Riprendiamo l’argomento Alitalia, tornato d’attualità per la condanna in primo grado di amministratori e dirigenti in carica nel periodo 2001-2007. Nel post di mercoledì avevo soltanto accennato alla sentenza, mettendola in relazione con le interferenze politiche nei confronti della RAI.
Quello che succede in Italia e nel mondo, come ne parla la stampa e quel che ne penso io. Con attenzione per politica, economia e finanza.
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sabato 3 ottobre 2015
Anche i migliori sbagliano
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martedì 10 marzo 2015
C'è un giudice a Padova
Per qualche giorno difficilmente sarò in grado di scrivere, posso
già percepire il sollievo in ognuno di voi tre.
Il post di oggi non intende certo colmare il vuoto (più che
colmabile, peraltro). Però tocca un tema pesante e a me particolarmente caro:
quello dell’assenza, nella vita pubblica, di colpevoli. In Italia, tutti i
provvedimenti che, per una ragione o per un’altra, sono dannosi per il Paese e
per la collettività non hanno mai né padri né madri.
Un caso esemplare è oggi ben descritto dall’economista Carlo
Scarpa sul sito LaVoce.info: http://www.lavoce.info/archives/33576/ringraziare-per-i-soldi-volati-via-alitalia/.
Buona stampa. In effetti, anche Gian Antonio Stella sul
Corriere della Sera si era occupato, tre giorni fa, della vicenda della cassa
integrazione pagata con i quattrini di chi prende un aereo in Italia. Il pezzo
di Scarpa, tuttavia, ha il pregio di mettere nomi e anche cognomi che nell’articolo
di Stella non mi ricordo di aver visto. Se volete, lo potete leggere qui: http://archiviostorico.corriere.it/2015/marzo/07/Alitalia_chi_paga_cassintegrati_lusso_co_0_20150307_70207162-c58b-11e4-873d-8c766330a899.shtml.
Buona stampa. Lo merita comunque.
martedì 12 febbraio 2013
Ricordate e fate ricordare!
Sapete già che il bleso della Valtellina gode di poche
simpatie tra i redattori del sito LaVoce.info. Non c’è, quindi, di che stupirsi
nel leggere il pezzo piacevolmente velenoso scritto da Carlo Scarpa e
pubblicato oggi: http://www.lavoce.info/robintax-consumatori-energia-regolamentazione/.
Buona stampa. Non ci sarebbe nulla da aggiungere, ma, purtroppo, Tremonti continua considerarsi una risorsa indispensabile per il paese
e pretenderebbe di diventare Presidente del Consiglio nel caso in cui la
coalizione Pdl-Lega vincesse le elezioni (ammesso che il tizio decrepito lo
permetta, e ne dubito assai). Di andare a passeggiare tra le montagne, quelle
lombarde o quelle bellunesi scelga lui liberamente, e di togliersi per sempre dai
piedi proprio non se ne parla?
Oddio, forse è pretendere troppo da un Ministro
dell’Economia (incarico che comprendeva, allora come oggi, anche la competenza sulle
Finanze) il quale non trovava sconveniente pagare in contanti e,
apparentemente, senza ricevuta o altra documentazione la sua quota di affitto
al proprio braccio destro Marco Milanese… Ve ne siete dimenticati? Non
dovreste. Un po’ troppi italiani hanno la memoria corta o, quanto meno,
preferiscono non tenerla allenata. Comunque, sull’affitto di Tremonti, ecco un
paio di link: http://www.corriere.it/cronache/11_luglio_30/sarzanini_complotto_b4fc60c0-ba7c-11e0-9ed5-57850404ec1a.shtml
e http://www.ilgiornale.it/news/milanese-persecuzione-nei-miei-confronti-ministro-tremonti.html.
E’ rimasto lì allora, assurdo pensare che si ritiri a vita privata proprio
adesso… Peccato, però… All’Italia farebbe un gran bene. Anche al bleso della
Valtellina abbiamo già dato anche troppo.
Tornando al problema della memoria poco esercitata, vado a
ripescare un pezzo de La Stampa di sabato: http://www.lastampa.it/2013/02/09/italia/speciali/elezioni-politiche-2013/le-promesse-irrealizzabili-dei-leader-cYMaNa1OOMaRZIkEbvvWcO/pagina.html.
Buona stampa. Fate come ho fatto io: una volta letto
l’articolo, salvatene una copia sul vostro disco fisso e, fra qualche mese,
andate a vedere che fine hanno fatto quelle promesse. E anche le altre. E
scrivete ai quotidiani che leggete. Pretendete che controllino realmente
l’agire dei politici e che ne mettano in evidenza le menzogne e le
contraddizioni. Abbiamo bisogno di giornali e di giornalisti di qualità, di
giornali e di giornalisti che, se possibile, sappiano finalmente fare il loro
compito come accade in altri paesi. Siamo troppo arrendevoli e smemorati. Non
ce lo possiamo più permettere. Dobbiamo liberarci di chi ci prende in giro e
continua a vivere a nostre spese e, probabilmente, ridendo di noi.
Giusto per cavarmi un macigno dalla scarpa, guardate il manifesto scelto da Fli per la propria campagna elettorale: http://sitogianfrancofini.files.wordpress.com/2013/01/fini_70x100_lr-3.jpg?w=700&h=.
A noi amare l’Italia certamente costa. E ci costa molto anche perché Fini ha fatto ben poco di quello che aveva promesso. Il Presidente della
Camera e quello del Senato Schifani hanno in buona parte mancato ai loro impegni solenni di avviare una consistente riduzione delle spese del Parlamento.
Non dimenticate.
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