Il tema del giorno, se volessi essere scontato, sarebbe l’aumento dei tassi da parte della Federal Reserve Bank. Un evento che, ripeto, considero scontato, poiché non sarebbe stato possibile per Mrs. Yellen e gli altri membri del Federal Open Market Committee (http://www.federalreserve.gov/monetarypolicy/fomc.htm) rinviare ancora una volta una manovra indispensabile più per riaffermare il proprio ruolo e la propria autonomia decisionale che per modificare realmente la politica monetaria corrente degli USA.
Detto questo sul tema del giorno, che non è proprio così appassionante, passiamo a due articoli scritti da due giornaliste, due donne, due colonne de Il Sole 24 Ore: Adriana Cerretelli e Lina Palmerini. Le cito spesso e volentieri perché le considero molto brave: non sono prolisse, vanno al cuore delle questioni e scrivono in maniera chiara, senza fronzoli e senza compiacimento. La mia opinione, per quel poco che vale, è che sia Cerretelli che Palmerini costituiscono due esempi di giornalismo italiano in grado di non sfigurare accanto a quello anglosassone (a proposito vi suggerisco di leggere il commento di Roberto Plaja al mio post di martedì: http://ilmiosecchiellodacqua.blogspot.com/2015/12/perche.html?showComment=1450253840865#c3879406706888977555).
Ho divagato, andiamo al punto. L’articolo di Adriana Cerretelli analizza quanto vi sia di contraddittorio e controproducente nell’atteggiamento del governo Renzi verso l’Europa. Non che i governi precedenti facessero meglio, ma mi pare incontrovertibile che abbiamo fatto un bel balzo verso il basso grazie all’arroganza e alla superficialità del presidente del consiglio in carica, così distratto sui risultati e sulla realtà circostante. Questo il collegamento all’articolo di Cerretelli: http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2015-12-17/se-roma-batte-pugni-europa-111623.shtml?uuid=AC96BJvB&fromSearch.
Buona stampa. Aggiungiamo un dettaglio all’analisi della giornalista del 24 Ore. In queste ore il governo Renzi si appresta a sostituire il nostro ambasciatore a Bruxelles, al quale, viene da pensare, è riservato il ruolo di capro espiatorio (http://www.affaritaliani.it/affari-europei/bruxelles-renzi-sostituisce-ambasciatore-398224.html).
L’articolo di Lina Palmerini si occupa invece di quanto accaduto ieri in Parlamento nelle votazioni che, finalmente, hanno nominato i tre giudici costituzionali necessari per completare l’organico della corte suprema: http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-12-17/un-cambio-gioco-non-svolta-093027.shtml?uuid=ACExkFvB.
Buona stampa. Emerge con molta chiarezza come le scelte di Renzi, in politica estera come in quella interna, rispondano più ai suoi obiettivi di sopravvivenza o di successo elettorale che alle esigenze del Paese. Non posso fare a meno di pensare alle famose parole attribuite al Presidente Abraham Lincoln: You can fool all the people some of the time, and some of the people all the time, but you cannot fool all the people all the time (Si può ingannare tutti qualche volta e qualcuno sempre, ma non si può ingannare tutti sempre).
Nello specifico dei tre nuovi giudici costituzionali, come non osservare con un po’ di sconcerto che l’età media è superiore ai 70 anni? Possibile che non ci fossero tre persone capaci con qualche decina d’anni in meno?
A proposito di citazioni, un ultimo suggerimento. Sul Corriere della Sera di oggi Claudio Magris ne analizza il ruolo e mette in evidenza quanto spesso si attribuiscano erroneamente frasi anche celebri e ricordate spesso: http://www.corriere.it/cultura/15_dicembre_16/rischio-della-citazione-magris-d102cafa-a42b-11e5-900d-2dd5b80ea9fe.shtml#.
Buona stampa. Chissà se la mia citazione è corretta?
Contro i nostri nemici, oggi vi propongo un brano eseguito da un Julian Waterfall Pollack, un giovane pianista jazz americano di notevole talento. Il pezzo è I Don’t Believe In Love Anymore.
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