lunedì 21 gennaio 2013

Pozze di fango e mare azzurro


Non è che io sia stato tanto impegnato da non poter né leggere né scrivere per una settimana: ero solo annichilito dall’assurda recita cui hanno dato vita i partiti nella formazione delle liste dei candidati. Una recita ancora in corso, perché il termine di presentazione scade tra poche ore.
Definire quello cui abbiamo assistito e cui stiamo ancora assistendo un mercato delle vacche sarebbe offensivo per i mercati delle vacche.
E non c’è nessuno cui sia consentito dire di essere rimasto estraneo all’indecoroso commercio.
Non i movimenti che vorrebbero proporsi come portatori del nuovo, abbeverati lungamente alla sacra sorgente dell’antipolitica.
Non il PD, che ha fatto ricorso alle primarie, salvo poi rimangiarsi in diversi casi l’esito delle medesime e garantire al Segretario Bersani la possibilità di assegnare un po’ di posti sicuri a persone di sua scelta, tra le quali, guarda caso, alcuni storici esponenti del partito, personaggi ormai insopportabili per la durata incredibilmente (e immeritatamente) lunga della loro carriera politica. Che poi, come sostengono loro, gli esponenti del PD siano tutti immacolati, non se la beve nessuno.
Neppure Mario Monti, che vanta, a ragione, una personale netta diversità rispetto ai politici di professione, ma che si è scelto compagni di strada che sono per l’appunto politici di professione, tra l’altro alcuni di quelli che, è la mia opinione ovviamente, si sono rivelati inetti quando non addirittura dannosi.
Non faccio nomi, né per i movimenti sedicenti portatori di novità, né per il PD, né per il raggruppamento che ha in Monti il proprio leader. Mi pare, invece, indispensabile sottolineare come tutto quanto accade attorno alle liste è una delle conseguenze peggiori della legge definita porcellum.
Qualcuno, a questo punto, si chiederà forse perché io non abbia parlato di uno dei principali partiti… E già, non ho parlato del PDL. E la ragione è che (naturalmente si tratta sempre di una mia opinione) il partito presieduto dal tizio decrepito è quello che sta dando il peggio nella formazione delle liste elettorali. Già lascia abbastanza sconcertati che, tra le figure chiave nel decidere i candidati, oltre al tizio decrepito, ci sia Verdini (http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2012/17-dicembre-2012/verdini-accusa-diventa-bancarotta-fraudolenta-2113205055479.shtml e http://www.lastampa.it/2013/01/20/italia/politica/perche-io-no-e-verdini-si-scajola-si-autosospende-ma-e-pronto-alla-guerra-bFdmkbNnJhRmh5MkyXUqtN/pagina.html).
Cronaca, nessun voto per tutti gli articoli.
Quale sarà la ragione di tanto attaccamento al posto di deputato o senatore? Quali saranno gli immensi benefici che costoro si propongo di dare all’Italia e agli Italiani (dopo non averne dato nessuno per una o più legislature)? Ammesso, e nient'affatto concesso, che tale sia il loro scopo, non possono proprio pensare di dare un contributo al futuro del paese senza occupare uno scranno generosamente retribuito dalle casse pubbliche?
Basta. Ho già detto abbastanza.
Parliamo di Cesária Évora, un’eccezionale cantante originaria di Capo Verde, l'arcipelago, un tempo colonia portoghese, nel quale è nata una corrente musicale (morna) incredibilmente ricca e fantasiosa, dotata di una spiccata identità.
Potete trovare qualche notizia in più riguardo a Cesária su Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Cesaria_Evora).
Il primo brano che vi suggerisco è Carnaval De Sao Vicente, nel quale la malinconia tipica della musica capoverdiana lascia spazio a una trascinante allegria.


Passiamo a Mar Azul, un brano che rappresenta un esempio perfetto della morna. Anche questa è un'esecuzione dal vivo.


Chiudiamo con Paraiso De Atlantico, dedicato com'è evidente, al suo piccolo paese.


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