Ieri, sul Sole 24 Ore, in un fondo lucido e deciso, il direttore Roberto Napoletano (ottimi questi Roberto) invitava il Presidente del Consiglio a non indugiare e a procedere rapidamente con le misure indispensabili per mettere in sicurezza l’economia italiana, così da invertire la rotta dei tassi di interesse sul debito pubblico e riavviare la crescita (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-11-26/ritardo-casa-professore-081018.shtml?uuid=AaoCQnOE&fromSearch).
Buona stampa.
Condivido gran parte degli argomenti di Napoletano e concordo con lui sulla necessità che l’azione del Governo Monti sia rapida e incisiva, ma sospetto che il Presidente del Consiglio venga frenato da due elementi tutt’altro che trascurabili, assenti nel fondo del 24 Ore, entrambi piuttosto pesanti.
Il primo è che, temo, i conti lasciati in eredità da TreMonti al suo successore fratto 3 non siano poi così in sicurezza come il precedente Ministro dell’Economia ha affermato fino all’ultimo.
Secondariamente, i partiti politici non sembrano tanto fermi nel voler sostenere l’azione del Governo.
Credo, e ritengo che il mio più autorevole omonimo direttore la possa pensare come me, che il Presidente del Consiglio abbia ben chiare le azioni da intraprendere. Anzi, sono persuaso le avesse ben chiare in mente anche prima di ottenere la fiducia del Parlamento. Il punto, però, sono i numeri: quelli della manovra correttiva necessaria per rimettere in linea i conti dello stato e per riavviare un minimo di crescita dell’economia e quelli dei parlamentari disposti ad approvare i provvedimenti legislativi che il Governo predisporrà. Sbaglierò, ma Monti non è sicuro né dei primi né dei secondi.
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