiana è un fatto drammatico, quindi maledettamente serio.
Passiamo, quindi, ad altro. A una vicenda piuttosto
sconcertante e anche preoccupante, ossia quella del caos (come altro
chiamarlo?) al vertice di una delle maggiori aziende italiane, considerata a
ragione per anni un esempio straordinario del genio imprenditoriale che riesce
a esprimersi nel nostro Paese. Avrete già capito che si tratta di Luxottica. I
giornali dedicano da giorni ampio spazio a quel che accade nel colosso della
produzione e distribuzione di occhiali, fin dall’estromissione di
Guerra dalla carica di Amministratore Delegato. Personalmente, proprio per
l’ammirazione e per la stima che Leonardo Del Vecchio ha saputo meritarsi, mi
dispiace che stia prendendo decisioni discutibili, capaci di sconcertare il
mercato e, soprattutto, gli investitori esteri, i quali hanno iniziato a
vendere senza esitazioni il titolo dell’azienda di Agordo, voltando le spalle
proprio all’uomo che, forse più di ogni altro, ha rappresentato, anche (o
soprattutto) fuori dai nostri confini, un formidabile esempio del talento
imprenditoriale italiano.
Mi è piaciuta l’analisi del caso effettuata da Alessandro
Plateroti sul Sole 24 Ore di oggi: breve, ma interessante anche perché svolge un
paragone tra Luxottica e FCA. La potete leggere qui: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-10-14/credibilita-e-supermanager-063653.shtml?uuid=ABOeEw2B.
Buona stampa. Ciò che temo, e la cosa sarebbe veramente gravissima, è che questa situazione possa far percorrere a Luxottica la strada compiuta da altre eccellenti aziende italiane, finite in mani straniere. Non si tratta di nazionalismo o di campanilismo. Si tratta semplicemente di avvilimento nel vedere che noi sappiamo buttarci via meglio di chiunque altro...
Torniamo per un attimo a Genova prima di ascoltare qualcosa.
Un articolo che non ha bisogno di commento e riguarda alcuni premi concessi a
dirigenti pubblici. Non vi dico nulla di più, leggetelo: http://www.corriere.it/cronache/14_ottobre_14/genova-dirigenti-disastro-corsa-altri-bonus-63285f34-5361-11e4-a6fc-251c9a76aa3c.shtml.
Buona stampa. Se non si metterà realmente mano a modifiche
radicali del rapporto di lavoro nella Pubblica Amministrazione, ci ritroveremo
a leggere ancora innumerevoli volte altri articoli che fanno male al fegato, ma
anche ad altri organi…
Musica sia. La prima The Nearness of You che ascoltiamo oggi è eseguita da Ella Fitzgerald con Louis Armstrong. Quasi un obbligo dare spazio alla versione di questi due straordinari interpreti del jazz.
Con un bel salto, sia nel tempo sia nello stile, passiamo alla versione, piuttosto lunga, ma assai bella di Paul Bley al piano, con Ron McClure al basso e Billy Hart alla batteria.
E per oggi mi fermo qui, non voglio sparare troppo in fretta tutti i miei colpi.
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